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ulisse già socialista | La Fonte TV
È un dottore che fa il coordinatore
e pure il senatore.
Già socialista
ha aguzzato la vista e cambiato pista.
E sostenuto dalla sua dama
è approdato a Palazzo Madama.
In Molise era sprecato
e a Roma l’hanno mandato.
In Senato gigioneggia
ma la sua arte è il passeggio.
Figurarsi il Cavaliere
se può pensare a uno Scudiero.
Ma tanto gli basta a lui che si imposta
per fare il tosto.
Quando torna a Campobasso
va in tv e fa il gradasso.
Dalla consorte è intervistato
così che non si senta trascurato.
Tutti la sanno la verità
che Michele è l’unico a comandà.
Alza la voce, gonfia il petto,
passa l’ora e va a letto.
Sogna spesso, sogna ancora
e si alza alla buonora.
Quando si parla di sanità
subito lo senti borbottà.
Da nessuno fu votato
ed ebbe pure l’Assessorato.
Tutta la colpa era di Prodi
e di Berlusca tesseva le lodi.
Ora rimpiange i tempi passati
quando venimmo commissariati.
Tra debiti, lotte e falle,
va a rincorrere le farfalle.
Di fronte a Tremonti che aumenta le tasse
con la sinistra apre la rissa.
Allora da buon coordinatore
si scorda di essere senatore.
A Roma bisogna andare
sotto il Governo a protestare.
Troppo potere a questi leghisti
che sono pure contro i sudisti.
Da due anni che è sullo scranno
solo adesso capisce il danno.
Ma dov’era questo signore
quando si facevano gli affari d’oro.
Mai una voce né un commento
e nemmeno su Huscher ci fu un lamento.
Reparti doppioni, sprechi e parenti
e vissero tutti felici e contenti.
Chiama alle armi per l’adunata
ma chi l’ha fatta la frittata?
Non c’è problema se tutto va male
tanto ha il posto al Veneziale.
I molisani lo ricorderanno
non per le idee ma per i danni.
E se chiude la sanità
può sempre fare la pubblicità.
La televisione è un grande affare
e con chi comanda si fa compare.
Ma vuoi veder che il sole avvista
e torna a fare il socialista.
Il brigante del Matese
È un dottore che fa il coordinatore
e pure il senatore.
Già socialista
ha aguzzato la vista e cambiato pista.
E sostenuto dalla sua dama
è approdato a Palazzo Madama.
In Molise era sprecato
e a Roma l’hanno mandato.
In Senato gigioneggia
ma la sua arte è il passeggio.
Figurarsi il Cavaliere
se può pensare a uno Scudiero.
Ma tanto gli basta a lui che si imposta
per fare il tosto.
Quando torna a Campobasso
va in tv e fa il gradasso.
Dalla consorte è intervistato
così che non si senta trascurato.
Tutti la sanno la verità
che Michele è l’unico a comandà.
Alza la voce, gonfia il petto,
passa l’ora e va a letto.
Sogna spesso, sogna ancora
e si alza alla buonora.
Quando si parla di sanità
subito lo senti borbottà.
Da nessuno fu votato
ed ebbe pure l’Assessorato.
Tutta la colpa era di Prodi
e di Berlusca tesseva le lodi.
Ora rimpiange i tempi passati
quando venimmo commissariati.
Tra debiti, lotte e falle,
va a rincorrere le farfalle.
Di fronte a Tremonti che aumenta le tasse
con la sinistra apre la rissa.
Allora da buon coordinatore
si scorda di essere senatore.
A Roma bisogna andare
sotto il Governo a protestare.
Troppo potere a questi leghisti
che sono pure contro i sudisti.
Da due anni che è sullo scranno
solo adesso capisce il danno.
Ma dov’era questo signore
quando si facevano gli affari d’oro.
Mai una voce né un commento
e nemmeno su Huscher ci fu un lamento.
Reparti doppioni, sprechi e parenti
e vissero tutti felici e contenti.
Chiama alle armi per l’adunata
ma chi l’ha fatta la frittata?
Non c’è problema se tutto va male
tanto ha il posto al Veneziale.
I molisani lo ricorderanno
non per le idee ma per i danni.
E se chiude la sanità
può sempre fare la pubblicità.
La televisione è un grande affare
e con chi comanda si fa compare.
Ma vuoi veder che il sole avvista
e torna a fare il socialista.
Il brigante del Matese
ulisse già socialista
È un dottore che fa il coordinatore
e pure il senatore.
Già socialista
ha aguzzato la vista e cambiato pista.
E sostenuto dalla sua dama
è approdato a Palazzo Madama.
In Molise era sprecato
e a Roma l’hanno mandato.
In Senato gigioneggia
ma la sua arte è il passeggio.
Figurarsi il Cavaliere
se può pensare a uno Scudiero.
Ma tanto gli basta a lui che si imposta
per fare il tosto.
Quando torna a Campobasso
va in tv e fa il gradasso.
Dalla consorte è intervistato
così che non si senta trascurato.
Tutti la sanno la verità
che Michele è l’unico a comandà.
Alza la voce, gonfia il petto,
passa l’ora e va a letto.
Sogna spesso, sogna ancora
e si alza alla buonora.
Quando si parla di sanità
subito lo senti borbottà.
Da nessuno fu votato
ed ebbe pure l’Assessorato.
Tutta la colpa era di Prodi
e di Berlusca tesseva le lodi.
Ora rimpiange i tempi passati
quando venimmo commissariati.
Tra debiti, lotte e falle,
va a rincorrere le farfalle.
Di fronte a Tremonti che aumenta le tasse
con la sinistra apre la rissa.
Allora da buon coordinatore
si scorda di essere senatore.
A Roma bisogna andare
sotto il Governo a protestare.
Troppo potere a questi leghisti
che sono pure contro i sudisti.
Da due anni che è sullo scranno
solo adesso capisce il danno.
Ma dov’era questo signore
quando si facevano gli affari d’oro.
Mai una voce né un commento
e nemmeno su Huscher ci fu un lamento.
Reparti doppioni, sprechi e parenti
e vissero tutti felici e contenti.
Chiama alle armi per l’adunata
ma chi l’ha fatta la frittata?
Non c’è problema se tutto va male
tanto ha il posto al Veneziale.
I molisani lo ricorderanno
non per le idee ma per i danni.
E se chiude la sanità
può sempre fare la pubblicità.
La televisione è un grande affare
e con chi comanda si fa compare.
Ma vuoi veder che il sole avvista
e torna a fare il socialista.
Il brigante del Matese
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