Oratino Boreatico
1 Marzo 2014 Share

Oratino Boreatico

Giovanni Mario Crescimbeni, noto anche con lo pseudonimo di Alfesibeo Cario Custode  Generale d’Arcadia, 291 anni or sono (1721) in “Notizie istoriche degli Arcadi morti” narra di “Oratino Boreatico ben tre volte onorato della carica di Collega”.

Il ritratto

“Giorgio Gizzarone da Oratino nel Regno di Napoli, Sacerdote, Dottore in ambe le leggi, dimorando in Roma, siccome era molto versato nelle teoriche legali¸ così tutto il suo impiego si ristrinse nell’insegnare altrui privatamente tali facoltà; e particolarmente le instituzioni di Giustiniano; e in progresso di tempo introdottosi per sì fatta via in varie Case di nobili, tanto utile ne ritrasse, che onorevolmente in Roma si tratteneva. Più volte concorse egli alle Cattedre dell’Archiginnasio Romano, ma sempre indarno; non già perché il suo talento non ne fosse degno, ma perché egualmente sempre ebbe a cozzare coll’altrui prepotente fortuna; anzi per tal privato esercizio del magistero ebbe più volte a piatire co i professori del detto Archiginnasio. Di questi studi severi, non disgiunse gli ameni, e particolarmente i poetici; e sebbene nel serio non molto elevossi; non di meno nel giocoso stile  acquistò tanto valore, e con sì mirabil grazia adoperò in lingua Napoletana, che annoverato all’Arcadia col nome di Oratino Boreatico, ottenne dall’Adunanza tutta riguardo particolare, fino ad essere onorato ben tre volte della carica di Collega, e nelle tornate di Bosco Perrasio i suoi componimenti furono sempre ascoltati con applauso, e soddisfazione inesplicabile. Fu oltre acciò dotato di singolar limpidezza nel tratto, e possedeva a perfezione l’ornamento del suono di vari strumenti, perlochè veniva grandemente desiderato nelle conversazioni; ed ebbe non pochi amici, e protettori. Dopo molti anni veggendo non poter proseguire il mentovato suo fine, lasciatone ogni pensiero si mise di proposito a camminare per la via ecclesiastica; e ottenuti per mezzo del Cardinale Pietro Ottobuoni Vicecancelliere di S. Chiesa, che il degnava precisamente della sua protezione, dal Regnante Sommo Pontefice alcuni benefizi semplici, fece ritorno alla patria; ed indi a qualche tempore restituitosi a Roma, fu qualificato colla dignità dell’Arcidiacono della Cattedrale di Boiano, Città non lontana dalla sua Patria. Ma siccome era assuefatto in Roma ad una vita civile, e piena di onesti, e lodevoli divertimenti; così mal sofferendo la ritiratezza di que’ paesi, sopraffatto alla fine dalla malinconia, non molti anni godè la dignità conseguita, essendo venuto a morte  nella sua più robusta età, a’ 15 d’Agosto l’anno 1712. De’ suddetti componimenti alcuni se ne leggono né Giuochi Olimpici del 1701. degli Arcadi; e noi facciam di lui onorevole menzione nella nostra Istoria della Volgar Poesia Lib. 5 pag.472 le altre cose riferiamo la dichiarazione di fedeltà verso l’Arcadia fatta nel punto della sua morte contra la scissura in quei tempi seguita nell’Adunanza. Fu altresì uno dei Promotori e Fondatori dell’Accademia dè Pellegrini, che alcuni anni sussistè in Roma, e si adunava in un Giardino fuori della Porta Flaminia: e nella sua assenza da Roma sostenne l’onore di Protocustode delle Campagne del Sannio; i quali Protocustodi sono istituiti per maggior comodo degli Arcadi dimoranti nelle Provincie straniere (Notizie Istoriche Degli Arcadi Morti, To. I. pagg.306,307,308;  in Cultura Barocca, a cura di B.E. Durante).☺

 

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