“Ma io dico: invece di chiedere all’altre nazioni di darsi un volto umano, ce volemo comincià a cambiare il nostro?”. Marcello Mastroianni lo affermava in una delle sue interpretazioni, nello straordinario film Dramma della Gelosia con la non meno straordinaria attrice Monica Vitti ed io riprendo la citazione per sottolineare, forse anche con un po’ di immaginazione, l’importanza che riveste l’agire in prima persona, l’importanza che ha dare il proprio contributo, informarsi e conoscere senza limitarsi a giudicare e delegare ad altri.
Il 20 giugno si è celebrata la Giornata Mondiale del Rifugiato. Anche Termoli ed Ururi aderiscono ad una rete di accoglienza a favore dei richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria denominata SPRAR – Sistema di Protezione richiedenti asilo e rifugiati – che prevede un’accoglienza così detta integrata che supera la sola distribuzione di vitto e alloggio e prevede in maniera complementare anche misure di accompagnamento, informazione, assistenza e orientamento per quelle persone ‘rifugiate’ che necessitano di ritrovare certezza ma soprattutto la libertà ormai perduta: rispetto a queste situazioni tutti abbiamo il dovere di (re)agire!
Ospitare è un nostro dovere in quanto principio della Costituzione italiana. Sono stati organizzati una serie di eventi con il presupposto di base di fare conoscere ed informare, non formalmente e in stanze molto spesso fredde, ma in strada, nelle nostre piazze, le tanto amate piazze che riescono o che forse una volta riuscivano a trasmettere un mondo intero. Per stupire, farsi sentire, ottenere un impatto sociale immediato al fine di sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’accoglienza. Che fatica!
Pare che l’obiettivo sia stato davvero raggiunto. Molto spesso ho pensato a quanto fosse assurdo dover lavorare così tanto per far comprendere qualcosa che in realtà dovrebbe essere scontato. Non capisco: se ad esempio mi trovo costretto a dover lasciare tutto e fuggire? Non provo a muovermi ma scelgo di fare l’uomo italiano coraggioso che sfida i cattivi? Per me a volte è un po’ come dover parlare del nulla; non bisognerebbe neppure doverle spiegare alcune cose, ma dovrebbe attivarsi una comunicazione oltre i cinque sensi senza alcun bisogno delle parole!
Ecco tutto ciò che è avvenuto in questi tre giorni di giugno, senza il bisogno di volti più o meno noti, di conferenze in grandi teatri, di interventi dal linguaggio incomprensibile e di finte strette di mano. È bastato invece l’incontro di personalità tra loro differenti che insieme, grazie a quella stessa diversità a volte così tanto ingiustificatamente e stupidamente odiata, riescono a produrre qualcosa di non ripetibile, rara cosa che ancora riesce ad emozionarmi così tanto.
L’Art.10 della Costituzione italiana prevede che uno straniero al quale nel suo Paese sia impedito di esercitare ‘le libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana’, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica,’secondo le condizioni stabilite dalla legge’. ☺
“Ma io dico: invece di chiedere all’altre nazioni di darsi un volto umano, ce volemo comincià a cambiare il nostro?”. Marcello Mastroianni lo affermava in una delle sue interpretazioni, nello straordinario film Dramma della Gelosia con la non meno straordinaria attrice Monica Vitti ed io riprendo la citazione per sottolineare, forse anche con un po’ di immaginazione, l’importanza che riveste l’agire in prima persona, l’importanza che ha dare il proprio contributo, informarsi e conoscere senza limitarsi a giudicare e delegare ad altri.
Il 20 giugno si è celebrata la Giornata Mondiale del Rifugiato. Anche Termoli ed Ururi aderiscono ad una rete di accoglienza a favore dei richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria denominata SPRAR – Sistema di Protezione richiedenti asilo e rifugiati – che prevede un’accoglienza così detta integrata che supera la sola distribuzione di vitto e alloggio e prevede in maniera complementare anche misure di accompagnamento, informazione, assistenza e orientamento per quelle persone ‘rifugiate’ che necessitano di ritrovare certezza ma soprattutto la libertà ormai perduta: rispetto a queste situazioni tutti abbiamo il dovere di (re)agire!
Ospitare è un nostro dovere in quanto principio della Costituzione italiana. Sono stati organizzati una serie di eventi con il presupposto di base di fare conoscere ed informare, non formalmente e in stanze molto spesso fredde, ma in strada, nelle nostre piazze, le tanto amate piazze che riescono o che forse una volta riuscivano a trasmettere un mondo intero. Per stupire, farsi sentire, ottenere un impatto sociale immediato al fine di sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’accoglienza. Che fatica!
Pare che l’obiettivo sia stato davvero raggiunto. Molto spesso ho pensato a quanto fosse assurdo dover lavorare così tanto per far comprendere qualcosa che in realtà dovrebbe essere scontato. Non capisco: se ad esempio mi trovo costretto a dover lasciare tutto e fuggire? Non provo a muovermi ma scelgo di fare l’uomo italiano coraggioso che sfida i cattivi? Per me a volte è un po’ come dover parlare del nulla; non bisognerebbe neppure doverle spiegare alcune cose, ma dovrebbe attivarsi una comunicazione oltre i cinque sensi senza alcun bisogno delle parole!
Ecco tutto ciò che è avvenuto in questi tre giorni di giugno, senza il bisogno di volti più o meno noti, di conferenze in grandi teatri, di interventi dal linguaggio incomprensibile e di finte strette di mano. È bastato invece l’incontro di personalità tra loro differenti che insieme, grazie a quella stessa diversità a volte così tanto ingiustificatamente e stupidamente odiata, riescono a produrre qualcosa di non ripetibile, rara cosa che ancora riesce ad emozionarmi così tanto.
L’Art.10 della Costituzione italiana prevede che uno straniero al quale nel suo Paese sia impedito di esercitare ‘le libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana’, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica,’secondo le condizioni stabilite dalla legge’. ☺
“Ma io dico: invece di chiedere all’altre nazioni di darsi un volto umano, ce volemo comincià a cambiare il nostro?”
“Ma io dico: invece di chiedere all’altre nazioni di darsi un volto umano, ce volemo comincià a cambiare il nostro?”. Marcello Mastroianni lo affermava in una delle sue interpretazioni, nello straordinario film Dramma della Gelosia con la non meno straordinaria attrice Monica Vitti ed io riprendo la citazione per sottolineare, forse anche con un po’ di immaginazione, l’importanza che riveste l’agire in prima persona, l’importanza che ha dare il proprio contributo, informarsi e conoscere senza limitarsi a giudicare e delegare ad altri.
Il 20 giugno si è celebrata la Giornata Mondiale del Rifugiato. Anche Termoli ed Ururi aderiscono ad una rete di accoglienza a favore dei richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria denominata SPRAR – Sistema di Protezione richiedenti asilo e rifugiati – che prevede un’accoglienza così detta integrata che supera la sola distribuzione di vitto e alloggio e prevede in maniera complementare anche misure di accompagnamento, informazione, assistenza e orientamento per quelle persone ‘rifugiate’ che necessitano di ritrovare certezza ma soprattutto la libertà ormai perduta: rispetto a queste situazioni tutti abbiamo il dovere di (re)agire!
Ospitare è un nostro dovere in quanto principio della Costituzione italiana. Sono stati organizzati una serie di eventi con il presupposto di base di fare conoscere ed informare, non formalmente e in stanze molto spesso fredde, ma in strada, nelle nostre piazze, le tanto amate piazze che riescono o che forse una volta riuscivano a trasmettere un mondo intero. Per stupire, farsi sentire, ottenere un impatto sociale immediato al fine di sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’accoglienza. Che fatica!
Pare che l’obiettivo sia stato davvero raggiunto. Molto spesso ho pensato a quanto fosse assurdo dover lavorare così tanto per far comprendere qualcosa che in realtà dovrebbe essere scontato. Non capisco: se ad esempio mi trovo costretto a dover lasciare tutto e fuggire? Non provo a muovermi ma scelgo di fare l’uomo italiano coraggioso che sfida i cattivi? Per me a volte è un po’ come dover parlare del nulla; non bisognerebbe neppure doverle spiegare alcune cose, ma dovrebbe attivarsi una comunicazione oltre i cinque sensi senza alcun bisogno delle parole!
Ecco tutto ciò che è avvenuto in questi tre giorni di giugno, senza il bisogno di volti più o meno noti, di conferenze in grandi teatri, di interventi dal linguaggio incomprensibile e di finte strette di mano. È bastato invece l’incontro di personalità tra loro differenti che insieme, grazie a quella stessa diversità a volte così tanto ingiustificatamente e stupidamente odiata, riescono a produrre qualcosa di non ripetibile, rara cosa che ancora riesce ad emozionarmi così tanto.
L’Art.10 della Costituzione italiana prevede che uno straniero al quale nel suo Paese sia impedito di esercitare ‘le libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana’, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica,’secondo le condizioni stabilite dalla legge’. ☺
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