Natale in carcere
11 Dicembre 2023
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Natale in carcere

Nella poesia proposta per questo mese dalla raccolta di Alessandro Fo, Filo spinato (Einaudi 2021), a portare il Natale in carcere non è una delle tradizionali iniziative organizzate per collegare la realtà dei penitenziari al mondo esterno almeno in questi giorni di festa. È invece la vista, dalle sbarre di una cella dell’istituto di pena di Ranza-San Gimignano (SI), di “un paesino delle fiabe”. Si tratta nella realtà di Castel San Gimignano, una piccola frazione di appena trecento anime, nel cui territorio sorge il carcere. Le sue casette, soprattutto di notte, “con quei pochi lumini sparpagliati”, e soprattutto d’inverno, con il fumo che si alza “dal solito camino”, ricordano un presepe. Ma il mondo reale è ben lontano dal fascino e dalla magia natalizia di quello scenario…
Laura de Noves

casette da presepe

Al mio primo permesso ho chiesto a mia moglie
che mi portasse a Castel San Gimignano.
Io volevo visitarlo. È il paese
che vedo dalla cella.
Tutti questi anni l’ho studiato nei dettagli,
per quanto posso dalla mia postazione.
Poi si fantastica, lo sai com’è. Nella notte,
con quei pochi lumini sparpagliati…
Ti diventa il paesino delle fiabe.
Da un certo giorno in poi a una certa ora
s’alza il fumo dal solito camino,
si accende quella luce, in quella stanza.
Dato l’orario, sarà la cucina.
C’è un’ombra che si muove…
                                        Una vecchina?
Un uomo solo?
                         Ti studi quelle vite
dimenticate. Diventano il tuo mondo,
fantasmi di persone,
                                la tua gente.

E poi ci sono stato di persona.

Me lo aspettavo, però che delusione:
due strade spopolate, l’abbandono.
A Castel San Gimignano non c’è niente.

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