Paraolimpiadi 2016 e il silenzio dei media
5 Ottobre 2016
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Paraolimpiadi 2016 e il silenzio dei media

Paraolimpiadi di Rio, 13 agosto 2016

[caption id="attachment_17024" align="alignright" width="300"]francesco-bocciardo L’azzurro campione del mondo (2015) e d’Europa (2016) dei 400 stile libero categoria S6, ha coronato anche il sogno olimpico[/caption]

Giorgio Paltrinieri vince la medaglia d’oro nei 1500 mt stile libero, Gabriele Detti vince la medaglia di bronzo. Le prime pagine dei giornali sportivi aprono con la loro foto e articoli entusiasti sulla loro splendida impresa. Giustissimo, la loro è una impresa sportiva che merita la prima pagina dei quotidiani, ma… c’è un ma ed è questo: ieri sera 13 settembre a far risuonare per la seconda volta alle Paraolimpiadi l’inno di Mameli ci ha pensato Francesco Bocciardo che ha vinto la gara dei 400 stile libero S6, fermando il cronometro sul 5’12”15, precedendo, al traguardo, l’olandese Van Hoffweegen (5’07”28) e il cubano Perez Escalona (5’14″44). Ieri notte il neocampione olimpico ha dichiarato: “Ho capitalizzato tutta l’energia che avevo per arrivare fino in fondo e vincere: è stata dura ma è una cosa bellissima, una sensazione che mi porterò dietro tutta la vita e che un giorno potrò raccontare ai miei figli. Nonostante il Mondiale sia un’emozione incredibile, vincere una Paraolimpiade è ancora più grande”. Bocciardo confessa: “Arrivando da campione europeo e mondiale in carica ho sentito un po’ di pressione, ma sono riuscito a trasformarla in energia per vincere”.

Il silenzio della stampa

Io stamattina ho preso in mano un quotidiano sportivo, e ho cercato la notizia, stiamo parlando di Olimpiadi non della Coppa del Nonno, certo, ora so che la squadra di calcio della “Gorgonzola e provolone” ha vinto il torneo del bar “Bevi che ti passa” dato che era pubblicato in diciottesima pagina, ma per aver notizie della medaglia d’oro sono dovuto arrivare a pagina 21. Andiamo avanti e ora facciamo una scommessa: io affermo che si può vincere una medaglia d’oro alle Paraolimpiadi e stabilire il relativo record del mondo di nuoto nei 100 stile libero anche a 50 anni battendo in finale un avversario di ventidue anni. Alzi la mano chi accetta la scommessa! Spero che siate in molti ad alzare quella mano perché avrei vinto facile!

Rio De Janeiro, 9 settembre 2016

Le Paraolimpiadi forniscono emozioni che probabilmente le altre manifestazioni non riescono a dare. Soprattutto, c’è davvero una chance per chiunque, una seconda opportunità sportiva per chi nella vita è stato colpito dalla sfortuna. Succede, anche, che una atleta di 50 anni, cioè senza alcuna possibilità di competere per età e forza fisica tra i normodotati, possa vincere un oro con tanto di record del mondo nel nuoto. È la storia di Zulfiya Gabidullina, kazaka e neocampionessa paraolimpica nei 100 stile libero categoria S3. Ha vinto nettamente, battendo il precedente record del mondo di quattro secondi chiudendo con il tempo stratosferico di 1’30”07, al secondo posto la cinese Peng Quiping con 1’34”71 e al terzo l’ucraina Sviderska con 1’34”86. Pensate, la Gabidullina, la più anziana in gara, ha sconfitto la Peng, la più giovane. Tra le due 28 anni di differenza, praticamente una generazione. Ancora più incredibile questo successo se si considera che la Gabidullina aveva deciso di smettere dopo Londra 2012 quando arrivò penultima nella categoria S4. È stato il suo allenatore a convincerla ad andare avanti, per un’altra storia di riscatto e determinazione. Sì, perché la Gabidullina è rimasta tetraplegica quando aveva solo 5 anni per via di una collisione con una moto che le ha causato una lesione del midollo spinale. Dopo 45 anni, dunque, Sulfiya ha trovato il suo riscatto, la sua rivincita. In realtà, la vera vittoria è non aver mai mollato, non averla data vinta al fato e al brutale destino, essere riuscita a trovare una via di uscita, una fuga a nuoto da una sedia a rotelle. Un minuto e trenta di libertà, dove braccia possenti azzannano l’acqua muovendo un corpo inerme e bloccato da una bastarda moto. Ma il motore, ora, sembra appartenga a Zulfiya, una freccia in piscina.

[caption id="attachment_17025" align="alignleft" width="300"]Zulfiya Gabidullina, oro a 50 anni Zulfiya Gabidullina, oro a 50 anni[/caption]

Quante di queste notizie potrei dare, sono giorni che la notte fino alle 2 resto sveglio a guardare le Paraolimpiadi, a vedere atleti, anzi scusate, Atleti che gareggiano al limite estremo della loro forza, ho visto saltatori in alto vincere l’oro a 1 metro e 92 cm facendo la rincorsa su una gamba sola. Avete mai visto una gara di atletica in carrozzina? 400 metri corsi sopra una carrozzina facendo le curve quasi su due ruote. L’altra sera ho visto un’atleta correre la finale dei cento metri, cadere a 10 metri dal traguardo, rialzarsi, superare il traguardo quasi rotolando sulle ginocchia e poi, come se niente fosse, tornare indietro a raccogliere la protesi che si era rotta.

Il poker di Alex

[caption id="attachment_17026" align="alignright" width="243"]Alex Zanardi ha conquistato la medaglia d'oro nella cronometro H5 bissando il titolo di Londra 2012 Alex Zanardi ha conquistato la medaglia d’oro nella cronometro H5 bissando il titolo di Londra 2012[/caption]

Per Alex Zanardi, ex pilota di Formula Uno, è la quarta medaglia paraolimpica. Oro anche per Podestà nella handbike H3 e per Mazzone nella categoria H2. Oro anche nel getto del peso per Assunta Legnante nella categoria F11/12. Sempre dal ciclismo arriva per l’Italia anche il bronzo grazie al terzo posto nella cronometro C1 di Giancarlo Masini e infine Martina Caironi è argento nel lungo T42 (amputazione a livello del ginocchio) sbaragliando la concorrenza di otto avversarie con un salto di 4,66 metri. La portabandiera azzurra deve arrendersi solo alla primatista mondiale, la tedesca Vanessa Low che raggiunge i 4,93 m. E poi un omaggio toccante: “Dedico questa medaglia alle vittime del terremoto, è un modo di dirgli che anche da lontano gli sono vicina. Loro non hanno avuto una seconda possibilità come l’ho avuta io” (dopo l’incidente in motorino).

Vorrei confessare un mio sogno, la mia Utopia personale. In effetti è una cosa molto semplice, vorrei aprire un quotidiano sportivo e leggere in prima pagina: “Ieri l’atleta Pinco Pallino, ha vinto la medaglia di bronzo alle Paraolimpiadi nel salto con la carriola, nel lancio della piuma o nella corsa al contrario. Poi, leggere le varie cronache delle altre gare paraolimpiche e trovare a pagina 21 la notizia sul Calcio che la squadra “provola e mozzarella” ha vinto una partita nel torneo scapoli-ammogliati. Sì, so perfettamente che è un sogno destinato a non realizzarsi mai, ma lasciatemi sognare per favore! ☺

 

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