Se qualche "croce" venisse tolta da qualche parte o parete, "io" non farei parte di quelli che si straccerebbero la veste … è già stracciata.
Condivido l’idea che la sentenza di una corte, per quanto autorevole, non possa svendere il contenuto di un simbolo e non mi pare che volesse fare tanto; piuttosto, ha fatto un po’ d’ordine nelle regole. Anzi, mi sembra una buona occasione per quanti si sono affrettati a “stracciarsi le vesti”, per riflettere su come, sui banconi di supermercati nazionali ed internazionali, il “messaggio/annuncio evangelico”, ieri ed oggi, venga svenduto dai credenti, facendone "ostaggio" per guerre (!), tribunali d’inquisizione (!) e disuguaglianze (!), dimenticando, forse, la “Testimonianza”.
Da vagabondo della fede o semplice compagno di strada, sarei più preoccupato ed indignato per chi tace e spesso convive con guerre, disuguaglianze, orrori, morte, fame, omissioni, silenzi etc. e meno per chi afferma un principio di laicità pubblica e non certo per togliere la croce dai cuori e dalla storia: “l'accaduto è!” . Nessuno può toglierlo dalla storia … e non solo i crocifissi.
Personalmente ne farei una occasione per effettuare "una ricerca scientifica" che “valuti” in quale “cuore” quelle parole d'amore, anche per il proprio nemico, del Cristo Crocifisso, trovano ancora alloggio. Sì, penso di condividere l'idea che sarei più preoccupato per i crocifissori… perché mi sembra che qualcuno dimentichi che in prima fila “ieri” c'erano i sacerdoti del tempio (!), le “guardie del potere politico” (!) e “la maggioranza”… Forse, anche oggi, costoro, sempre in prima fila, mi pare vogliano rivendicare un loro potere, che proprio quel “Crocifisso” affermò non appartenesse loro, nascondendosi dietro i crocifissi dimenticati sulle pareti di scuole ormai vuote, senza cuore, senza cultura, senza saperi, senza “religio et religiositas” e, pure, senza soldi!
Insomma, mi pare la "storiella" solita: Non fa niente se non faccio niente in classe, se allo studente suggerisco di bucarsi il cervello piuttosto che venire a scuola,… ma lasciatemi il “crocifisso”, altrimenti mi offendo.
In classe ci metterei non un crocifisso, ma tutti i crocifissi del pianeta, perché hanno tutti in comune un messaggio: il dolore e la morte ci sono e molto spesso siamo noi a determinarli, ma possiamo fare del dolore e della morte, una resurrezione, un canto di ringraziamento e, senz’altro, un momento di solidarietà! … e personalmente, in classe e nei cuori ci metterei un “Cristo risorto” e, perché no, “un bambinello”! ☺
polsmile@tin.it
Se qualche "croce" venisse tolta da qualche parte o parete, "io" non farei parte di quelli che si straccerebbero la veste … è già stracciata.
Condivido l’idea che la sentenza di una corte, per quanto autorevole, non possa svendere il contenuto di un simbolo e non mi pare che volesse fare tanto; piuttosto, ha fatto un po’ d’ordine nelle regole. Anzi, mi sembra una buona occasione per quanti si sono affrettati a “stracciarsi le vesti”, per riflettere su come, sui banconi di supermercati nazionali ed internazionali, il “messaggio/annuncio evangelico”, ieri ed oggi, venga svenduto dai credenti, facendone "ostaggio" per guerre (!), tribunali d’inquisizione (!) e disuguaglianze (!), dimenticando, forse, la “Testimonianza”.
Da vagabondo della fede o semplice compagno di strada, sarei più preoccupato ed indignato per chi tace e spesso convive con guerre, disuguaglianze, orrori, morte, fame, omissioni, silenzi etc. e meno per chi afferma un principio di laicità pubblica e non certo per togliere la croce dai cuori e dalla storia: “l'accaduto è!” . Nessuno può toglierlo dalla storia … e non solo i crocifissi.
Personalmente ne farei una occasione per effettuare "una ricerca scientifica" che “valuti” in quale “cuore” quelle parole d'amore, anche per il proprio nemico, del Cristo Crocifisso, trovano ancora alloggio. Sì, penso di condividere l'idea che sarei più preoccupato per i crocifissori… perché mi sembra che qualcuno dimentichi che in prima fila “ieri” c'erano i sacerdoti del tempio (!), le “guardie del potere politico” (!) e “la maggioranza”… Forse, anche oggi, costoro, sempre in prima fila, mi pare vogliano rivendicare un loro potere, che proprio quel “Crocifisso” affermò non appartenesse loro, nascondendosi dietro i crocifissi dimenticati sulle pareti di scuole ormai vuote, senza cuore, senza cultura, senza saperi, senza “religio et religiositas” e, pure, senza soldi!
Insomma, mi pare la "storiella" solita: Non fa niente se non faccio niente in classe, se allo studente suggerisco di bucarsi il cervello piuttosto che venire a scuola,… ma lasciatemi il “crocifisso”, altrimenti mi offendo.
In classe ci metterei non un crocifisso, ma tutti i crocifissi del pianeta, perché hanno tutti in comune un messaggio: il dolore e la morte ci sono e molto spesso siamo noi a determinarli, ma possiamo fare del dolore e della morte, una resurrezione, un canto di ringraziamento e, senz’altro, un momento di solidarietà! … e personalmente, in classe e nei cuori ci metterei un “Cristo risorto” e, perché no, “un bambinello”! ☺
Se qualche "croce" venisse tolta da qualche parte o parete, "io" non farei parte di quelli che si straccerebbero la veste … è già stracciata.
Condivido l’idea che la sentenza di una corte, per quanto autorevole, non possa svendere il contenuto di un simbolo e non mi pare che volesse fare tanto; piuttosto, ha fatto un po’ d’ordine nelle regole. Anzi, mi sembra una buona occasione per quanti si sono affrettati a “stracciarsi le vesti”, per riflettere su come, sui banconi di supermercati nazionali ed internazionali, il “messaggio/annuncio evangelico”, ieri ed oggi, venga svenduto dai credenti, facendone "ostaggio" per guerre (!), tribunali d’inquisizione (!) e disuguaglianze (!), dimenticando, forse, la “Testimonianza”.
Da vagabondo della fede o semplice compagno di strada, sarei più preoccupato ed indignato per chi tace e spesso convive con guerre, disuguaglianze, orrori, morte, fame, omissioni, silenzi etc. e meno per chi afferma un principio di laicità pubblica e non certo per togliere la croce dai cuori e dalla storia: “l'accaduto è!” . Nessuno può toglierlo dalla storia … e non solo i crocifissi.
Personalmente ne farei una occasione per effettuare "una ricerca scientifica" che “valuti” in quale “cuore” quelle parole d'amore, anche per il proprio nemico, del Cristo Crocifisso, trovano ancora alloggio. Sì, penso di condividere l'idea che sarei più preoccupato per i crocifissori… perché mi sembra che qualcuno dimentichi che in prima fila “ieri” c'erano i sacerdoti del tempio (!), le “guardie del potere politico” (!) e “la maggioranza”… Forse, anche oggi, costoro, sempre in prima fila, mi pare vogliano rivendicare un loro potere, che proprio quel “Crocifisso” affermò non appartenesse loro, nascondendosi dietro i crocifissi dimenticati sulle pareti di scuole ormai vuote, senza cuore, senza cultura, senza saperi, senza “religio et religiositas” e, pure, senza soldi!
Insomma, mi pare la "storiella" solita: Non fa niente se non faccio niente in classe, se allo studente suggerisco di bucarsi il cervello piuttosto che venire a scuola,… ma lasciatemi il “crocifisso”, altrimenti mi offendo.
In classe ci metterei non un crocifisso, ma tutti i crocifissi del pianeta, perché hanno tutti in comune un messaggio: il dolore e la morte ci sono e molto spesso siamo noi a determinarli, ma possiamo fare del dolore e della morte, una resurrezione, un canto di ringraziamento e, senz’altro, un momento di solidarietà! … e personalmente, in classe e nei cuori ci metterei un “Cristo risorto” e, perché no, “un bambinello”! ☺
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