
a a a microcosmo cantasi
Dell’haiku, minuscola e delicatissima forma di poesia che, nata in Giappone, conta ormai in tutto il mondo numerosi appassionati praticanti (e che, nella nostra occidentale versione, finisce per consistere di due quinari inframezzati da un settenario), si è già un poco parlato in questa rubrica su «la fonte» del dicembre 2023, a proposito della raccolta Qui sottovento di uno specialista come Luigi Oldani, pubblicata nell’aprile di quell’ anno da Samuele Editore. Ci ritorniamo ora con una splendida silloge di un’altra voce che si dedica esclusivamente a questo tipo di versi, quella di Massimo Pomi che – già autore di Stagioni e Inchiostro in acqua (Città del Sole Edizioni, 2019 e 2022), L’armonia delle cose (Italic Pequod, 2021) e, per Campanotto Editore (Pasian di Prato, Udine, 2024), Passi sull’erba -, ha appena pubblicato, ancora con Campanotto, il mirabile Almanacco del mondo piccolo, Versi brevi. «Brevità» dei versi e «piccolezza» di un «mondo» amorosamente esplorato vi si sposano con grande eleganza in un progetto architettonico che ricorda, in miniatura, il Canzoniere di Petrarca: un componimento per ciascuno dei giorni dell’anno (per questo, nel titolo, la voce «Almanacco»).
Questa collana di ‘piccoli tutto’ parte dall’intenzione di osservare in modo privilegiato le nature minori, animate e no, di cui, nel trambusto delle nostre giornate, tendiamo a non accorgerci più, e che pure costituiscono spesso meravigliose tessere del creato. La raccolta – dopo un breve proemio – comincia appunto, in data 21 marzo (l’inizio del rifiorire della natura), con l’haiku «Verme che nasce/ non ci commuove affatto./ Ahimè che abbaglio!». Alzi la mano, in effetti, chi abbia mai anche solo in astratto posto mente per un momento al nascere di un esserino così, quasi antonomasticamente, trascurabile. Eppure… Ecco, questo Almanacco è una catena di simili sorprese: si concentra soprattutto su insetti (anche quelli usualmente ritenuti molesti), uccelli, erba, foglie e fiori, ma presto si arrampica lungo le scale del mondo, per toccare anche i piccoli/immensi contesti in cui siamo immersi: i boschi, il mare, il cielo stellato, le nuvole, le fasi lunari. Un libro da non perdere, e da sfogliare, come un calendario, per incontrare giorno per giorno l’ adeguato frammento di attenzione – di cura! – per ciò che ci circonda.
L’haiku di per sé non vorrebbe tito- li, e già quella indicazione di una data di riferimento è quasi una sorta di strappo alla regola; ma talora Massimo Pomi aggiunge in coda ai suoi Versi brevi una parentesi, che aiuta a focalizzare ancora meglio di quale universo la ‘terzina’ proponga una fulminante scheggia (come qui sotto nel caso del 9 maggio e del 2 novembre). Affido a chi legga, senza ulteriori commenti, una manciata di questi incantevoli coriandoli, l’uno più programmatico (7 gennaio), l’altro più assorto in un ‘ritratto’, stilato secondo il principio ‘la parte per il tutto’:
7 gennaio
Nel mondo piccolo
accadon cose grandi.
Senza rumore.
9 maggio
Togli la polvere:
sarà giovane almeno
il suo ritratto
(premure di un anziano)
14 agosto
Apro il barattolo.
Umidi boschi caldi
di more turgide…
26 agosto
La luce canta.
Un’elegante gazza,
al sommo, danza.
29 agosto
Sfiora ronzando
i gerani stillanti.
Sazia scompare.
16 ottobre
Prende il colore
delle nuvole il lago.
Parte l’airone.
2 novembre
In cose sparse
la vita misteriosa,
quasi persona.
(nella casa abbandonata)
7 novembre
Senza di me
il muro nello specchio.
È sgombro il mondo.
4 dicembre
Sibila, fruscia,
il silenzio notturno;
stride, sussurra.
9 dicembre
Luccica il fango.
Come madre pietosa,
passa la luna
(dopo l’alluvione)
29 dicembre
Un altro giorno
di un inverno qualunque.
Ecco un prodigio.
2 gennaio
Sa fare, il mare.
Sa fare cose belle:
conchiglie, stelle.
8 gennaio
Stazione smessa.
Negli uffici, colombi,
schierati al sole.
11 gennaio
Piccola stella
un niente di luce pura
tocca la luna.
9 marzo
È quasi piena.
Proprio come la luna
la vita vera.