Ambienti mentali
10 Febbraio 2022
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Ambienti mentali

È davvero difficile, in questo totale spaesamento, disquisire senza banalizzare. La Fonte è per me un felice incontro mensile ricco di qualità e intelligenza che non ha nulla in meno di molti periodici nazionali blasonati, anzi! Per questo cerco di riflettere prima di intervenire. Inoltre la combinazione di pandemia e politica italiana ha generato mostri. Non c’è ormai quasi nulla che io condivida, e il quasi è di troppo.

G20 e Cop26. Un fenomeno puramente mediatico ed effimero – qualcuno lo ricorda? – che ha prodotto una quantità oltraggiosa di banalità e di pervicace resistenza ad ogni modifica può generare un cambiamento? Tutta la comunicazione, sia istituzionale sia mediatica e pubblicitaria, riduce il problema ambientale alla riduzione di CO2. Spesso neppure quella: basta nasconderla sotto il tappeto, immetterla sotto terra là dove si estrae metano o petrolio, e il problema è risolto. Dunque tutto il problema della devastazione dell’ambiente si riduce all’anidride carbonica. Secondo questa visione gli orga- nismi viventi e gli ecosistemi non esistono. Non è necessario ridurre le fluttuazioni che producono micidiali disequilibri dal livello microscopico a quello macro. Non è necessario valutare cosa accade nell’intera catena degli esseri viventi e nel sottile strato che riveste il pianeta e che costituisce il nostro spazio vitale. Il punto di non ritorno è un aumento della temperatura che già nelle comunicazioni presentate durante la Cop21 era di +1,5 °C? Benissimo, allora possiamo permetterci ancora un aumento di un paio di gradi senza problemi, magari con un gioco di compensazioni per il quale i paesi ricchi possono sforare, tanto gli altri possono aspettare. Nel frattempo, insieme al ponte sullo Stretto, si riaffaccia il nucleare. Le centrali di Trino Vercellese e di Caorso, spente da decenni, sono ancora lì, più o meno in stato d’abbandono. Nei cortili e nei prati intorno alle fabbriche dei paraggi si fanno ancora pascolare pecore sentinella, che se le vedi stecchite (e alcune volte è successo) è perché dalle scorie ancora tutte presenti sono fuoriuscite radiazioni. Le vecchie scorie immagazzinate in loco in bidoni ormai fatiscenti non hanno trovato una possibile soluzione. E si è sempre voluto ignorare che le centrali elettronucleari sono la diretta ricaduta del nucleare militare. Una volta riempiti gli arsenali non c’era niente di meglio che continuare a sostenere le strapotenti imprese della Bomba atomica con un progetto diseconomico da ogni punto di vista, che funziona per molto meno di un ventennio ma rimane pericoloso e costoso per millenni.  Ciò nonostante i nostri sagaci e lungimiranti ministri transitivi e resilienti, insieme ai politici nazionali e della UE, non fanno che riproporcele, condendo le loro millanterie con qualche miracolosa ine- sistente futuribile variante.

Il virus, i vaccini, i no-vax. Ho fatto non appena è stato possibile la terza dose e sono in grado di motivare la mia scelta basata sulla scienza. Non lo stesso sono in grado di fare quelli contrari alla vaccinazione. Dai microchip iniettati insieme al farmaco, al controllo tramite 5G, allo “zio di un mio conoscente che è morto, giuro, il giorno dopo aver fatto il vaccino”, una quantità di idiozie sono amplificate dal sistema mediatico che mette sullo stesso piano i favorevoli e i contrari. Si continua con la stessa becera logica che ha cercato, alcune volte riuscendoci, a equiparare i Partigiani ai repubblichini di Salò. La conseguenza più significativa sia del regime climatico indotto dalla scelleratezza del profitto ad ogni costo, sia dall’atteggiamento nei confronti dei vaccini, è data dalla fuga dalla realtà. Persone che vivono immerse in modo acritico negli artefatti tecnici, che inseguono l’ultima versione del telefonino, che pubblicano post e foto su ogni social e si abbonano ad ogni canale tv a pagamento, sono gli stessi che negano in modo pervicace i mutamenti del clima e le sue conseguenze e che manifestano con rabbia contro la lesa libertà da ‘green pass’ e contro la micidiale pericolosità  dei vaccini.

Temo che in un futuro prossimo, di cui già si vedono fondamentali segnali, la fuga dalla realtà e il rifugiarsi in un mondo fantastico ma consolatorio, ben articolato per suggestionare piccoli disponibili cervelli, coinvolgerà sempre più persone mentalmente allo sbando e facilmente manipolabili. Se, ad esempio e come previsto da tempo dagli scienziati del clima, l’aumento della temperatura globale favorirà il disgelo del permafrost siberiano, il metano liberato ci costringerà ad indossare la maschera antigas, altro che mascherina ffp2, e il disequilibrio coinvolgerà in modo massivo anche le menti. Gli strumenti di comunicazione e di manipolazione avranno tutte le possibilità di dispiegarsi in favore di chi tali mezzi li possiede e controlla. I fascismi si rinnovano e moltiplicano, il capitalismo della sorveglianza è perennemente al lavoro.☺

 

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