l’amarena
2 Luglio 2012 Share

l’amarena

 

L’amarena appartiene alla specie botanica detta Prunus cerasus (“ciliegio acido”), che riunisce tutti i tipi di ciliegi i cui frutti hanno sapore leggermente amarognolo. Più precisamente, le tre varietà botaniche appartenenti alla specie Prunus cerasus sono:

le amarene, che presentano frutti appiattiti all’estremità e buccia di colore rosso pallido, e risultano al gusto meno acide e meno amare delle altre due varietà;

le vìsciole, dai frutti arrotondati o cuoriformi e dalla buccia di colore rosso scuro;

le marasche, che hanno frutti piccoli, buccia e succo di colore rosso scuro, e sapore molto acido e amaro. Ma poiché in Italia quasi ogni regione ha i suoi ciliegi acidi, ed è difficile attribuire una varietà coltivata all’una o all’altra varietà botanica, viene adottata universalmente la dizione “ciliegio acido”. Questa specie sembra che sia derivata dall’ibridazione della Prunus avium (“ciliegio dolce o ciliegio degli uccelli”) con la Prunus fruticosa (“ciliegio cespuglioso o ciliegio della steppa”, dai frutti piccoli come un pisello, particolarmente acidi e maturi in agosto).

Il ciliegio acido è una pianta molto rustica che riesce a vivere anche nei terreni non particolarmente adatti a quello dolce. In passato, diverse piantagioni specializzate fornivano all’industria conserviera frutti per la produzione di succhi, confetture, ciliegie allo sciroppo. Da un po’ di anni a questa parte, però, le nostre industrie hanno cominciato a rifornirsi dai paesi dell’Europa orientale e, in qualche caso, dagli Stati Uniti, grazie all’offerta dei prezzi più convenienti dovuti ai minori costi della raccolta, che viene effettuata meccanicamente.

Oggi, nelle nostre campagne, i pochi esemplari rimasti dei ciliegi acidi sono relegati ai margini degli appezzamenti, nelle scarpate o nei fossati; si trovano comunque facilmente nei giardini poiché il volume ridotto dell’albero adulto (che non supera i 3-4 metri di altezza) ne permette un agevole inserimento. Per quanto riguarda la coltivazione, i ciliegi acidi non hanno particolari esigenze. In un frutteto di famiglia l’albero può essere lasciato crescere liberamente con interventi di potatura che sfoltiscono la chioma e ne diradano i rami nella parte alta, ponendo però particolare attenzione a quelle varietà che producono anche sui rami di un anno: tali rami non vanno accorciati ma solo diradati.

Così come le foglie, anche i frutti non devono essere trattati con anticrittogamici o conservanti. È sempre sconsigliabile l’acquisto di primizie perché molto costose e assai poco saporite. L’acquisto del prodotto da conservare va fatto con molta attenzione scegliendo frutti di prima qualità, al giusto grado di maturazione, senza ammaccature o macchie. La piena maturazione accentua il caratteristico sapore dolce-amaro.

Il colore viola carico dell’amare- na indica la presenza di antociani, pigmenti che proteggono il sistema cardiovascolare per la loro capacità di ridurre il livello di colesterolo LDL, cioè quello “cattivo”, e per l’azione antinfiammatoria. L’amarena ha effetto depurativo per la contemporanea presenza di acido malico e fibre che agiscono sul funzionamento dell’intestino. Si usa come frutto fresco, anche per preparare marmellate, o sciroppato, per ricavarne liquori o bevande.

Le amarene sciroppate, servite in coppette, costituiscono un leggero dessert. Si possono anche aggiungere ad un misto di frutta cotta o alla macedonia. Per la preparazione, lavare, asciugare e stendere su un canovaccio pulito 500 g di amarene. Togliere i gambi. Porre le amarene in un vaso aggiungendo un pezzetto di cannella, 2-3 chiodi di garofano, 250 g di zucchero e qualche cucchiaio di alcol a 95°. Porre il vaso al sole per 6-8 settimane, prolungando l’esposizione in caso di pioggia o tempo nuvoloso. Durante la prima settimana di esposizione al sole, agitare il vaso ogni giorno: a poco a poco si vedrà lo zucchero sciogliersi. Conservare in luogo fresco e al buio per almeno due mesi prima di gustarle.

Sottoposto a fermentazione alcolica, questo frutto dà il liquore Maraschino. Tra le bevande ricordiamo invece il centofoglie di amarene. Per prepararlo bisogna disporre in un vaso di vetro a chiusura ermetica un centinaio di foglie di amarena (è necessario che siano raccolte appena terminata la maturazione dei frutti e che provengano da piante non trattate con anticrittogamici), dopo averle pulite con uno straccetto umido. Aggiungere 5-6 chiodi di garofano, un pezzetto di cannella in stecca, un litro di vino rosso secco. Chiudere il vaso e lasciare in infusione per dieci giorni agitando una o due volte al giorno. Passando attraverso un colino, versare l’infuso in una pentola. Aggiungere 800 g di zucchero e, a fuoco dolce, lasciar bollire per 8-10 minuti, mescolando con un cucchiaio di legno. Spegnere il fuoco, aggiungere il succo filtrato di un limone, mescolare per bene e lasciar raffreddare. Imbottigliare. Non occorre stagionatura: lo sciroppo è già pronto per essere consumato, ottimo allungato con acqua calda per una fredda serata invernale, o con acqua e ghiaccio per una dissetante bevanda estiva.☺

giannotti.gildo@gmail.com

 

 

 

 

 

 

 

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