trattativa stato-mafia di Segreteria Reg. Libera | La Fonte TV
Libera ha presentato la richiesta di costituzione di parte civile al processo sulla trattativa Stato/mafia che si è aperto il 27 maggio scorso a Palermo. “Dall’indignazione – commenta in una nota Libera – a quell’ondata di violenza criminale che attraversò l’Italia, nasce Libera. Siamo alla fine del 1994, giovani, singoli cittadini, associazioni nazionali e locali si incontrano per la costituzione di una rete antimafia. Una rete di associazioni che vogliono rappresentare quell’Italia che non vuole arrendersi alla violenza mafiosa. La presenza criminale mafiosa ferisce l’intera società; i colletti bianchi, le tante zone grigie del nostro paese, rubano il futuro, la vita delle persone ed è giusto rendere conto di questo. Nel rispetto dei ruoli a partire dalla giustizia che deve fare il suo corso, noi vogliamo fare la nostra parte con il coraggio della denuncia e la forza della proposta perché non c’è giustizia senza verità e noi vogliamo incoraggiare la ricerca di verità”.
La richiesta di riconoscimento della presenza dell’Associazione nelle aule di giustizia in cui si processano i principali responsabili del sistema di violenza e intimidazione che ha condizionato e condiziona la vita civile e democratica di tutti i cittadini, è anche la naturale prosecuzione delle iniziative che Libera promuove sul territorio, in special modo accanto ai familiari delle vittime, nelle scuole e nelle università, con le associazioni.
Dopo un’ora e mezza in camera di consiglio, la Corte di Assise di Palermo, presieduta dal dott. Alfredo Montalto, ha accettato la costituzione come parte offesa dell’Associazione Libera nel processo per la trattativa Stato-mafia.
A cura della segreteria regionale di Libera
Libera ha presentato la richiesta di costituzione di parte civile al processo sulla trattativa Stato/mafia che si è aperto il 27 maggio scorso a Palermo. “Dall’indignazione – commenta in una nota Libera – a quell’ondata di violenza criminale che attraversò l’Italia, nasce Libera. Siamo alla fine del 1994, giovani, singoli cittadini, associazioni nazionali e locali si incontrano per la costituzione di una rete antimafia. Una rete di associazioni che vogliono rappresentare quell’Italia che non vuole arrendersi alla violenza mafiosa. La presenza criminale mafiosa ferisce l’intera società; i colletti bianchi, le tante zone grigie del nostro paese, rubano il futuro, la vita delle persone ed è giusto rendere conto di questo. Nel rispetto dei ruoli a partire dalla giustizia che deve fare il suo corso, noi vogliamo fare la nostra parte con il coraggio della denuncia e la forza della proposta perché non c’è giustizia senza verità e noi vogliamo incoraggiare la ricerca di verità”.
La richiesta di riconoscimento della presenza dell’Associazione nelle aule di giustizia in cui si processano i principali responsabili del sistema di violenza e intimidazione che ha condizionato e condiziona la vita civile e democratica di tutti i cittadini, è anche la naturale prosecuzione delle iniziative che Libera promuove sul territorio, in special modo accanto ai familiari delle vittime, nelle scuole e nelle università, con le associazioni.
Dopo un’ora e mezza in camera di consiglio, la Corte di Assise di Palermo, presieduta dal dott. Alfredo Montalto, ha accettato la costituzione come parte offesa dell’Associazione Libera nel processo per la trattativa Stato-mafia.
Libera ha presentato la richiesta di costituzione di parte civile al processo sulla trattativa Stato/mafia che si è aperto il 27 maggio scorso a Palermo. “Dall’indignazione – commenta in una nota Libera – a quell’ondata di violenza criminale che attraversò l’Italia, nasce Libera. Siamo alla fine del 1994, giovani, singoli cittadini, associazioni nazionali e locali si incontrano per la costituzione di una rete antimafia. Una rete di associazioni che vogliono rappresentare quell’Italia che non vuole arrendersi alla violenza mafiosa. La presenza criminale mafiosa ferisce l’intera società; i colletti bianchi, le tante zone grigie del nostro paese, rubano il futuro, la vita delle persone ed è giusto rendere conto di questo. Nel rispetto dei ruoli a partire dalla giustizia che deve fare il suo corso, noi vogliamo fare la nostra parte con il coraggio della denuncia e la forza della proposta perché non c’è giustizia senza verità e noi vogliamo incoraggiare la ricerca di verità”.
La richiesta di riconoscimento della presenza dell’Associazione nelle aule di giustizia in cui si processano i principali responsabili del sistema di violenza e intimidazione che ha condizionato e condiziona la vita civile e democratica di tutti i cittadini, è anche la naturale prosecuzione delle iniziative che Libera promuove sul territorio, in special modo accanto ai familiari delle vittime, nelle scuole e nelle università, con le associazioni.
Dopo un’ora e mezza in camera di consiglio, la Corte di Assise di Palermo, presieduta dal dott. Alfredo Montalto, ha accettato la costituzione come parte offesa dell’Associazione Libera nel processo per la trattativa Stato-mafia.
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