raggio di sole   di Mara Mancini
31 Gennaio 2012 Share

raggio di sole di Mara Mancini

 

Quando ci assalgono i se, i vorrei, i perché, dovremmo avere la forza di dire “Gesù, io confido in te”. Quando ci fidiamo di una persona ci anche confidiamo con lei. Così anche a Dio bisogna rivelare i problemi, ma non si può pretendere che ce li risolva tutti! È facile dire “ma Dio non mi ascolta mai”, più difficile fidarsi e nel frattempo seguire il proverbio Aiutati, che Dio t’aiuta!

Dio non è un mago, né è laureato nell’esaudire i desideri: dobbiamo imparare a contare un po’ su noi stessi!

Il classico Dio non mi aiuta, diventa pian piano la formula che ci fa perdere fiducia in Lui, che ci fa dubitare della sua esistenza. Una persona mi ha detto che è tramite il ragionamento che è arrivata a non credere, perché “tutto è ferita della filosofia”.

Ma nell’addizione, che dà come risultato la fede, tra gli addendi c’è anche la fiducia! Affidarsi esclusivamente alla ragione vuol dire dubitare di tutto: senza archiviarla, impegniamoci a non diventarne schiavi. Altrimenti “perché la terra gira e noi non lo percepiamo? A che altezza si trovano le nuvole? Come fanno il sole, la luna, le stelle a stare sospesi in aria?”. Esistono un’infinità di domande a cui non potremo mai associare una risposta segnata dalla verità assoluta. E poi di domande hanno scelto di bombardarsi astronauti, scienziati, filosofi: lasciamo a loro il gusto di scoprire risposte, noi occupiamoci di vivere!

Alzarci al mattino e sperare che il giorno passi in fretta; restare a letto perché ci sentiamo come un vaso in cui è stato versato tanto dolore; tenere tutto dentro e sentirsi come una bottiglia di coca cola appena agitata; desiderare di farsi giustizia “da soli”. Questo non è vivere, e nemmeno prepararsi alla morte. Questo è un essere già morti: dentro!

Se c’è qualcosa che non va dobbiamo avere la forza di chiedere aiuto a chi ci vuole bene, e anche a Dio. Quando siamo in difficoltà, è l’unico spiraglio di luce al quale possiamo aggrapparci: però non ricordiamocene solo in queste circostanze!

Ognuno ha il suo modo di credere in Dio, e si può anche arrivare a non farlo. Ligabue, in una sua canzone, dice:“ Ho qualche cosa in cui credere ma non riesco mica a ricordare bene cos’è!”. Per me è importante sapere in cosa si crede, anche se fosse un sogno: viaggiare senza meta non ha molto senso, è quando si fissa un traguardo da raggiungere che tracciamo la strada da percorrere. E crediamoci, perché solo la fede ne permette una possibile realizzazione, semplicemente augurarselo non è la stessa cosa.

C’è, ad esempio, chi vorrebbe il  cambiamento della Chiesa; chi critica  il papa che vive nel lusso; chi pensa che se pure va a trovare i poveri non riesce a vedere bene la loro “drammatica” condizione! Nel Cinquecento Machiavelli sosteneva che la Chiesa “fa diventare gli italiani senza religione e cattivi”. Forse il papa dovrebbe dare per primo l’esempio, mentre invece sembra che si stia affezionando ai metodi dei politici, imitato anche da molti preti: hanno senso le offerte generose, fatte per “non fare brutta figura”,  per la celebrazione dei sacramenti o per le messe in suffragio?

Tutto ciò è una scusa per non credere in Dio ed offre l’appiglio per professare il contrario.

E se non dovessimo sentirci aiutati, ricordiamoci che anche il Figlio ha provato la stessa sensazione, e lo ha urlato in croce: “Padre, perché mi hai abbandonato?”.

In un libro che ho letto recentemente (Cose che nessuno sa, Alessandro D’Avenia) una nonna sostiene che quando Dio non ci aiuta siamo noi che dobbiamo aiutare Lui. Se vi state chiedendo che malattia mentale abbia, vi tolgo il dubbio: nessuna! Ecco, lei ad esempio aiutava Dio aiutando, e non solo se stessa.

È proprio se crediamo in Lui che dobbiamo capire che ha un mondo a cui badare e che i supereroi esistono solo nei cartoni animati: se abbiamo fede dobbiamo seguire il consiglio di quella donna, potremmo essere noi un po’ supereroi.

Papa Giovanni Paolo II afferma che Dio è come un raggio di sole:riscalda tutti, anche chi presume di non volerlo conoscere. Allora possiamo anche pensare di dare la possibilità a un raggio di sole di scaldare le parti del nostro cuore dove alloggiano pezzi di ghiaccio.

Non possiamo accettare che faccia freddo tutto l’anno, tutti gli anni.☺

maramancini94@tiscali.it

 

 

 

eoc

eoc