Un 2017 di lotta
1 Maggio 2017
La Fonte (351 articles)
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Un 2017 di lotta

Ormai abbiamo avuto tempo per farci un’idea sul referendum e ancora una volta stiamo avendo l’occasione di capire come funziona il sistema Italia.
Quel che più mi preoccupa, soprattutto in vista dell’inizio di un nuovo anno che dovrebbe essere carico di speranza, è la montata di odio tra ex sostenitori del sì e del no, l’arroganza del linguaggio usato dai politicanti, caratterizzato da mancanza di rispetto per l’altro nella sua integrità e lo spopolare della violenza sui social… e nei bar. Odio e allo stesso tempo inazione.
Il problema è che non abbiamo capito la grande occasione che ci ha offerto questo referendum. L’opportunità di un cambiamento. Non sto parlando a favore del sì, attenzione. Il referendum voleva dire che solo la partecipazione di un popolo informato può produrre cambiamento.
Non possiamo pensare di aver votato sì o no e di poter dormire sonni tranquilli, se non siamo più capaci di pensare all’unità del genere umano, se non siamo capaci di sentire il senso di uguaglianza, nonostante opinioni politiche diverse, se non siamo capaci di impegnarci ogni giorno per denunciare gli abusi di potere che avvengono nei nostri comuni e che ci vedono omertosi (questa è la mafia!), se non abbiamo il coraggio di raccontare i delitti che avvengono nei nostri ospedali, se aspettiamo ancora che il politico di turno ci possa fare il tal favore, se ci scagliamo contro persone di colore o di nazionalità diversa che pensiamo ci rubino il lavoro e non contro il sistema che li blocca in un posto, togliendogli la possibilità di una vita autonoma e dignitosa, solo in nome dei fondi che riceve, se insomma non diventiamo il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo.
La nostra attenzione deve essere alta, abbiamo il dovere di studiare criticamente, di capire chi sono i colpevoli, chi ci vuole arrabbiati e l’uno contro l’altro. Solo un popolo unito può vincere. Ciò non vuol dire azzeramento delle proprie opinioni, al contrario, vuol dire lotta contro un sistema che ci vuole schiavi, sottomessi, ignoranti, obbedienti, bisognosi; contro un sistema che ha cancellato la classe media impoverendo il popolo, che ci fa credere che possa arrivare una sola persona (un solo politico) che possa mettere a posto tutto.
Ci stanno imbrogliando. Nessuno può salvarci se noi non siamo pronti alla lotta quotidiana. I sostenitori del sì e del no del popolo sono sulla stessa barca e se non si smette di fare una guerra tra poveri questa barca affonderà rovinosamente.
Buon 2017!

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