Inclusività e coerenza
4 Marzo 2015 Share

Inclusività e coerenza

Partiamo dal Chaos, ma siamo diretti al kosmos. È l’impressione netta che ho avuto partecipando alla prima riunione del comitato transitorio de L’Altra Europa per Tsipras svoltasi a Roma alla presenza anche dei territori. A tutti ho espresso la mia valutazione positiva di un incontro  fruttuoso e faticosissimo. È stata scritta una pagina importante che ha tenuto conto di tutti e delle opinioni di tutti. Forse si respira eccessiva animosità da parte di alcuni, ma i temi sono stati centrati e i territori ci sono. La grande questione, ragionando in termini politici, è nel rapporto tra inclusività e coerenza. Questo è un tema ampio che ci accompagnerà sempre e che andrà declinato di volta in volta: due binari che non possono fare a meno l’uno dell’altro e che non potranno che stare a stretto contatto. I fautori della coerenza non possono fare a meno dell’imprescindibile fondamento dell’inclusività. E quelli dell’inclusività non possono dimenticare il grande valore e il messaggio della coerenza. Le sfide sono alte e dovremmo munirci di ali, liberandoci delle zavorre interiori. Qui non è in gioco la storia di un partito, ma la costruzione di una biociviltà che consenta ai popoli di riappropriarsi della democrazia.

Le grandi questioni a noi più vicine, il rischio Libia, Ucraina, Grecia, esprimono l’idea di “una guerra a pezzettini”. Dentro c’è anche l’Italia con la sua importante manifestazione a sostegno della Grecia. Tutti valutano positivamente la manifestazione “Dalla parte giusta. È cambiata la Grecia, cambiamo l’Europa”, in particolar modo per l’ampiezza delle adesioni sociali e politiche che si sono registrate: dai centri sociali, ai movimenti per l’acqua e alla presenza di associazioni come Attac. Il sostegno alla lotta del popolo greco e del governo Tsipras contro l’ austerità in Grecia ed in Europa è fondamentale. Il Comitato di transizione si impegna a continuare l’iniziativa a sostegno della Grecia con il coinvolgimento del più ampio schieramento di forze possibile. Le vicende che attraversano l’Europa e l’Italia, lo stesso percorso di costruzione della manifestazione, si intrecciano con la domanda del processo costituente della “casa comune”, della soggettività politica alternativa all’austerità, al neoliberismo e alle forze che lo sostengono, qui ed ora. Il Comitato di transizione si impegna per questo a svolgere una serie di incontri – a partire dai soggetti con cui abbiamo costruito la manifestazione – per verificare la disponibilità a promuovere una grande assemblea pubblica da tenersi quanto prima, che possa essere un passo in avanti nella costruzione della “casa comune” e che possa definire alcune campagne su cui connotare immediate e comuni iniziative.

Vi chiederete: ma a quando l’alba di un nuovo modo di partecipare anche qui in Molise? Il tutto dipenderà da come le relazioni, che sono prima di tutto personali e poi collettive, supereranno conflitti atavici e da quanto avanzerà la destra populista e emarginante di Salvini. Nessuno sembra rendersi conto del fatto che rischiamo qualcosa di inimmaginabile che sempre più si configura come una guerra di civiltà o meglio una contrapposizione tra una civiltà di vita e una di guerra.☺

 

 

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