Scarti biologici
17 Giugno 2017
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Scarti biologici

L’assurdo, terrificante gioco mortale della Balena blu, che porta giovani plagiati on line fino al suicidio, potrebbe essere arrivato anche a Pescara. Gli inquirenti stanno, infatti, indagando sul caso di una sedicenne ricoverata giovedì all’ospedale Santo Spirito con segni di autolesionismo al braccio. A darne notizia il quotidiano Il Messaggero. Dalle testimonianze raccolte presso le amiche risulterebbe che la 16enne abbia espresso l’intenzione di gettarsi dall’ottavo piano di un palazzo. Va però detto che c’è chi sostiene che la Balena blu è in realtà una bufala di caratura mondiale.

Nel paese sovietico il suicidio tra gli adolescenti è una piaga che esiste da anni: ogni anno si uccidono 1700 ragazzi tra i 15 e i 19 anni, e non ci sarebbero prove attendibili che questi suicidi siano causati da occulte regie capaci di plagiare le vittime.

Ad oggi la Blue whale ha ucciso 157 adolescenti in Russia e solo uno dei tutor è stato arrestato. Il suo nome è Philipp Budeikin, ha 22 anni e al momento dell’arresto ha detto di non essere assolutamente pentito: “I ragazzi sono felici di morire. Il mio obiettivo è quello di pulire la società. Ci sono tanti scarti biologici”.

Il lungo servizio di Matteo Viviani de Le Iene è da brividi. Sul finale il giornalista torna in Italia, a Livorno, e qui incontra un amico del ragazzo che lo scorso febbraio si è suicidato lanciandosi dal palazzo. Il 15enne spiega che il suo amico forse stava facendo la Blue whale, sono tanti i segnali che fanno pensare a questo. Dai film horror la mattina presto, alle visite sui tetti dei palazzi, al video della sua morte.

Come spiega uno psicologo a Matteo Viviani, chi arriva all’ultimo giorno viene celebrato dagli altri membri della comunità come un eroe. “Questo – spiega l’esperto – è un modo per fare il lavaggio del cervello dei giovani. Chi partecipa al “gioco” non deve dire nulla ai genitori né lasciare tracce in giro. I curatori hanno studiato il modo per condizionare le loro menti e la morte è l’unica soluzione per porre fine al Blue whale. I tutor per portare al suicidio inviano video satanici, suicidi, morti violente ai partecipanti in modo da condizionare le loro menti. I ragazzi che entrano a far parte di questa comunità perversa hanno tra i 9 e i 17 anni. Questo “gioco” è nato in Russia, ma ora si è diffuso anche in Francia, Gran Bretagna e Brasile.

Le Iene hanno trasmesso i filmati dei ragazzini che gettavano la propria vita al suolo. Le riprese sono state fatte da altri ragazzini. Tutta questa premeditazione sconvolge ancor di più. Dopo alcuni secondi del primo video viene un nodo in gola, una fitta al cuore. La causa non è solo generata dalla vista dei corpi che si schiantano al suolo, l’immagine che sconvolge è un’altra: la facilità del buttarsi verso la morte che traspare dai ragazzi nel video. Sembra quasi che questi stessero giocando facendo vedere quanto erano bravi. Tutto così semplice e senza pensieri.

Ma arriviamo alla domanda, quella che tutti si saranno chiesti. Perché togliersi la vita così facilmente, come bersi un bicchiere d’acqua? Perché obbedire a regole così assurde, per lo più giunte da fonti sconosciute? Come succede in questi casi le opinioni sono differenti e molteplici. In particolare la balena blu ha portato alla formazione di due schieramenti. Chi decanta le doti degli organizzatori del “gioco” (decanta si fa per dire) e chi evidenzia le debolezze dei singoli ragazzi. C’è chi afferma che i manipolatori non sono di certo degli sprovveduti, anzi, che hanno messo in piedi uno schema pratico molto articolato. C’è chi invece incolpa i problemi personali degli adolescenti che si sono buttati dai palazzi. Di sicuro il piano è ben studiato. È probabile che alcuni dei malcapitati possedessero problematiche abbastanza gravi da far accogliere la macabra idea del suicidio. La causa maggiore è sostanzialmente un’altra.

Se si vuole scoprire l’origine primaria degli eventi bisogna dirigersi in profondità, alla radice. Non basta fermarsi ai rami. Secondo noi la causa è da ricercare nella struttura della società di quest’epoca. La società. Chiediamocelo. La balena blu esisterebbe se tutti vivessimo la vita che veramente vorremmo?

Viviamo in un’era in cui realtà e finzione sono sempre più amalgamati e difficilmente distinguibili. Fin da piccoli le menti dei ragazzi delle ultime generazioni sono state cresciute e abituate alla realtà virtuale. È chiaro che la distinzione con la realtà, nei loro cervelli, divenga sempre più labile. Per questo un suggerimento impartito sul web diviene come uno impartito nella vita reale. Questa è anche l’epoca in cui sentirsi parte di un gruppo è vitale. È la cosa più importante che ci sia. Tutto questo è frutto di un annullamento individuale che fonda le sue radici decenni fa. Gli adolescenti della civiltà attuale non sanno chi sono, non si conoscono. Possiedono molte insicurezze, paure sociali. Non sono abituati a stare da soli, per questo il gruppo diventa fondamentale. Per il gruppo faranno tutto. Se la ragione di tutta questa pazzia risale al nostro modello di vita generato dalla civiltà umana dobbiamo fermarci un attimo e farci alcune domande. Dobbiamo imparare a mettere in discussione ciò che stiamo pensando e ciò che stiamo facendo. ☺

 

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