Passione e ideologia, di questo era fatta la vita di Lucio Magri (1932-2011), esponente della sinistra
critica del Pci, tra i fondatori, nel 1969, de Il Manifesto, di cui fu direttore insieme a Rossana Rossanda. Una passione lucida, incrollabile e una riflessione politica nutrita dallo studio febbrile, dal desiderio di comprendere la realtà storica e sociale nelle sue trasformazioni.
Dagli anni del boom alla primavera di Praga, dal Sessantotto alla fondazione de Il Manifesto e del Pdup, dal compromesso storico alla fine del Pci e all’avventura naufragata della rifondazione di un nuovo partito comunista, lo sguardo critico e gli scritti di Magri hanno attraversato la seconda metà del Novecento. I saggi qui raccolti – articoli, relazioni politiche, interventi parlamentari – rappresentano una testimonianza unica dei passaggi cruciali della storia del nostro paese.
Una storia collettiva, quale è stata quella di Magri, fatta di incontri e congressi, scontri e riconciliazioni, comitati, redazioni, compagni e amici, come ben raccontano la prefazione di Luciana Castellina e l’ultima, preziosa intervista prima della morte, realizzata da Famiano Crucianelli e Aldo Garzia.
Alla ricerca di un altro comunismo non è solo un omaggio all’intellettuale più rigoroso che abbia avuto la sinistra italiana, ma uno strumento affilatissimo, fondamentale per capire l’attuale catastrofe. È la traccia di un’avventura irripetibile, del dirigente forgiato nella generazione dei
grandi, del militante «eretico», di una vocazione rivoluzionaria inarrestabile, almeno finché il pessimismo non ha avuto la meglio sulla volontà.
«Puoi fare tutte le manifestazioni che vuoi sull’articolo 18, sulla pace, sui diritti dei cittadini, su una giustizia giusta, ma se queste mobilitazioni non si sedimentano, se non vi è un progetto politico, se non vi è un partito capace di raccogliere queste esperienze – come dimostra la storia di questi anni – ogni patrimonio politico rischia di disperdersi».
Dall’ultima intervista a Lucio Magri di Famiano Crucianelli e Aldo Garzia
Di Lucio Magri
Alla ricerca di un altro comunismo
Passione e ideologia, di questo era fatta la vita di Lucio Magri (1932-2011), esponente della sinistra
critica del Pci, tra i fondatori, nel 1969, de Il Manifesto, di cui fu direttore insieme a Rossana Rossanda. Una passione lucida, incrollabile e una riflessione politica nutrita dallo studio febbrile, dal desiderio di comprendere la realtà storica e sociale nelle sue trasformazioni.
Dagli anni del boom alla primavera di Praga, dal Sessantotto alla fondazione de Il Manifesto e del Pdup, dal compromesso storico alla fine del Pci e all’avventura naufragata della rifondazione di un nuovo partito comunista, lo sguardo critico e gli scritti di Magri hanno attraversato la seconda metà del Novecento. I saggi qui raccolti – articoli, relazioni politiche, interventi parlamentari – rappresentano una testimonianza unica dei passaggi cruciali della storia del nostro paese.
Una storia collettiva, quale è stata quella di Magri, fatta di incontri e congressi, scontri e riconciliazioni, comitati, redazioni, compagni e amici, come ben raccontano la prefazione di Luciana Castellina e l’ultima, preziosa intervista prima della morte, realizzata da Famiano Crucianelli e Aldo Garzia.
Alla ricerca di un altro comunismo non è solo un omaggio all’intellettuale più rigoroso che abbia avuto la sinistra italiana, ma uno strumento affilatissimo, fondamentale per capire l’attuale catastrofe. È la traccia di un’avventura irripetibile, del dirigente forgiato nella generazione dei
grandi, del militante «eretico», di una vocazione rivoluzionaria inarrestabile, almeno finché il pessimismo non ha avuto la meglio sulla volontà.
«Puoi fare tutte le manifestazioni che vuoi sull’articolo 18, sulla pace, sui diritti dei cittadini, su una giustizia giusta, ma se queste mobilitazioni non si sedimentano, se non vi è un progetto politico, se non vi è un partito capace di raccogliere queste esperienze – come dimostra la storia di questi anni – ogni patrimonio politico rischia di disperdersi».
Dall’ultima intervista a Lucio Magri di Famiano Crucianelli e Aldo Garzia
Passione e ideologia, di questo era fatta la vita di Lucio Magri (1932-2011), esponente della sinistra
critica del Pci, tra i fondatori, nel 1969, de Il Manifesto, di cui fu direttore insieme a Rossana Rossanda. Una passione lucida, incrollabile e una riflessione politica nutrita dallo studio febbrile, dal desiderio di comprendere la realtà storica e sociale nelle sue trasformazioni.
Dagli anni del boom alla primavera di Praga, dal Sessantotto alla fondazione de Il Manifesto e del Pdup, dal compromesso storico alla fine del Pci e all’avventura naufragata della rifondazione di un nuovo partito comunista, lo sguardo critico e gli scritti di Magri hanno attraversato la seconda metà del Novecento. I saggi qui raccolti – articoli, relazioni politiche, interventi parlamentari – rappresentano una testimonianza unica dei passaggi cruciali della storia del nostro paese.
Una storia collettiva, quale è stata quella di Magri, fatta di incontri e congressi, scontri e riconciliazioni, comitati, redazioni, compagni e amici, come ben raccontano la prefazione di Luciana Castellina e l’ultima, preziosa intervista prima della morte, realizzata da Famiano Crucianelli e Aldo Garzia.
Alla ricerca di un altro comunismo non è solo un omaggio all’intellettuale più rigoroso che abbia avuto la sinistra italiana, ma uno strumento affilatissimo, fondamentale per capire l’attuale catastrofe. È la traccia di un’avventura irripetibile, del dirigente forgiato nella generazione dei
grandi, del militante «eretico», di una vocazione rivoluzionaria inarrestabile, almeno finché il pessimismo non ha avuto la meglio sulla volontà.
«Puoi fare tutte le manifestazioni che vuoi sull’articolo 18, sulla pace, sui diritti dei cittadini, su una giustizia giusta, ma se queste mobilitazioni non si sedimentano, se non vi è un progetto politico, se non vi è un partito capace di raccogliere queste esperienze – come dimostra la storia di questi anni – ogni patrimonio politico rischia di disperdersi».
Dall’ultima intervista a Lucio Magri di Famiano Crucianelli e Aldo Garzia
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