Un giorno da ricordare
10 Dicembre 2021
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Un giorno da ricordare

Questo secondo anno di pandemia sta per finire, ed è arrivato il momento di fare il bilancio di questi 12 mesi. In genere, abbiamo avuto tutti l’impressione che il mondo ed il tempo si fossero fermati, al di là del Covid quasi non ci arrivavano notizie via TV, radio e social media: delocalizzazioni di fabbriche, crescita del numero dei poveri assoluti, femminicidi, morti bianche… tutto questo è stato come relegato ad un secondo piano. L’unica speranza è stato il vaccino, ed effettivamente, quando iniziava l’estate, avvertivamo un sollievo perché in paese sono tornati gli emigrati, i giovani rimanevano fino a notte inoltrata nei bar, e chi era vaccinato, ed osservava i protocolli, poteva quasi ritornare ad una vita normale.

A me, personalmente, questa estate del 2021 ha regalato una giornata molto speciale: il 16 agosto. Quel giorno, l’ associazione Crea Tina, di Bonefro, e l’archivio “Tina Modotti” hanno festeggiato il 125° anniversario della nascita di questa donna eccezionale. Una cantante/attrice è venuta a presentare un pezzo teatrale/musicale sulla vita di Tina a Berlino, e per venire da Bologna a Bonefro ha rinunciato ai suoi progetti per il ferragosto, e lo stesso ha fatto una coppia di suoi amici che l’hanno accompagnata da noi con il loro camper. Altro ospite della festa è stato l’ambasciatore cubano in Italia che mi ha fatto ricordare un episodio che io avevo dimenticato: ci eravamo conosciuti nel lontano 1990, a La Habana, e avevamo avuto una conversazione di nove ore che lui non aveva dimenticato, perché per lui, forse, era stata molto importante. Lui allora era il responsabile delle relazioni con la Repubblica Democratica Tedesca nel Ministero degli esteri cubano, ed io venivo da quel paese che ancora esisteva, ma che aveva i mesi contati. Ed io raccontavo tutto quello che era successo nel mio paese e non risparmiavo nel mio racconto gli errori che avevamo commesso nell’intento di costruire una società socialista e che io speravo che i cubani potessero evitare nel futuro. Altra ospite d’onore è stata Ana Maria Erra, la pittrice argentina, che è diventata mia amica grazie al direttore de la fonte, e che ha fatto dono all’archivio di due suoi dipinti ispirati a Tina Modotti.

Devo confessare che quello che mi ha fatto più felice quel giorno è stata la partecipazione di un pubblico numeroso, tenendo conto che Bonefro è un paese piccolo. Un pubblico in cui c’erano 80 anni di differenza di età fra la più anziana e la più giovane fra i presenti. Indimenticabili, per me, i canti e le chiacchiere sul terrazzo dell’ex-convento, ed indimenticabile anche la cena in uno dei ristoranti locali, con 20 persone che parlavano italiano, spagnolo e tedesco. E quello che voi in Italia chiamate “la ciliegina sulla torta” è stato il messaggio di mio nipote Jonas, da Barcellona: un breve video che mostrava un monitor dove si vedeva una cosa piccolissima che si muoveva, e si sentiva un battito di cuore: stavo vedendo, finalmente, il mio primo o la mia prima pronipote!

Quel 16 agosto del 2021 ha cambiato la mia vita. Io, che mi addormentavo ogni sera verso le 21 davanti alla TV, anche se il film era bello, adesso non posso dormire più di tre-quattro ore la notte perché le notizie che mi arrivano dal mondo mi toccano in un altro modo. E perché mi faccio delle domande su quello che sarà il futuro, la vita di questa mia pronipote, perché già so che sarà femmina. In che mondo vivrà? Ed in quale paese? Crescerà a Barcellona, dove i suoi genitori si sono conosciuti? In un paese dove il partito di ultradestra, Vox, cresce e cresce, mentre ogni giorno in Spagna si scopre un’altra fossa comune con i resti di donne, bambini e uomini assassinati durante la guerra civile spagnola o al tempo della repressione fascista… o crescerà in Germania, dove altro partito di ultradestra, AfD, predica la supremazia dei bianchi ed istiga le manifestazioni di razzismo e di antisemitismo, negando i crimini dei nazisti… o crescerà in Messico, patria di sua madre, un paese dove i narcos seminano la morte e dove i femminicidi sono all’ordine del giorno?

Mia pronipote sarà immune dal virus della xenofobia? Troverà una scuola buona, una scuola che insegna i valori dell’umanesimo? Capirà che le risorse della terra devono non solo essere protette, ma anche distribuite equamente nel mondo? Da piccola, dovrà vedere in TV le immagini di bambini, suoi coetanei, annegati nel Mediterraneo o morti di freddo nel mezzo dell’ Europa? Dovrà sentire fame, sete, terremoti, tsunami, pandemie? Sarà solidale con i più svantaggiati o sognerà, crescendo, la moto a 16 e l’automobile a 18 anni?  Dovrà vivere in un mondo dove parole come “buonisti” o “Gut- menschen” sono pronunciate con l’intento di denigrare una persona?

E mi chiedo anche se la mia pronipote avrà la curiosità sufficiente per studiare il mondo che è toccato vivere a sua nonna e alla sua bisnonna e alla madre della sua bisnonna. E se, studiando il passato, potrà sentirsi felice di vivere in un mondo migliore.☺

 

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