ulisse già socialista
31 Maggio 2010 Share

ulisse già socialista

 

È un dottore che fa il coordinatore

e pure il senatore.

Già socialista

ha aguzzato la vista e cambiato pista.

E sostenuto dalla sua dama

è approdato a Palazzo Madama.

In Molise era sprecato

e a Roma l’hanno mandato.

In Senato gigioneggia

ma la sua arte è il passeggio.

Figurarsi il Cavaliere

se può pensare a uno Scudiero.

Ma tanto gli basta a lui che si imposta

per fare il tosto.

Quando torna a Campobasso

va in tv e fa il gradasso.

Dalla consorte è intervistato

così che non si senta trascurato.

Tutti la sanno la verità

che Michele è l’unico a comandà.

Alza la voce, gonfia il petto,

passa l’ora e va a letto.

Sogna spesso, sogna ancora

e si alza alla buonora.

Quando si parla di sanità

subito lo senti borbottà.

Da nessuno fu votato

ed ebbe pure l’Assessorato.

Tutta la colpa era di Prodi

e di Berlusca tesseva le lodi.

Ora rimpiange i tempi passati

quando venimmo commissariati.

Tra debiti, lotte e falle,

va a rincorrere  le farfalle.

Di fronte a Tremonti che aumenta le tasse

con la sinistra apre la rissa.

Allora da buon coordinatore

si scorda di essere senatore.

A Roma bisogna andare

sotto il Governo a protestare.

Troppo potere a questi leghisti

che sono pure contro i sudisti.

Da due anni che è sullo scranno

solo adesso capisce il danno.

Ma dov’era questo signore

quando si facevano gli affari d’oro.

Mai una voce né un commento

e nemmeno su Huscher ci fu un lamento.

Reparti doppioni, sprechi e parenti

e vissero tutti felici e contenti.

Chiama alle armi per l’adunata

ma chi l’ha fatta la frittata?

Non c’è problema se tutto va male

tanto ha il posto al Veneziale.

I molisani lo ricorderanno

non per le idee ma per i danni.

E  se chiude la sanità

può sempre fare la pubblicità.

La televisione è un grande affare

e con chi comanda si fa compare.

Ma vuoi veder che il sole avvista

e torna a fare il socialista.

Il brigante del Matese

 

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