turismo sociale
13 Aprile 2010 Share

turismo sociale

 

“Il turismo affronta la sfida del cambiamento climatico”. Incredibile, ma vero. Il 28 settembre il Papa ha rivolto un discorso per la Giornata Mondiale del Turismo 2008 e, dinanzi ai rappresentanti della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, elogia il Turismo sociale, attività per la quale la diocesi di Termoli aveva promosso la costruzione di un lavoro di rete che dura da circa un anno e che interessa l’intero territorio molisano. Dal nostro osservatorio nazionale non ci risultano esperienze analoghe promosse dalle chiese locali. Ci hanno detto che era profetico e che era importante, per il tramite di questa promozione, attivare processi virtuosi per risollevare le sorti dell’economia regionale, ma in realtà pochi ci hanno aiutato anche all’interno di ambienti vicini. Nonostante questo abbiamo girato in lungo ed in largo i comuni molisani, Petacciato, Termoli, Bonefro, Santa Croce di Magliano, Sant’Elia a Pianisi, Cercemaggiore, Torella, Frosolone, Salcito, Capracotta, divulgando e promuovendo un nuova idea di economia che nasce dal basso e dalla costruzione dello sviluppo di una comunità locale. Molti ci hanno presi per pazzi o quantomeno per degli illusi, ma abbiamo proseguito con la convinzione nel cuore che potesse essere l’unica strada giusta: valorizzare quello che il Molise è, ovvero ambiente, cultura rurale e sociale.

Abbiamo individuato 4 macroaree: basso Molise, Basso Sannio, Fortore, ed il medioalto Molise. A queste si uniranno Campobasso e comuni limitrofi e l’area Isernia-Venafro. Il fatto che i capoluoghi di regione si siano uniti solo alla fine la dice lunga sulle difficoltà che una idea che nasce dalla periferia possa raggiungere il centro. Alcuni giovani comunque hanno accettato questa sfida coinvolgendosi e coinvolgendo soprattutto i pochi giovani, ma volenterosi che animano le nostre aree marginali. Questa storia inizia con il terremoto del Molise che ha coinvolto in un grande progetto di ricerca-azione oltre 60 giovani. Questa ha dato voce alla visione socio-economica che gli stessi abitanti avevano, ma per la verità pochi ci hanno creduto. A seguito comunque di questa alcune Caritas si sono gemellate ed hanno promosso corsi di formazione che accoglievano le indicazioni della ricerca. Ma anche questa volta tutto si è fermato. Ad un certo punto le briciole cadute dal tavolo di chi aveva beneficiato della ricerca, senza averla sostenuta, giungono proprio laddove nel frattempo si era avviato un percorso con gli ultimi degli ultimi: i detenuti immigrati. Nasce così un progetto di formazione al turismo sociale ed alla agricoltura biologica finanziato dal Ministero della Giustizia che viene ampliato a tutti i giovani del Molise interessati.

Nell’ambito di questo progetto nasce una amicizia tra persone probabilmente emarginate sino a quel momento che però insieme hanno avuto il coraggio di perseverare. Ed oggi all’indomani dell’incontro decisivo abbiamo avuto anche una importante organizzazione di categoria che è disposta a portare avanti il progetto, insieme a promotori importanti come Policoro. Ma cosa dice il Papa nel discorso intitolato “Il turismo affronta la sfida del cambiamento climatico”? Parla del potenziale del settore turistico nei riguardi dello stato del pianeta e del benessere dell'umanità. Un turismo attento alla promozione integrale della persona, in una visione di sostenibilità e solidarietà, e ciò fa degli attori operatori qualificati nell'opera di custodia e di valorizzazione responsabile delle risorse del creato, immenso dono di Dio all'umanità.

Tale turismo rappresenta un motivo di speranza in un mondo in cui vi sono accentuate distanze fra chi ha tutto e quanti soffrono fame, carestie e siccità. “Auspico che la riflessione occasionata da questa Giornata Mondiale del Turismo, grazie al tema proposto, riesca ad influenzare positivamente lo stile di vita di tanti turisti, in modo che ciascuno dia il proprio contributo al benessere di tutti, che risulta essere in definitiva quello di ognuno. Il degrado ambientale può essere frenato solo diffondendo un'adeguata cultura comportamentale, che comprenda stili di vita più sobri. Da qui l'importanza, come ho ricordato di recente, di educare a un'etica della responsabilità e di procedere a "fare delle proposte più costruttive per garantire il benessere delle generazioni future. Inoltre, la Chiesa condivide con le vostre Istituzioni e altre simili Organizzazioni l'impegno per la diffusione del turismo cosiddetto sociale, che promuove la partecipazione delle fasce più deboli e può essere così un valido strumento di lotta contro la povertà e tante fragilità, fornendo impieghi, custodendo le risorse e promuovendo l'uguaglianza. Tale turismo rappresenta un motivo di speranza in un mondo in cui vi sono accentuate distanze fra chi ha tutto e quanti soffrono fame, carestie e siccità”. La sfida naturalmente continua, ma per noi è una bella boccata di ossigeno. ☺

adelellis@virgilio.it

 

eoc

eoc