
Una coalizione per termoli
Le elezioni di Termoli bussano alle porte. È una scadenza importante per almeno due ragioni: perché vengono dopo la sciagurata elezione delle ultime regionali, e perché Termoli ha assunto e sempre più assumerà un ruolo centrale e dinamico nella regione Molise. Le elezioni termolesi ci diranno se il mondo progressista, democratico e di sinistra è ancora nella palude dei piccoli interessi di bottega, in quel reticolato di particolarismi che rappresenta la faccia peggiore dei partiti o se invece è possibile aprire una nuova fase nella quale la politica entra in sintonia con l’interesse generale, rappresenta e dialoga con la parte grande dei nostri cittadini. È bene ricordare che solo pochi mesi fa, alle elezioni regionali hanno votato meno del 50% degli aventi diritto e chi ha vinto le elezioni rappresenta più o meno un quarto dell’elettorato. Insomma una catastrofe per la democrazia, una rotta del centro-sinistra, un disastro annunciato del quale PD e 5Stelle portano grandi responsabilità. Termoli ci dirà se la musica è la stessa, o se qualcosa di nuovo si muove sotto il cielo.
I primi movimenti della Politica sono contraddittori, si vede qualcosa di buono, ma è ancora forte la presa del vecchio sul nuovo, sempre grande è il rischio che il morto afferri il vivo. Partiamo dalle buone notizie. Sono ormai mesi che un’area civica sta ragionando intorno ad un programma comune per le elezioni, il nucleo di questo movimento civico è formato da due soggetti. Uno, ‘Termoli Domani’ è un movimento civico più sperimentato, da anni impegnato sul fronte delle iniziative sociali, ambientali e di innovazione economica. Un soggetto, ‘Termoli Domani’ che con altri movimenti civici ha sostenuto con forza un programma di cambiamento radicale e il candidato Domenico Iannacone alle ultime elezioni regionali. Un candidato che con il suo lavoro di giornalista e di artista ha sempre testimoniato coerenza, passione sociale, e la possibilità di una nuova Politica. L’altra gamba di questo nuovo civismo è rappresentata da ‘Alternativa Civica’, un movimento in gran parte di giovani che ha recuperato nelle sue intenzioni, come nelle scelte, il valore alto di una Politica che fa del protagonismo popolare la sua missione. Questa area civica ha aperto un dialogo con la rete della sinistra e con la galassia di quanti sono stati o sono ancora parte dell’esperienza dei 5Stelle. È una discussione aperta, interessante, non semplice e, comunque, se son rose fioriranno.
Vengo ora alle spine di una rosa senza petali. Mi riferisco alla coazione a ripetere il peggio della Politica di una parte centrale del gruppo dirigente del Partito Democratico. Non a caso i registi sono gli stessi dell’infausta esperienza delle ultime elezioni regionali. Questi signori non solo non sono stati messi ai margini del “Partito”, ma continuano direttamente o per interposta persona a fare i “cartari” della Politica del centro-sinistra. Incuranti di qualsivoglia progetto o programma – non è una novità, stiamo ancora aspettando il programma delle regionali passate – hanno già deciso chi dovrebbe essere il nuovo primo cittadino di Termoli e la rete di interessi che si vuole rappresentare. Siamo, ancora una volta, non solo ad un pessimo esempio di etica politica, ma alla ennesima sconfitta annunciata. Al punto che il dubbio, per diversi, è la certezza che l’obiettivo non è vincere le elezioni, quanto avere una propria presenza, una postazione di potere istituzionale utile a tessere in modo trasversale strategie ed accordi.
Questo sino a ieri. In questi ultimi giorni qualcosa di nuovo anche nel variegato mondo del centro-sinistra sembra muoversi. Una parte del gruppo dirigente termolese del PD ha scritto una lettera alla segretaria Elly Schlein per sottolineare l’opportunità di un confronto aperto con i movimenti civici e per denunciare l’abuso di potere di un commissario che, invece di preparare un congresso per eleggere legittimi dirigenti, briga per le prossime elezioni comunali. Anche questa è una buona notizia, e tutti dovremmo operare perché non sia un falso movimento. Perché ciò non accada sono necessarie due condizioni.
La priorità è il progetto di rinnovamento, la strategia che vogliamo proporre per il futuro di Termoli e dei termolesi. Per non camminare a testa in giù debbono essere chiari gli intendimenti e i punti programmatici essenziali.
Termoli è bellezza. Termoli sarà uno dei centri europei di produzione per le macchine elettriche di Stellantis, una vera opportunità per portare la nostra città nella strategia della sostenibilità. Termoli deve essere sinonimo di salute e benessere sociale. È questo un buco nero di ieri e di oggi della nostra realtà sociale e sanitaria. Bellezza, economia e ambiente sostenibile, benessere sociale sono tre princìpi attivi di un programma che ha l’obiettivo di dare una nuova stagione alla nostra Termoli.
Poi verranno i nomi, avendo chiaro che per vincere con questa destra e per aprire una nuova stagione è necessario andare oltre le storie che molti di noi rappresentano. La sinistra radicale, il civismo progressista, il cattolicesimo popolare, i movimenti antagonisti di questi anni hanno la grande virtù della passione politica e della coerenza etica, princìpi e virtù essenziali per un programma di cambiamento. Hanno, abbiamo però un problema: il rischio antico del settarismo e del solipsismo.☺