Quando, nell’oramai lontano febbraio del 2007 legemmo l’ennesima ordinanza decisa dal Governo il 9 Febbraio 2007 senza alcun coinvolgimento delle parti sociali, ci siamo resi conto che permanevano i limiti che troppe volte avevamo denunciato al precedente governo Berlusconi e che le soluzioni trovate non risolvevano il problema.
Ci auguravamo che il testo contenesse tutti i chiarimenti necessari visti i ripetuti interventi dei parlamentari molisani e così come anticipato in tante dichiarazioni raccolte dalla stampa. Purtroppo non è stato così. L’articolo 3 comma 6 di un’ordinanza finalizzata ad altri problemi ha continuato a produrre i suoi effetti negativi perchè nulla è stato “definitivamente” chiarito sulla certezza dei Soggetti destinatari dei provvedimenti e, contestualmente, si sono reiterate le soluzioni adottate a suo tempo dal governo berlusconi per la sopensione contributiva del 2006.
Un quadro normativo faragginoso, che lascia tuttora aperto il contenzioso sugli aventi diritto, sulle modalità di recupero delle somme sospese nel 2006-2007 per la parte contributiva, sul recupero delle somme sospese per i pensionandi e per i licenziati.
Non si è capito che sospendere un contributo per poi recuperarlo esattamente con la stessa modalità di sospensione nell’anno successivo, rende in sostanza inutile, se non dannosa, la sospensione stessa; non si è capito che per i lavoratori che da gennaio 2008 dovrebbero restituire un rateo mensile di quanto sospeso, la decurtazione delle loro retribuzioni raggiungerebbe complessivamente il 15-20%; non si è capito che la sospensione è tale se diluisce in più anni quanto è stato sospeso così come accade per la parte tributaria; non si è capito che un lavoratore è tale indipendentemente dalla tipologia del datore di lavoro; non si è capito che la dignità delle persone sarebbe stata meno offesa se si decideva che l’emergenza era terminata al 31 dicembre 2005.
Avevamo ben intuito che senza una procedura che attivasse un tavolo tecnico, non si sarebbero risolti i problemi. Ci ha provato la Regione dopo che lo sforzo compiuto dalla CGIL aveva permesso di costruire prima un fronte sindacale unitario e, successivamente, un tavolo concreto del partenariato economico e sociale che era riuscito a definire una posizione comune.
Dopo più incontri convocati dalla Giunta regionale, si è prodotto un documento tecnico che è rimasto lettera morta. Non conosciamo cosa intenda fare il Presidente del Molise nella sua veste anche di Commissario Straordinario, né cosa intendano fare i parlamentari molisani a fronte di una finanziaria che ha obbligato i Sindaci a manifestare per ottenere maggiori risorse ma che, sull’argomento, non ha detto una sola parola.
E’ inevitabile predisporre tutte le iniziative utili a evitare che da gennaio 2008 la popolazione del cratere debba “restituire il maltolto”. Gli errori continuano a generare errori riconfermati da un governo che non ha saputo, su questa materia, realizzare una vera discontinuità con l’esperienza precedente.
I parlamentari Molisani sanno bene quanto era necessaria una ricognizione tecnica rigorosa e bene avrebbero fatto se avessero sostenuto la richiesta delle parti sociali molisane di poter contare su un tavolo di verifica. L’Onorevole Enrico Letta, in quanto Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha ricevuto una quantità industriale di comunicazioni che sono state o ignorate o non hanno contribuito a fare la necessaria chiarezza.
Per questo abbiamo deciso di rendere pubblico l’effetto della restituzione che andrà in vigore da gennaio del 2008.
Per la parte tributaria non sono ancora chiare né la modalità né la quantità della restituzione, considerando ciò che lo Stato ha autorizzato su questa materia in
tante altre regioni a fronte di eventi calamitosi.
Ciò che deve essere detto con chiarezza ai lavoratori è che un conto sono gli eventuali sgravi sulla parte tributaria, un conto è richiedere sgravi sulla parte contributiva. Se si dovesse fare una simile operazione senza una copertura legislativa che garantisca contribuzione figurativa, in particolare con tulle quelle persone che hanno un regime previdenziale di natura contributiva si determinerabbe un danno elevatissimo sulla loro situazione pensionistica.
Le tabelle evidenziano una sorta di effetto domino che si determinerà a gennaio 2008 e del quale le lavoratrici e i lavoratori non ne hanno ancora la percezione chiara. Cerco di esemplificare il quadro che si determinerà con valori del tutto teorici lasciando poi alle tabelle la descrizione degli effetti reali.
La situazione che si determinerebbe è nella seguente tabella: (TABELLA A)
Abbiamo utilizzato i seguenti parametri che corrispondono a quelli della normativa vigente:
– una persona con retribuzione annua di 23.000€.
– per gli anni dal 2003 al 2005 ha beneficiato della sospensione sia contributiva che tributaria e la restituzione è prevista in 304 ratei mensili
– per gli anni 2006-2007 ha beneficiato della sospensione contributiva che dovrà essere restituita in 24 ratei mensili
– per gli anni 2006-2007 ha beneficiato della sospensione tributaria che dovrebbe essere restituita con le modalità precedenti portando a 496 rate la restituzione globale dei tributi
– dal 2008 non avrà più dette sospensioni
– dal 2008 inizierà la restituzione.
Il semplice rientro dal regime di sospensione comporta una riduzione del reddito goduto nel corso degli ultimi 5 anni pari al 32%, il recupero della sola parte contributiva determinerà per i due anni successivi un reddito pari al 56% di quello in atto dal 2002 al 2007, l’ eventuale concomitante avvio della restituzione della parte tributaria abbasserebbe, sempre per i primi due anni, tale reddito al 51% di quello posseduto fino al 2007.
Questo quadro evidenzia la gravissima situazione che si determinerà in quell’area se non si giunge a soluzioni eque sulla base delle proposte da noi formulate. In particolare:
– è necessario prevedere un periodo di assestamento della capacità di spesa a fronte della interruzione delle sospensioni. Tale periodo difficilmente può essere inferiore a due anni;
– è necessario portare la restituzione contributiva ad omogeneità con quanto previsto per il periodo 2002-2005 anche per gli anni 2006 e 2007;
– è necessario applicare una forte riduzione sulla restituzione tributaria in linea con quanto fatto nelle altre regioni;
– va eventualmente diminuito il periodo globale di restituzione partendo dalla necessità che il prelievo mensile non intacchi oltre il 6-7% il reddito netto percepito.
E’ su questa base che abbiamo chiesto di intervenire e di costruire le relative ordinanze. Senza questa soluzione per un periodo di almeno 2 anni si determinerà una concreta crisi nei 14 comuni, crisi che investirà non solo le famiglie ma l’intero settore produttivo.
I sindaci che sono andati a Roma per chiedere maggiori risorse per la ricostruzione bene avrebbero fatto se avessero posto il problema di come sopravvivere.
E’ chiaro che dobbiamo farlo noi. Se la sensibilità della classe politica molisana non produce risultati dobbiamo mobilitarci per evidenziare ancora una volta il problema sia a livello regionale che nei confronti del Governo nazionale. Per questo servirà mobilitarci, servirà farlo con la compostezza di una comunità che ha patito tante sofferenze, servirà farlo anche con voce forte per superare il frastuono del silenzio che è calato su questa parte del problema.
Allegate 3 tabelle relative ai valori delle sospensioni.
n.b.La Rata mensile viene determinata sommando: a) il totale dei contributi previdenziali sospesi fino al 31/12/2005 in numero 304 rate; b) i contributi previdenziali sospesi dal 01/01/2006 al 31/12/2007 in 24 rate (come da circolari INPS); c) per le imposte sul reddito da lavoro dipendente dividendo il totale di competenza fino al 31/12/2007 per 304 rate costanti (la Circolare Ministeriale non è stata ancora rilasciata). ☺
i.stellon@gmail.com
Quando, nell’oramai lontano febbraio del 2007 legemmo l’ennesima ordinanza decisa dal Governo il 9 Febbraio 2007 senza alcun coinvolgimento delle parti sociali, ci siamo resi conto che permanevano i limiti che troppe volte avevamo denunciato al precedente governo Berlusconi e che le soluzioni trovate non risolvevano il problema.
Ci auguravamo che il testo contenesse tutti i chiarimenti necessari visti i ripetuti interventi dei parlamentari molisani e così come anticipato in tante dichiarazioni raccolte dalla stampa. Purtroppo non è stato così. L’articolo 3 comma 6 di un’ordinanza finalizzata ad altri problemi ha continuato a produrre i suoi effetti negativi perchè nulla è stato “definitivamente” chiarito sulla certezza dei Soggetti destinatari dei provvedimenti e, contestualmente, si sono reiterate le soluzioni adottate a suo tempo dal governo berlusconi per la sopensione contributiva del 2006.
Un quadro normativo faragginoso, che lascia tuttora aperto il contenzioso sugli aventi diritto, sulle modalità di recupero delle somme sospese nel 2006-2007 per la parte contributiva, sul recupero delle somme sospese per i pensionandi e per i licenziati.
Non si è capito che sospendere un contributo per poi recuperarlo esattamente con la stessa modalità di sospensione nell’anno successivo, rende in sostanza inutile, se non dannosa, la sospensione stessa; non si è capito che per i lavoratori che da gennaio 2008 dovrebbero restituire un rateo mensile di quanto sospeso, la decurtazione delle loro retribuzioni raggiungerebbe complessivamente il 15-20%; non si è capito che la sospensione è tale se diluisce in più anni quanto è stato sospeso così come accade per la parte tributaria; non si è capito che un lavoratore è tale indipendentemente dalla tipologia del datore di lavoro; non si è capito che la dignità delle persone sarebbe stata meno offesa se si decideva che l’emergenza era terminata al 31 dicembre 2005.
Avevamo ben intuito che senza una procedura che attivasse un tavolo tecnico, non si sarebbero risolti i problemi. Ci ha provato la Regione dopo che lo sforzo compiuto dalla CGIL aveva permesso di costruire prima un fronte sindacale unitario e, successivamente, un tavolo concreto del partenariato economico e sociale che era riuscito a definire una posizione comune.
Dopo più incontri convocati dalla Giunta regionale, si è prodotto un documento tecnico che è rimasto lettera morta. Non conosciamo cosa intenda fare il Presidente del Molise nella sua veste anche di Commissario Straordinario, né cosa intendano fare i parlamentari molisani a fronte di una finanziaria che ha obbligato i Sindaci a manifestare per ottenere maggiori risorse ma che, sull’argomento, non ha detto una sola parola.
E’ inevitabile predisporre tutte le iniziative utili a evitare che da gennaio 2008 la popolazione del cratere debba “restituire il maltolto”. Gli errori continuano a generare errori riconfermati da un governo che non ha saputo, su questa materia, realizzare una vera discontinuità con l’esperienza precedente.
I parlamentari Molisani sanno bene quanto era necessaria una ricognizione tecnica rigorosa e bene avrebbero fatto se avessero sostenuto la richiesta delle parti sociali molisane di poter contare su un tavolo di verifica. L’Onorevole Enrico Letta, in quanto Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha ricevuto una quantità industriale di comunicazioni che sono state o ignorate o non hanno contribuito a fare la necessaria chiarezza.
Per questo abbiamo deciso di rendere pubblico l’effetto della restituzione che andrà in vigore da gennaio del 2008.
Per la parte tributaria non sono ancora chiare né la modalità né la quantità della restituzione, considerando ciò che lo Stato ha autorizzato su questa materia in
tante altre regioni a fronte di eventi calamitosi.
Ciò che deve essere detto con chiarezza ai lavoratori è che un conto sono gli eventuali sgravi sulla parte tributaria, un conto è richiedere sgravi sulla parte contributiva. Se si dovesse fare una simile operazione senza una copertura legislativa che garantisca contribuzione figurativa, in particolare con tulle quelle persone che hanno un regime previdenziale di natura contributiva si determinerabbe un danno elevatissimo sulla loro situazione pensionistica.
Le tabelle evidenziano una sorta di effetto domino che si determinerà a gennaio 2008 e del quale le lavoratrici e i lavoratori non ne hanno ancora la percezione chiara. Cerco di esemplificare il quadro che si determinerà con valori del tutto teorici lasciando poi alle tabelle la descrizione degli effetti reali.
La situazione che si determinerebbe è nella seguente tabella: (TABELLA A)
Abbiamo utilizzato i seguenti parametri che corrispondono a quelli della normativa vigente:
– una persona con retribuzione annua di 23.000€.
– per gli anni dal 2003 al 2005 ha beneficiato della sospensione sia contributiva che tributaria e la restituzione è prevista in 304 ratei mensili
– per gli anni 2006-2007 ha beneficiato della sospensione contributiva che dovrà essere restituita in 24 ratei mensili
– per gli anni 2006-2007 ha beneficiato della sospensione tributaria che dovrebbe essere restituita con le modalità precedenti portando a 496 rate la restituzione globale dei tributi
– dal 2008 non avrà più dette sospensioni
– dal 2008 inizierà la restituzione.
Il semplice rientro dal regime di sospensione comporta una riduzione del reddito goduto nel corso degli ultimi 5 anni pari al 32%, il recupero della sola parte contributiva determinerà per i due anni successivi un reddito pari al 56% di quello in atto dal 2002 al 2007, l’ eventuale concomitante avvio della restituzione della parte tributaria abbasserebbe, sempre per i primi due anni, tale reddito al 51% di quello posseduto fino al 2007.
Questo quadro evidenzia la gravissima situazione che si determinerà in quell’area se non si giunge a soluzioni eque sulla base delle proposte da noi formulate. In particolare:
– è necessario prevedere un periodo di assestamento della capacità di spesa a fronte della interruzione delle sospensioni. Tale periodo difficilmente può essere inferiore a due anni;
– è necessario portare la restituzione contributiva ad omogeneità con quanto previsto per il periodo 2002-2005 anche per gli anni 2006 e 2007;
– è necessario applicare una forte riduzione sulla restituzione tributaria in linea con quanto fatto nelle altre regioni;
– va eventualmente diminuito il periodo globale di restituzione partendo dalla necessità che il prelievo mensile non intacchi oltre il 6-7% il reddito netto percepito.
E’ su questa base che abbiamo chiesto di intervenire e di costruire le relative ordinanze. Senza questa soluzione per un periodo di almeno 2 anni si determinerà una concreta crisi nei 14 comuni, crisi che investirà non solo le famiglie ma l’intero settore produttivo.
I sindaci che sono andati a Roma per chiedere maggiori risorse per la ricostruzione bene avrebbero fatto se avessero posto il problema di come sopravvivere.
E’ chiaro che dobbiamo farlo noi. Se la sensibilità della classe politica molisana non produce risultati dobbiamo mobilitarci per evidenziare ancora una volta il problema sia a livello regionale che nei confronti del Governo nazionale. Per questo servirà mobilitarci, servirà farlo con la compostezza di una comunità che ha patito tante sofferenze, servirà farlo anche con voce forte per superare il frastuono del silenzio che è calato su questa parte del problema.
Allegate 3 tabelle relative ai valori delle sospensioni.
n.b.La Rata mensile viene determinata sommando: a) il totale dei contributi previdenziali sospesi fino al 31/12/2005 in numero 304 rate; b) i contributi previdenziali sospesi dal 01/01/2006 al 31/12/2007 in 24 rate (come da circolari INPS); c) per le imposte sul reddito da lavoro dipendente dividendo il totale di competenza fino al 31/12/2007 per 304 rate costanti (la Circolare Ministeriale non è stata ancora rilasciata). ☺
Quando, nell’oramai lontano febbraio del 2007 legemmo l’ennesima ordinanza decisa dal Governo il 9 Febbraio 2007 senza alcun coinvolgimento delle parti sociali, ci siamo resi conto che permanevano i limiti che troppe volte avevamo denunciato al precedente governo Berlusconi e che le soluzioni trovate non risolvevano il problema.
Ci auguravamo che il testo contenesse tutti i chiarimenti necessari visti i ripetuti interventi dei parlamentari molisani e così come anticipato in tante dichiarazioni raccolte dalla stampa. Purtroppo non è stato così. L’articolo 3 comma 6 di un’ordinanza finalizzata ad altri problemi ha continuato a produrre i suoi effetti negativi perchè nulla è stato “definitivamente” chiarito sulla certezza dei Soggetti destinatari dei provvedimenti e, contestualmente, si sono reiterate le soluzioni adottate a suo tempo dal governo berlusconi per la sopensione contributiva del 2006.
Un quadro normativo faragginoso, che lascia tuttora aperto il contenzioso sugli aventi diritto, sulle modalità di recupero delle somme sospese nel 2006-2007 per la parte contributiva, sul recupero delle somme sospese per i pensionandi e per i licenziati.
Non si è capito che sospendere un contributo per poi recuperarlo esattamente con la stessa modalità di sospensione nell’anno successivo, rende in sostanza inutile, se non dannosa, la sospensione stessa; non si è capito che per i lavoratori che da gennaio 2008 dovrebbero restituire un rateo mensile di quanto sospeso, la decurtazione delle loro retribuzioni raggiungerebbe complessivamente il 15-20%; non si è capito che la sospensione è tale se diluisce in più anni quanto è stato sospeso così come accade per la parte tributaria; non si è capito che un lavoratore è tale indipendentemente dalla tipologia del datore di lavoro; non si è capito che la dignità delle persone sarebbe stata meno offesa se si decideva che l’emergenza era terminata al 31 dicembre 2005.
Avevamo ben intuito che senza una procedura che attivasse un tavolo tecnico, non si sarebbero risolti i problemi. Ci ha provato la Regione dopo che lo sforzo compiuto dalla CGIL aveva permesso di costruire prima un fronte sindacale unitario e, successivamente, un tavolo concreto del partenariato economico e sociale che era riuscito a definire una posizione comune.
Dopo più incontri convocati dalla Giunta regionale, si è prodotto un documento tecnico che è rimasto lettera morta. Non conosciamo cosa intenda fare il Presidente del Molise nella sua veste anche di Commissario Straordinario, né cosa intendano fare i parlamentari molisani a fronte di una finanziaria che ha obbligato i Sindaci a manifestare per ottenere maggiori risorse ma che, sull’argomento, non ha detto una sola parola.
E’ inevitabile predisporre tutte le iniziative utili a evitare che da gennaio 2008 la popolazione del cratere debba “restituire il maltolto”. Gli errori continuano a generare errori riconfermati da un governo che non ha saputo, su questa materia, realizzare una vera discontinuità con l’esperienza precedente.
I parlamentari Molisani sanno bene quanto era necessaria una ricognizione tecnica rigorosa e bene avrebbero fatto se avessero sostenuto la richiesta delle parti sociali molisane di poter contare su un tavolo di verifica. L’Onorevole Enrico Letta, in quanto Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha ricevuto una quantità industriale di comunicazioni che sono state o ignorate o non hanno contribuito a fare la necessaria chiarezza.
Per questo abbiamo deciso di rendere pubblico l’effetto della restituzione che andrà in vigore da gennaio del 2008.
Per la parte tributaria non sono ancora chiare né la modalità né la quantità della restituzione, considerando ciò che lo Stato ha autorizzato su questa materia in
tante altre regioni a fronte di eventi calamitosi.
Ciò che deve essere detto con chiarezza ai lavoratori è che un conto sono gli eventuali sgravi sulla parte tributaria, un conto è richiedere sgravi sulla parte contributiva. Se si dovesse fare una simile operazione senza una copertura legislativa che garantisca contribuzione figurativa, in particolare con tulle quelle persone che hanno un regime previdenziale di natura contributiva si determinerabbe un danno elevatissimo sulla loro situazione pensionistica.
Le tabelle evidenziano una sorta di effetto domino che si determinerà a gennaio 2008 e del quale le lavoratrici e i lavoratori non ne hanno ancora la percezione chiara. Cerco di esemplificare il quadro che si determinerà con valori del tutto teorici lasciando poi alle tabelle la descrizione degli effetti reali.
La situazione che si determinerebbe è nella seguente tabella: (TABELLA A)
Abbiamo utilizzato i seguenti parametri che corrispondono a quelli della normativa vigente:
– una persona con retribuzione annua di 23.000€.
– per gli anni dal 2003 al 2005 ha beneficiato della sospensione sia contributiva che tributaria e la restituzione è prevista in 304 ratei mensili
– per gli anni 2006-2007 ha beneficiato della sospensione contributiva che dovrà essere restituita in 24 ratei mensili
– per gli anni 2006-2007 ha beneficiato della sospensione tributaria che dovrebbe essere restituita con le modalità precedenti portando a 496 rate la restituzione globale dei tributi
– dal 2008 non avrà più dette sospensioni
– dal 2008 inizierà la restituzione.
Il semplice rientro dal regime di sospensione comporta una riduzione del reddito goduto nel corso degli ultimi 5 anni pari al 32%, il recupero della sola parte contributiva determinerà per i due anni successivi un reddito pari al 56% di quello in atto dal 2002 al 2007, l’ eventuale concomitante avvio della restituzione della parte tributaria abbasserebbe, sempre per i primi due anni, tale reddito al 51% di quello posseduto fino al 2007.
Questo quadro evidenzia la gravissima situazione che si determinerà in quell’area se non si giunge a soluzioni eque sulla base delle proposte da noi formulate. In particolare:
– è necessario prevedere un periodo di assestamento della capacità di spesa a fronte della interruzione delle sospensioni. Tale periodo difficilmente può essere inferiore a due anni;
– è necessario portare la restituzione contributiva ad omogeneità con quanto previsto per il periodo 2002-2005 anche per gli anni 2006 e 2007;
– è necessario applicare una forte riduzione sulla restituzione tributaria in linea con quanto fatto nelle altre regioni;
– va eventualmente diminuito il periodo globale di restituzione partendo dalla necessità che il prelievo mensile non intacchi oltre il 6-7% il reddito netto percepito.
E’ su questa base che abbiamo chiesto di intervenire e di costruire le relative ordinanze. Senza questa soluzione per un periodo di almeno 2 anni si determinerà una concreta crisi nei 14 comuni, crisi che investirà non solo le famiglie ma l’intero settore produttivo.
I sindaci che sono andati a Roma per chiedere maggiori risorse per la ricostruzione bene avrebbero fatto se avessero posto il problema di come sopravvivere.
E’ chiaro che dobbiamo farlo noi. Se la sensibilità della classe politica molisana non produce risultati dobbiamo mobilitarci per evidenziare ancora una volta il problema sia a livello regionale che nei confronti del Governo nazionale. Per questo servirà mobilitarci, servirà farlo con la compostezza di una comunità che ha patito tante sofferenze, servirà farlo anche con voce forte per superare il frastuono del silenzio che è calato su questa parte del problema.
Allegate 3 tabelle relative ai valori delle sospensioni.
n.b.La Rata mensile viene determinata sommando: a) il totale dei contributi previdenziali sospesi fino al 31/12/2005 in numero 304 rate; b) i contributi previdenziali sospesi dal 01/01/2006 al 31/12/2007 in 24 rate (come da circolari INPS); c) per le imposte sul reddito da lavoro dipendente dividendo il totale di competenza fino al 31/12/2007 per 304 rate costanti (la Circolare Ministeriale non è stata ancora rilasciata). ☺
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.