Trial dei trabocchi
15 Giugno 2019
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Trial dei trabocchi

Tonino Piè Veloce del CAI Vasto e la presidente Antonia della Podistica Vastese sono davvero molto soddisfatti: stanno per partire i quasi 400 runners iscrittisi al 5° Eco Trial dei Trabocchi. Senza contare qualche corridore che non s’era registrato alla partenza e corre perciò senza pettorina, per il solo piacere di respirare a pieni polmoni, insieme ad altri, in questa bella mattinata di primavera. Insomma, sono decisamente tanti. Ben più degli iscritti alla prima edizione del 2015. Talmente tanti che, pur di partire in prima linea (si parte dalla spiaggia di Aderci), taluni si sono allineati lato mare, sul bagnasciuga, sicché già s’avviano con i piedi zuppi.

Si parte: via! Tra le onde, a breve distanza dalla spiaggia, una famiglietta di delfini, attratta dal vociare e dall’insolita animazione del raduno, osserva divertita le sagome degli atleti che si sono dipanati sulla sabbia dopo la partenza.

Si snodano i concorrenti, venuti da ogni dove. Sono presenti associazioni amatoriali di tutti i tipi, inclusi i runners locali di Vasto e San Salvo, oltre ad atleti giunti dall’intero Abruzzo, da Molise e Puglia e da altre regioni.

Con bella vista sul promontorio di Aderci, tra i campi verdeggianti che precedono i sassi di Mottagrossa, gli atleti e le atlete (assai numerose le donne, complimenti!) si sfidano vivacemente, come sempre. Alcuni appaiono in difficoltà, con la lingua da fuori già dopo la salitaccia di Libertini: a più d’uno vanno le nostre urla d’incoraggiamento: “Tieni duro!”.

Una giovane donna, nel mentre s’asciuga il sudore, s’è seduta fra l’erba tenera, sulla china del promontorio, a sfogliare margherite novelle: M’ama, non m’ama; m’ama, non m’ama …Le auguriamo sinceramente che …l’ami! Mentre un paio di sessantenni, per via dei piedi gonfi, si sono sfilati le scarpe in prossimità dello stagno naturale che s’era formato alla base del promontorio, lato nord: stanno lì fermi, tranquilli, ad ascoltare l’armonioso concertare dei ranocchi. E pazienza se arriveranno un po’ in ritardo …

Sulla via del ritorno, dietro l’atleta-fenomeno che ha già staccato il plotone di buona mezz’ora, assistiamo, ad un posto di ristoro, al consueto, chiassoso parapiglia per accaparrarsi l’acqua. Comunque, in linea di massima chi pratica sport amatoriali è leale: i concorrenti, pur assetati, con fair play e correttezza prendono le loro bottigliette senza ostacolarsi più di tanto. Orbene, dopo varie salite impegnative, all’arrivo la stanchezza si sente, e come!

A causa del gran debito di ossigeno accumulato, alcuni concorrenti sono così esausti da non ricordare più chi sono, neanche con la carta d’identità in mano. In loro soccorso, i sempre efficienti psicologi dell’Azienda sanitaria, su incarico dell’Organizzazione, si prodigano per assisterli. Lo staff nel suo insieme, grazie alla felice sinergia col CAI Vasto che ha curato il percorso, ha funzionato bene.

Seduti in disparte, due Osservatori, venuti da Galassia Alfa, continuano a prendere appunti. La bellezza di Punta Aderci è giunta ben lontano, oltre qualunque “buco nero” siderale. Come pure il fascino di quest’Eco Trial, balzato alle prime posizioni nella Guida dei Trial più belli del pianeta.☺

 

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