WWF: educazione alla biodiversità
4 Giugno 2016
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WWF: educazione alla biodiversità

Le 100 Oasi del WWF Italia rappresentano per l’Associazione il progetto di conservazione più importante fin dalla sua istituzione ed è il frutto dell’esperienza della più grande organizzazione mondiale per la conservazione della natura che opera in più di 100 paesi con oltre 2.000 progetti concreti per la tutela della biodiversità.

Presente in Italia dal 1961, dal 1966 il WWF è impegnato nella gestione di territori naturali in ogni angolo del nostro paese contribuendo alla tutela di luoghi, ecosistemi, piante e animali per conservare campioni rappresentativi di habitat particolarmente rari o minacciati, aree di eccezionale valore naturalistico e specie in pericolo di estinzione. Per attuare questo complesso progetto vengono oggi sviluppate ricerche scientifiche, tecniche innovative di utilizzazione razionale delle risorse naturali e nuovi metodi di gestione, tali da costituire un valido esempio per la protezione di altre aree naturali gestite da altri soggetti.

Infine, grazie alle Oasi, il WWF ha introdotto milioni di adulti e bambini alla conoscenza della natura e migliorato il rapporto con l’ambiente favorendo la ricerca scientifica per fornire esempi di gestione attiva e sostenibile dell’ ambiente e delle risorse, stimolando la nascita e la crescita di professioni ed economie legate alla tutela e alla valorizzazione della natura.

In definitiva è la proposta di un modello di gestione che punta a ottenere il massimo coinvolgimento delle comunità, per promuovere un messaggio di apertura, di invito alla visita. Un modello che si basa sul favorire e condividere la conoscenza della natura e il valore della biodiversità, facilitando il contatto con l’ambiente per privilegiare anche gli aspetti emotivi attraverso programmi di educazione, visite guidate, ecoturismo e vacanze natura.

Dal 1997, con questi propositi, in Molise, sul versante orientale del massiccio del Matese, in una “piccola” area estesa per oltre tremila ettari tra i comuni di Guardiaregia e Campochiaro è in corso un “grande” esperimento di tutela e promozione ambientale targato WWF. L’Oasi WWF di Guardiaregia-Campochiaro è ubicata quasi sul limite meridionale del Matese e tutto il comprensorio dell’area protetta è inserito nel sito S.I.C. (Sito d’Interesse Comunitario) dei Monti del Matese dove troviamo il Monte Mutria, il Canyon del Torrente Quirino, le grotte di Pozzo della Neve e Cul di Bove; insomma singoli siti di eccezionale valore naturalistico che, con i dati a nostra disposizione, le ricerche in corso ed i continui monitoraggi sugli animali e le piante dell’Oasi, confermano un territorio complessivamente di grande valore scientifico.

Oltre 3000 ettari in gran parte ammantati da una fitta faggeta, 4 chilometri di selvaggio canyon formato dal corso del Torrente Quirino, 1050 metri la profondità dell’incredibile abisso di Pozzo della Neve, 100 metri il salto della spettacolare cascata di San Nicola e 550 anni l’età del più vetusto faggio dei Tre Frati, sono solo i numeri principali dell’Oasi WWF di Guardiaregia- Campochiaro che fanno da sfondo ad un hot spot di biodiversità. In questo territorio lupi, lanari e poiane, caprioli e tassi, ma anche salamandrine dagli occhiali e splendidi e rari insetti come la rosalia alpina, sono i protagonisti di una storia fatta anche di alberi e fiori del Matese orientale come le fantastiche fioriture primaverili di Monte Mutria e le presenze record delle orchidee alle quote più basse.

Un ambiente straordinario che dal 2010 è anche Riserva naturale regionale. La costante collaborazione con i due comuni di Guardiaregia e di Campochiaro e con la Regione Molise non basta però a colmare le mille difficoltà legate alla gestione economica ed al controllo del territorio, ma l’impegno della guardia dell’Oasi, dei ricercatori e dei volontari del WWF Molise e una piccola cooperativa locale, in 19 anni ha fatto di un progetto un po’ folle, un esempio da imitare.

Oggi nell’Oasi WWF, tutti gli appassionati di natura, scolaresche, normali famiglie e singoli visitatori hanno a disposizione il centro visita di Guardiaregia, l’area faunistica del cervo di Campochiaro, sentieri natura attrezzati ed altri segnalati sull’intero territorio, rifugi montani e aree picnic. Il visitatore resta incantato dallo spettacolo della natura, ma dietro c’è la quotidianità della manutenzione dei sentieri e delle strutture, della vigilanza, dell’organizzazione delle visite guidate e dell’educazione ambientale, dei monitoraggi sulla biodiversità e della spasmodica ricerca di fondi per la sopravvivenza del progetto.

L’immagine finale che oggi vediamo è un territorio che lentamente incomincia a vivere anche di turismo legato all’ambiente, con nuove professionalità sconosciute localmente fino ad appena un decennio fa e soprattutto a beneficiare dell’indotto, come dimostrano le strutture ricettive e ristorative sorte negli ultimi anni ed attività commerciali che direttamente e indirettamente traggono beneficio dall’area protetta.

Questo è il presente, il futuro si chiamerà anche Parco Nazionale del Matese: il WWF porterà la propria esperienza dell’Oasi WWF di Guardiaregia-Campo- chiaro come esempio di buona e innovativa pratica di gestione all’interno di una grande area protetta dell’Appennino centro meridionale. ☺

 

Responsabile Oasi WWF Riserva regionale Guardiaregia-Campochiaro

 

Info: www.oasiguardiaregiacampochia ro.it

 

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