i ritardi del molise di Gianfranco Di Blasio | La Fonte TV
Clean Economy Molise è la denominazione data a questa iniziativa, nata su proposta di Libertà e Giustizia Molise e illustrata nella conferenza stampa indetta dalla Regione lo scorso 13 settembre, presso il Nucleo industriale di Termoli. Il Contratto di Sviluppo, disciplinato dal Decreto del Ministero del Ministero dello sviluppo economico del 24 settembre 2010, è al momento lo strumento di programmazione negoziata più idoneo per la realizzazione, con il sostegno pubblico, di progetti imprenditoriali strettamente connessi e funzionali tra loro, integrati in una o più filiere produttive.
Dando continuità agli obiettivi del precedente “Contratto di Programma Agroalimentare Molisano” e sulla base delle caratteristiche ambientali e produttive del territorio molisano, le finalità di un futuro Contratto di Sviluppo possono essere così delineate:
– rendere l’agricoltura regionale più competitiva, attraverso azioni volte a tutelare, valorizzare e promuovere le produzioni di alta qualità;
– definire sistemi di rintracciabilità individuando e certificando le varie fasi di lavorazione del prodotto, i flussi dei materiali che lo compongono e i soggetti che partecipano al processo produttivo;
– promuovere la realizzazione e registrazione dei marchi collettivi a livello nazionale e comunitario (DOC, DOCG, IGT, DOP, IGP);
– valorizzare e promuovere il consumo di prodotti biologici.
In ogni caso, secondo Libertà e Giustizia tre sono gli elementi qualificanti che devono caratterizzare i progetti facenti capo al Contratto di Sviluppo:
– la sostenibilità ambientale delle produzioni,
– la capacità di generare occupazione, in primo luogo giovanile,
– la trasparenza dei processi di gestione delle risorse umane e finanziarie.
Clean Economy richiama non solo il principio della sostenibilità ambientale, ma anche quello della dimensione sociale dello sviluppo economico di un territorio, che presuppone il coinvolgimento della collettività ed il suo sostegno nella promozione e nella realizzazione dei progetti. Ma un'efficace attività di monitoraggio dei processi e verifica dei risultati da parte degli stakeholders, cioè dei portatori di interessi, enti, associazioni e società civile in generale, risulta possibile solo disponendo di strumenti idonei, quali gli standard internazionali in materia di sistemi di gestione:
– ISO 9001 (Qualità),
– ISO 14001 (Ambiente),
– OHSAS 18001 (Salute e sicurezza nei posti di lavoro),
– SA 8000 e ISO 26000 (Responsabilità sociale d’impresa).☺
g.diblasio@libero.it
L'applicazione di queste normative comporta certamente costi aggiuntivi per le imprese, ma il conseguimento di tali certificazioni risulterebbe coerente con l’acquisizione di marchi di qualità e costituirebbe dunque un valore aggiunto in fase di commercializzazione. Marchi di qualità e certificazione dei processi produttivi rappresenterebbero dunque la carta d'identità dei prodotti molisani sui mercati nazionale ed estero. Il Contratto di Sviluppo, evoluzione del precedente Contratto di Programma, è lo strumento di programmazione negoziata per la realizzazione di possibili iniziative imprenditoriali. È disciplinato dal Decreto del Ministero dello sviluppo economico del 24 settembre 2010. Con il Decreto Legge n. 83 del 2012, “Misure urgenti per la crescita del Paese”, il Governo Monti ha individuato precise linee “selettive” di intervento, legate ad obiettivi prioritari di sostegno con elevato “effetto incentivante”, per progetti cioè che le imprese e le filiere non sarebbero in grado di realizzare in assenza del supporto pubblico. Tra queste priorità rientrano:
– progetti di rilevanza strategica per il rilancio della competitività del sistema produttivo;
– consolidamento e potenziamento delle strutture di ricerca e sviluppo delle imprese;
– riutilizzo degli impianti produttivi e rilancio di aree che versano in situazioni di crisi;
– valorizzazione e rilancio del Made in Italy nei mercati internazionali.
Il programma (che può essere di tipo industriale, turistico o commerciale), oggetto del Contratto di sviluppo, è composto da uno o più progetti di investimento e da eventuali progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, strettamente connessi e funzionali tra loro. Può prevedere anche la realizzazione di infrastrutture di pubblico interesse.
Destinatari delle agevolazioni sono:
– l’impresa “proponente”, che promuove l’iniziativa imprenditoriale ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica del Contratto di Sviluppo;
– le eventuali imprese “aderenti”, che realizzano progetti di investimento integrati nell’ambito del suddetto Contratto di Sviluppo.
Forma delle agevolazioni:
Contributi a fondo perduto e/o contributi in conto interessi e/o finanziamenti agevolati anche in forma mista tra loro, secondo una specifica negoziazione.
Soggetto istruttore:
“Invitalia S.p.A”. per conto del Min. dello Sviluppo Economico.
Clean Economy Molise è la denominazione data a questa iniziativa, nata su proposta di Libertà e Giustizia Molise e illustrata nella conferenza stampa indetta dalla Regione lo scorso 13 settembre, presso il Nucleo industriale di Termoli. Il Contratto di Sviluppo, disciplinato dal Decreto del Ministero del Ministero dello sviluppo economico del 24 settembre 2010, è al momento lo strumento di programmazione negoziata più idoneo per la realizzazione, con il sostegno pubblico, di progetti imprenditoriali strettamente connessi e funzionali tra loro, integrati in una o più filiere produttive.
Dando continuità agli obiettivi del precedente “Contratto di Programma Agroalimentare Molisano” e sulla base delle caratteristiche ambientali e produttive del territorio molisano, le finalità di un futuro Contratto di Sviluppo possono essere così delineate:
– rendere l’agricoltura regionale più competitiva, attraverso azioni volte a tutelare, valorizzare e promuovere le produzioni di alta qualità;
– definire sistemi di rintracciabilità individuando e certificando le varie fasi di lavorazione del prodotto, i flussi dei materiali che lo compongono e i soggetti che partecipano al processo produttivo;
– promuovere la realizzazione e registrazione dei marchi collettivi a livello nazionale e comunitario (DOC, DOCG, IGT, DOP, IGP);
– valorizzare e promuovere il consumo di prodotti biologici.
In ogni caso, secondo Libertà e Giustizia tre sono gli elementi qualificanti che devono caratterizzare i progetti facenti capo al Contratto di Sviluppo:
– la sostenibilità ambientale delle produzioni,
– la capacità di generare occupazione, in primo luogo giovanile,
– la trasparenza dei processi di gestione delle risorse umane e finanziarie.
Clean Economy richiama non solo il principio della sostenibilità ambientale, ma anche quello della dimensione sociale dello sviluppo economico di un territorio, che presuppone il coinvolgimento della collettività ed il suo sostegno nella promozione e nella realizzazione dei progetti. Ma un'efficace attività di monitoraggio dei processi e verifica dei risultati da parte degli stakeholders, cioè dei portatori di interessi, enti, associazioni e società civile in generale, risulta possibile solo disponendo di strumenti idonei, quali gli standard internazionali in materia di sistemi di gestione:
– ISO 9001 (Qualità),
– ISO 14001 (Ambiente),
– OHSAS 18001 (Salute e sicurezza nei posti di lavoro),
– SA 8000 e ISO 26000 (Responsabilità sociale d’impresa).☺
g.diblasio@libero.it
L'applicazione di queste normative comporta certamente costi aggiuntivi per le imprese, ma il conseguimento di tali certificazioni risulterebbe coerente con l’acquisizione di marchi di qualità e costituirebbe dunque un valore aggiunto in fase di commercializzazione. Marchi di qualità e certificazione dei processi produttivi rappresenterebbero dunque la carta d'identità dei prodotti molisani sui mercati nazionale ed estero. Il Contratto di Sviluppo, evoluzione del precedente Contratto di Programma, è lo strumento di programmazione negoziata per la realizzazione di possibili iniziative imprenditoriali. È disciplinato dal Decreto del Ministero dello sviluppo economico del 24 settembre 2010. Con il Decreto Legge n. 83 del 2012, “Misure urgenti per la crescita del Paese”, il Governo Monti ha individuato precise linee “selettive” di intervento, legate ad obiettivi prioritari di sostegno con elevato “effetto incentivante”, per progetti cioè che le imprese e le filiere non sarebbero in grado di realizzare in assenza del supporto pubblico. Tra queste priorità rientrano:
– progetti di rilevanza strategica per il rilancio della competitività del sistema produttivo;
– consolidamento e potenziamento delle strutture di ricerca e sviluppo delle imprese;
– riutilizzo degli impianti produttivi e rilancio di aree che versano in situazioni di crisi;
– valorizzazione e rilancio del Made in Italy nei mercati internazionali.
Il programma (che può essere di tipo industriale, turistico o commerciale), oggetto del Contratto di sviluppo, è composto da uno o più progetti di investimento e da eventuali progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, strettamente connessi e funzionali tra loro. Può prevedere anche la realizzazione di infrastrutture di pubblico interesse.
Destinatari delle agevolazioni sono:
– l’impresa “proponente”, che promuove l’iniziativa imprenditoriale ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica del Contratto di Sviluppo;
– le eventuali imprese “aderenti”, che realizzano progetti di investimento integrati nell’ambito del suddetto Contratto di Sviluppo.
Forma delle agevolazioni:
Contributi a fondo perduto e/o contributi in conto interessi e/o finanziamenti agevolati anche in forma mista tra loro, secondo una specifica negoziazione.
Soggetto istruttore:
“Invitalia S.p.A”. per conto del Min. dello Sviluppo Economico.
Clean Economy Molise è la denominazione data a questa iniziativa, nata su proposta di Libertà e Giustizia Molise e illustrata nella conferenza stampa indetta dalla Regione lo scorso 13 settembre, presso il Nucleo industriale di Termoli. Il Contratto di Sviluppo, disciplinato dal Decreto del Ministero del Ministero dello sviluppo economico del 24 settembre 2010, è al momento lo strumento di programmazione negoziata più idoneo per la realizzazione, con il sostegno pubblico, di progetti imprenditoriali strettamente connessi e funzionali tra loro, integrati in una o più filiere produttive.
Dando continuità agli obiettivi del precedente “Contratto di Programma Agroalimentare Molisano” e sulla base delle caratteristiche ambientali e produttive del territorio molisano, le finalità di un futuro Contratto di Sviluppo possono essere così delineate:
– rendere l’agricoltura regionale più competitiva, attraverso azioni volte a tutelare, valorizzare e promuovere le produzioni di alta qualità;
– definire sistemi di rintracciabilità individuando e certificando le varie fasi di lavorazione del prodotto, i flussi dei materiali che lo compongono e i soggetti che partecipano al processo produttivo;
– promuovere la realizzazione e registrazione dei marchi collettivi a livello nazionale e comunitario (DOC, DOCG, IGT, DOP, IGP);
– valorizzare e promuovere il consumo di prodotti biologici.
In ogni caso, secondo Libertà e Giustizia tre sono gli elementi qualificanti che devono caratterizzare i progetti facenti capo al Contratto di Sviluppo:
– la sostenibilità ambientale delle produzioni,
– la capacità di generare occupazione, in primo luogo giovanile,
– la trasparenza dei processi di gestione delle risorse umane e finanziarie.
Clean Economy richiama non solo il principio della sostenibilità ambientale, ma anche quello della dimensione sociale dello sviluppo economico di un territorio, che presuppone il coinvolgimento della collettività ed il suo sostegno nella promozione e nella realizzazione dei progetti. Ma un'efficace attività di monitoraggio dei processi e verifica dei risultati da parte degli stakeholders, cioè dei portatori di interessi, enti, associazioni e società civile in generale, risulta possibile solo disponendo di strumenti idonei, quali gli standard internazionali in materia di sistemi di gestione:
– ISO 9001 (Qualità),
– ISO 14001 (Ambiente),
– OHSAS 18001 (Salute e sicurezza nei posti di lavoro),
– SA 8000 e ISO 26000 (Responsabilità sociale d’impresa).☺
g.diblasio@libero.it
L'applicazione di queste normative comporta certamente costi aggiuntivi per le imprese, ma il conseguimento di tali certificazioni risulterebbe coerente con l’acquisizione di marchi di qualità e costituirebbe dunque un valore aggiunto in fase di commercializzazione. Marchi di qualità e certificazione dei processi produttivi rappresenterebbero dunque la carta d'identità dei prodotti molisani sui mercati nazionale ed estero. Il Contratto di Sviluppo, evoluzione del precedente Contratto di Programma, è lo strumento di programmazione negoziata per la realizzazione di possibili iniziative imprenditoriali. È disciplinato dal Decreto del Ministero dello sviluppo economico del 24 settembre 2010. Con il Decreto Legge n. 83 del 2012, “Misure urgenti per la crescita del Paese”, il Governo Monti ha individuato precise linee “selettive” di intervento, legate ad obiettivi prioritari di sostegno con elevato “effetto incentivante”, per progetti cioè che le imprese e le filiere non sarebbero in grado di realizzare in assenza del supporto pubblico. Tra queste priorità rientrano:
– progetti di rilevanza strategica per il rilancio della competitività del sistema produttivo;
– consolidamento e potenziamento delle strutture di ricerca e sviluppo delle imprese;
– riutilizzo degli impianti produttivi e rilancio di aree che versano in situazioni di crisi;
– valorizzazione e rilancio del Made in Italy nei mercati internazionali.
Il programma (che può essere di tipo industriale, turistico o commerciale), oggetto del Contratto di sviluppo, è composto da uno o più progetti di investimento e da eventuali progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, strettamente connessi e funzionali tra loro. Può prevedere anche la realizzazione di infrastrutture di pubblico interesse.
Destinatari delle agevolazioni sono:
– l’impresa “proponente”, che promuove l’iniziativa imprenditoriale ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica del Contratto di Sviluppo;
– le eventuali imprese “aderenti”, che realizzano progetti di investimento integrati nell’ambito del suddetto Contratto di Sviluppo.
Forma delle agevolazioni:
Contributi a fondo perduto e/o contributi in conto interessi e/o finanziamenti agevolati anche in forma mista tra loro, secondo una specifica negoziazione.
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