un anno e mezzo
14 Aprile 2010 Share

un anno e mezzo

 

È trascorso un anno e mezzo dall’insediamento della nona legislatura regionale. E nulla di ciò che ci circonda è rimasto immutato. Tony Blair è in pensione. Putin ha fatto finta di fare un passo indietro in favore di Medvedev. Sarkozy governa la Francia. Un afro-americano per la prima volta nella storia corre per la Presidenza degli Stati Uniti. Un barile di petrolio è schizzato da 50 a 136 dollari. In Palestina,  Irak e Afghanistan continua la guerra.

Silvio Berlusconi ha vinto con tre milioni di voti di scarto. Prodi è tornato a Bologna. Gli operai del Nord hanno scelto la Lega di Bossi. La sinistra è fuori dal Parlamento. Il sindacato è all’angolo. Nonostante  le stragi sul lavoro non si dà seguito al nuovo Testo Unico sulla Sicurezza. L’Esercito viene schierato nelle città. Essere clandestino è diventato un reato nel mentre si impedisce ai Magistrati di utilizzare le intercettazioni per condurre un’inchiesta. Il nuovo Governo regala il taglio dell’ICI ai benestanti eliminando interventi alle fasce popolari e ai terremotati molisani. Rete 4 è salva. Di Pietro archivia il partito del fare e torna all’oppo- sizione. Il Partito Democratico stenta a uscire dal tunnel e Papa Ratzinger benedice il guerrafondaio Bush ed il Cavaliere di Arcore con affetto e comprensione.

In Molise il Presidente Iorio è in crisi per eccesso di adesioni al PDL. Balbetta sui tagli di Tremonti sul terremoto e rimane muto di fronte allo scippo del seggio parlamentare contro Quintino Pallante. La Corte Costituzionale gli ha eliminato il Sottosegretario che gestiva il traffico in entrata e non riesce a rilanciare l’azione di governo. Sui fondi europei siamo in ritardo, sulla ricostruzione ci vuole tempo, l’economia arranca, le principali imprese regionali sono in bilico, i titoli della nostra Università non vengono riconosciuti dalla Regione (vedi i Tecnici per la Sicurezza), si attende l’approvazione del Piano Sanitario a sei mesi dalla scadenza del termine ministeriale, agli agricoltori non viene concessa l’anticipazione per gli investimenti aziendali e a molti giovani imprenditori viene dimezzato o eliminato l’incentivo del primo insediamento. Le aree interne restano penalizzate dalle scelte del Centro-Destra. Gli interventi sul sociale sono più annunciati che messi in cantiere come dimostra il caso scandaloso del mancato rimborso ai familiari dei malati costretti a curarsi fuori regione. Non c’è un’idea compiuta sulla semplificazione istituzionale e persiste una divisione territoriale del Molise diversa tra gli Ambiti Sociali, le nuove Comunità Montane, i Distretti Sanitari, i servizi scolastici o dei trasporti, dei rifiuti o dell’acqua. Non si vogliono riformare gli Istituti delle Case Popolari né i Consorzi Industriali. Non si capisce il ruolo dell’ARSIAM e che prospettive hanno lo Zuccherificio e l’Arena che notoriamente sono compartecipate dalla Regione.

In un simile contesto l’opposi- zione soffre una condizione di divisione e di difficoltà. La proposta dell’Italia dei Valori di un patto tra tutti i parlamentari molisani per difendere a Roma il nostro territorio si è infranta sul furto del seggio perpetrato da Berlusconi a danno della regione. La sinistra è impegnata al proprio interno così come il Partito Democratico che non riesce a rialzarsi dopo la disfatta elettorale. Eppure c’è un Molise che marcia per la pace da Campobasso a S.Elia, che si organizza per difendere il territorio dalle devastazioni ambientali, che lavora in silenzio per valorizzare le risorse culturali, mette su eventi, si batte per servizi più moderni e per uno sviluppo equilibrato. E in questo anno e mezzo, insieme ad altri consiglieri, con l’aiuto di associazioni, volontari, amministratori locali e lavoratori, ho provato a dare voce a chi non ce l’ha. Ho posto con forza la questione morale, il rispetto delle regole, l’osservanza delle leggi ed il tema della legalità. Ho inoltrato esposti alle Autorità preposte, alle Procure, alla Corte dei Conti, agli organi di vigilanza e di controllo. E insieme ho sollevato l’esigenza prioritaria avvertita dai molisani che è quella di un lavoro stabile e di un reddito dignitoso. Contenere i costi della politica, evitare sprechi, amministrare con rigore per liberare fondi in favore dello sviluppo e dell’occupazione. Rispettare la concertazione. Valorizzare il confronto con le parti sociali e con le amministrazioni locali. Costruire un Molise sobrio ed efficiente che trattiene i propri giovani e non li lascia scappare via.

In questi giorni diffonderò una sintesi dell’attività svolta perché i cittadini sappiano cosa ho fatto in questo anno e mezzo di consigliere. Poi ovviamente ciascuno resterà della propria opinione compresi coloro che quotidianamente si affannano a denigrare l’opposizione così che le persone possano convincersi che la politica è tutta sporca, sono tutti uguali e quindi tanto vale recarsi col cappello in mano da qualcuno che ti promette qualcosa. ☺

petraroia.michele@virgilio.it

 

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