i filantropi
18 Aprile 2010 Share

i filantropi

 

Finalmente dall’Ufficio del Commissario all’Attività post-sisma, a cinque anni dal terremoto, arriva qualche comunicazione. Il Presidente Iorio, sempre circondato da schiere di comunicatori, affida questa volta a Claudio Pasquale e ad Alberto Lemme l’ingrato compito di dirci che su 838 progetti di “classe A” ne sono stati finanziati solo 141, nell’area del cratere, per un costo di circa 46 milioni di euro, con una media di circa 12 milioni di euro all’anno sul fabbisogno complessivo di circa 240 milioni di euro per tredici comuni del cratere.

 Non riusciamo a comprendere, ma è sicuramente colpa nostra, perché su 151 progetti, approvati in conferenza di servizio, solo 141 sono stati finanziati. Forse gli altri sono figli di un dio minore, o forse non sono bastati i soldi o forse tutte e due le cose, ma, tutto questo, Iorio ce lo spiegherà nei prossimi proclami contro la stampa molisana a lui ostile. Non vogliamo neanche pensare che il documento asettico, prodotto da Pasquale e Lemme, costituito da grafici e leggende, possa essere annoverato, trattandosi di vicende tragiche, tra quelli promozionali, ma un paio di cose i nostri comunicatori sono riusciti a trasmetterle: la prima è che se vi sono ritardi non sono da ricercarsi nell’attività svolta dal Commissario, il quale è sempre stato tempestivo nell’assunzione di provvedimenti di sua competenza, semmai sono i Comuni e i tecnici che non sono stati al passo con i tempi imposti da Lui; la seconda è che in questa valle di lacrime ci sono stati Comuni più capaci, tra questi Morrone del Sannio e Casacalenda i quali hanno ottenuto maggiori finanziamenti e quelli meno capaci, vedi Castellino sul Biferno e Ripabottoni che chiudono la classifica. Noi speriamo ancora che i Sindaci dei Comuni del cratere abbiano da dire la loro sulle classifiche stilate dal Commissario, intanto ci permettiamo di osservare che con questo ritmo, per la ricostruzione degli edifici residenziali, occorreranno, senza imprevisti, almeno venti anni. Questo, i nostri comunicatori non lo hanno detto, forse perché non gli è stato richiesto, ma una cosa l’hanno messa per iscritto e cioè che occorrono, per mandare avanti i lavori durante il prossimo anno, almeno 150 milioni di euro: strano, ma Iorio non è sempre andato strombazzando per il Molise, in questi anni di annunciazioni, che i soldi ce li aveva tutti? Ammesso che li aveva, che cosa ne ha fatto di tutti i soldi ricevuti dal suo amico Berlusconi?

Forse un giorno, quando un Parlamento vero, invece di incrementare la spesa pubblica con la nomina di nuovi sub-commissari, vice commissari e pseudocommissari, scelti nella schiera dei compari, deciderà di fare chiarezza su questa vicenda, si scoprirà che i soldi stanziati per il terremoto erano pochi e quei pochi sono stati male utilizzati; noi intanto,  in assenza di documenti trasparenti, tentiamo di fare almeno i conti della massaia.

La struttura commissariale brucia ogni anno una somma vicino a 10 milioni di euro per istruire pratiche e autorizzare l’erogazione dei fondi per la ricostruzione oltre che per pagare “l’autosistemazione” dei terremotati sgombrati e l’affitto delle strutture in ferro, occorse per la messa in sicurezza degli edifici inagibili. Per questa ultima “spesuccia”, parliamo dell’affitto delle strutture in ferro, ci sarebbe da istituire il premio “morsetto d’oro” per chi ha avuto la luminosa idea di affittare delle strutture, o meglio dei morsetti, sapendo che sarebbero rimasti lì per molti anni ad ingrassare gli affittuari che, già da qualche anno, hanno recuperato quanto speso: il resto è tutta ciccia.

 Quando la Corte dei Conti troverà il tempo di occuparsi di queste e di tante altre cose, già denunziate da questo giornale, si scopriranno serie interminabili di irregolarità contabili e amministrative: le ingiustizie saranno così tante che nessuno, come sempre, pagherà. Fra una ventina di anni, quando sarà chiaro che per far vivere la struttura Commissariale, tra generali e truppe, avremo speso circa 200 milioni di euro, nessuno si ricorderà di Iorio e compagni e continueremo a lamentarci del Governo di turno che impone tasse pesanti per ripianare i debiti che i tanti Iorio hanno accumulati.

Tra le tante brutte notizie che siamo purtroppo abituati a scrivere ce n’è una buona per i lavoratori: l’on.le Roberto Ruta si è risvegliato dal coma profondo in cui era finito dopo le ultime elezioni regionali e si è accorto che nel suo Molise c’è stato un terremoto e addirittura ci sono anche i poveri. Si è quindi recato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dove ha incontrato l’on.le Letta e, dopo aver scoperto che si trattava del nipote del più noto zio, gli ha chiesto di intercedere presso il di lui zio perchè si adoperasse a favore dei lavoratori terremotati che a causa di una legge ingiusta, approvata da questo Parlamento nello scorso dicembre, gli stessi sono costretti a restituire, in un'unica soluzione, i contributi non versati agli enti previdenziali. Nell’occasione faceva altresì presente che a causa dell’elevato numero di poveri nel nostro Paese, il cosiddetto “tesoretto” fosse utilizzato in favore degli stessi. Quando qualcuno gli ha spiegato che quella legge iniqua è stata approvata anche con il suo contributo ci è rimasto così male che oggi parla solo di poveri e di pensionati, che sono la stessa cosa, e pare che voglia costituire, insieme ad altri noti filantropi Moli-emiliani, un’area di estrema sinistra all’interno del Partito Democratico, appunto per difendere i diritti di questi malcapitati.

Caro Eraclito aiutaci tu! e questa è l’unica buona notizia. ☺

 

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