«E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, Gesù disse all’uomo: “Stendi la mano!”. Egli la stese e la sua mano fu guarita» (Mc 3,5).
Quel giorno passava per la città un uomo diverso dagli altri: calore nei gesti, luce nel sorriso, purezza nello sguardo. Decisi di incontrarlo. Pensai alla mia mano paralizzata e una lacrima solcò la pelle screpolata dal sole. La sua parola fu su di me come lampo che attraversa e rischiara: “Stendi la mano!”. “No, non posso”, feci per rispondere, ma già la vita germogliava dentro. Stesi la mano e con essa sogni ormai “abortiti” da tempo. Piansi. Ripensai alla mia storia, a quante volte ho maledetto i miei limiti e li ho idolatrati per non espormi alla vita… L’handicap dell’uomo è dentro, non fuori. La paralisi che toglie ogni dignità è quella del cuore che non sa donare. Troppe mani rattrappite perché corrose da latrocini e ruberie, mani levate contro il fratello, sporche del sangue sparso dalle false promesse. La vera salute è… aprire la mano e non risparmiarsi. Dare, accarezzare, creare, trasformando scenari iniqui in oasi di giustizia. L’invito, amico, risuona anche per te… E tu, la mano, quando l’aprirai per metterti all’ opera? Quando inizierai a offrirla a Dio che vuole impegnarti in missioni “ad alta quota”, al fratello che invoca compagnia e dialogo, allo straniero e al discriminato che teme la solitudine e l’ emarginazione, alla società che grida aiuto e anela a risorgere☺
r.manes@hotmail.it
«E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, Gesù disse all’uomo: “Stendi la mano!”. Egli la stese e la sua mano fu guarita» (Mc 3,5).
Quel giorno passava per la città un uomo diverso dagli altri: calore nei gesti, luce nel sorriso, purezza nello sguardo. Decisi di incontrarlo. Pensai alla mia mano paralizzata e una lacrima solcò la pelle screpolata dal sole. La sua parola fu su di me come lampo che attraversa e rischiara: “Stendi la mano!”. “No, non posso”, feci per rispondere, ma già la vita germogliava dentro. Stesi la mano e con essa sogni ormai “abortiti” da tempo. Piansi. Ripensai alla mia storia, a quante volte ho maledetto i miei limiti e li ho idolatrati per non espormi alla vita… L’handicap dell’uomo è dentro, non fuori. La paralisi che toglie ogni dignità è quella del cuore che non sa donare. Troppe mani rattrappite perché corrose da latrocini e ruberie, mani levate contro il fratello, sporche del sangue sparso dalle false promesse. La vera salute è… aprire la mano e non risparmiarsi. Dare, accarezzare, creare, trasformando scenari iniqui in oasi di giustizia. L’invito, amico, risuona anche per te… E tu, la mano, quando l’aprirai per metterti all’ opera? Quando inizierai a offrirla a Dio che vuole impegnarti in missioni “ad alta quota”, al fratello che invoca compagnia e dialogo, allo straniero e al discriminato che teme la solitudine e l’ emarginazione, alla società che grida aiuto e anela a risorgere☺
«E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, Gesù disse all’uomo: “Stendi la mano!”. Egli la stese e la sua mano fu guarita» (Mc 3,5).
Quel giorno passava per la città un uomo diverso dagli altri: calore nei gesti, luce nel sorriso, purezza nello sguardo. Decisi di incontrarlo. Pensai alla mia mano paralizzata e una lacrima solcò la pelle screpolata dal sole. La sua parola fu su di me come lampo che attraversa e rischiara: “Stendi la mano!”. “No, non posso”, feci per rispondere, ma già la vita germogliava dentro. Stesi la mano e con essa sogni ormai “abortiti” da tempo. Piansi. Ripensai alla mia storia, a quante volte ho maledetto i miei limiti e li ho idolatrati per non espormi alla vita… L’handicap dell’uomo è dentro, non fuori. La paralisi che toglie ogni dignità è quella del cuore che non sa donare. Troppe mani rattrappite perché corrose da latrocini e ruberie, mani levate contro il fratello, sporche del sangue sparso dalle false promesse. La vera salute è… aprire la mano e non risparmiarsi. Dare, accarezzare, creare, trasformando scenari iniqui in oasi di giustizia. L’invito, amico, risuona anche per te… E tu, la mano, quando l’aprirai per metterti all’ opera? Quando inizierai a offrirla a Dio che vuole impegnarti in missioni “ad alta quota”, al fratello che invoca compagnia e dialogo, allo straniero e al discriminato che teme la solitudine e l’ emarginazione, alla società che grida aiuto e anela a risorgere☺
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