La novità dell’essere
13 Gennaio 2016
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La novità dell’essere

Il Natale di un nuovo anno  esistenziale: la povertà dell’essenziale come codice di lettura in una famiglia allargata con un padre in prestito ed un figlio “discolo” che pone al “di sopra dei genitori” la propria mission nel mondo e “disconosce” i genitori pur amandoli.  Il nuovo del nuovo secolo: riconsiderare le ideologie nel nuovo che avanza inesorabilmente facendo carta straccia del vecchio e dei vecchi sistemi. Un sistema in collasso da rileggere in una modalità dove “l’umano/l’essere/le Persone” cercano, come sempre, una propria collocazione.

Il Natale precede l’inizio di un anno nuovo. È sempre stato così da oltre 2.000 anni. Quel Bimbo nato a Betlemme ogni anno sembra voglia ricordarci che una nuova vita non ha bisogno di denari, neanche di genitori e che “talvolta” deve fuggire o emigrare. Beh, “il neanche di genitori”, perché Lui è nato, punto. Se di Spirito Santo o di altro, è questione di Fede. Sicuramente ha avuto chi si è preso cura di Lui e che, per farlo crescere, ha rischiato l’ira del potente di turno, senza chiedere indennizzi di sorta, anzi costretto alla fuga in terra straniera. Si potrebbe addirittura pensare che la Sua presenza, abbia determinato lo sterminio di suoi coetanei che hanno avuto il torto di nascere nel medesimo periodo e, presumibilmente, tutti con genitori naturali. Lui si è salvato perché la madre “certa” ed il padre “designato” lo hanno portato in terra straniera. Sembra l’oggi del Natale di tanti figli di Dio e sicuramente di genitori umani. Ma, “Signore Iddio” aveva bisogno di una strage per far nascere Suo figlio? Doveva proprio mettere in crisi il potere del potente del tempo? Doveva e deve Lui “Padre di tutti” consentire continue stragi di umani perché l’umanità apra gli occhi? Era proprio necessario far fuggire dalla propria terra il “figlio prediletto”? Doveva farLo nascere in una grotta occupata senza permesso, abusivamente occupata diremmo oggi, invece che in una casa, un ospedale, un albergo … perché in questo modo, non correndo il rischio di essere riconosciuto, poteva poi scappare con maggiore possibilità di sopravvivere? È indubbiamente un Natale che ogni giorno si verifica nella vita e negli accadimenti che continuano a verificarsi in tutti i luoghi di questo pianeta Terra abitato da terrestri e consegnato alla loro custodia. Pianeta super sfruttato da giochi di interesse economici, multinazionali e sopranazionali, soprattutto sopra la pelle dei cittadini che ne costituiscono l’essenza, occultati da giochi di potere politico e religioso.

Ogni tanto la Storia ci riconsegna “qualcuno” che viene a rimescolare le carte in queste Democrazie sofferenti, che non riescono a ristabilire le dovute proporzioni nella ripartizione delle ricchezze, da tempo e nel tempo rubate ai misericordiosi inconsapevoli. Naturalmente, quando, tra i misericordiosi, qualcuno sfodera l’arma del “ridateci il nostro”, diventa terrorista; quando, abitualmente, invece, qualcuno tra i ladroni non pentiti, fa saettare aerei super attrezzati e bombe intelligenti, che ammazzano un po’ tutti tra i misericordiosi e pazienti, chissà perché, diventa portatore di giustizia e democrazia in difesa dei deboli ed indifesi! Beh, quel bimbo cresciuto tra una strage di altri per ammazzare Lui e le fughe in altri paesi per evitare la medesima sorte, un giorno prese la frusta per scacciare i possessori di verità ed i venditori che occupavano la casa del Padre Misericordioso. Ma questi, dopo, sapendo quello che facevano, lo hanno appeso ad una croce come il peggiore dei delinquenti e dei terroristi dell’epoca. Roma lo sapeva così bene che dopo qualche centinaio di anni, non riuscendo a sterminare totalmente i proseliti di quel Cristo, ha pensato bene di offrire loro templi ed emblemi religiosi ormai desueti, facendoli diventare “religione di stato”, quindi collaterale al Suo potere. Per occupare e colonizzare nuove terre, fatte le debite eccezioni, andavano e vanno i crociati-missionari e subito dopo i carri armati e gli eserciti “per mantenere l’ordine costituito”! Mah, non sono bastati i Francesco di ieri sugli altari di oggi e né sarà sufficiente il Francesco di oggi sul trono di Pietro.

A Natale, cari Francesco di oggi, mandiamo a casa i politici ed i potenti, quelli dentro di noi e quelli di potere, chiudiamo loro le porte delle nostre misericordiose case-chiese e, se proprio volessero entrare, facciamoli passare per la cruna dell’ago evangelico e dell’equa ridistribuzione delle ricchezze. Buon Natale E Buon Anno.

 

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