Anche il computer sbaglia!
4 Maggio 2017
La Fonte (351 articles)
Share

Anche il computer sbaglia!

Oggi sono felice! Tutti i giornali hanno parlato del “VAR”, sistema super tecnologico adottato per correggere errori arbitrali, che durante la partita Italia Germania, ha segnalato un fuorigioco … per un ginocchio. Sì proprio per un ginocchio! I giornalisti hanno scritto di tutto: che ha sbagliato, che era preciso, che era giusto dare il fuorigioco eccetera, e ancora ne scriveranno. Provate a immaginare un arbitro, anche il migliore al mondo che fischi un fuorigioco affermando che il ginocchio destro di un giocatore, era avanti all’avversario. Minimo sarebbe preso di mira dai giornali per giorni e giorni. In questo caso è stata la tecnologia, un monitor e un complesso programma a indicare il fuori gioco: risultato è che dopo una settimana se ne parla ancora, ma almeno non viene “fustigato” un uomo ma una macchina.

Provate voi durante una partita anche di bambini, a dover guardare tutto ciò che accade, compreso la mano, la palla, gli arti, le spinte, e tutto il resto e in più sapere che comunque sia, qualunque decisione prenderai alla fine qualcuno ti dirà che hai sbagliato. Va bene il calcio è lo sport più seguito al mondo ma ormai manca solo che mandino in campo un robot ad arbitrare e poi avremo visto di tutto.

Negli Usa dove lo sport è praticato dalle scuole primarie fino all’università viene insegnato da subito che l’arbitro è lì per far applicare il regolamento, e che se sbaglia è normale in quanto è un uomo. Anni fa si provò a utilizzare per il baseball una apparecchiatura elettronica a base di laser e computer per decidere se i lanci erano o no dentro quella piccola area chiamata dello “strike”, dopo poche partite di prova venne archiviata l’idea: il motivo? Tutti, compreso gli spettatori, dissero che mancava quella parte di sport dove l’arbitro interloquiva con i giocatori e prendeva le sue decisioni, mancava quella parte di spettacolo che era l’arbitraggio. Sì ho scritto giusto, mancava l’arbitro con i suoi interventi e le sue decisioni giuste o sbagliate che fossero. Stiamo parlando di uno sport che ha un budget totale molto superiore a quello del calcio italiano, dove le partite sono seguite da un pubblico incredibile come spettatori anche a livello giovanile, dove i tecnici elaborano statistiche anche per le cose più impensabili, dove nel regolamento viene prevista una appendice denominata “casi insoliti”. Di che tipo? Eccone un esempio: Se la palla battuta alta colpisce un uccellino che sorvola il campo che succede? Cosa bisogna decidere? Questo è il testo tratto dal regolamento in vigore anche in Italia: “Una volata alta (palla battuta che sale alta nel cielo) sull’esterno sinistro sembra essere un facile out, ma gli esterni si soffermano a guardare la palla che colpisce un uccellino. Recuperando, l’esterno sinistro prende la palla e l’esterno centro raccoglie l’uccellino. Qual è la giusta decisione? Il battitore non é out poiché la palla non é più legalmente “in volo” e perciò non é stata legalmente presa. La palla rimane in gioco e il battitore può avanzare a suo rischio (Regola 2.00 presa al volo)”. Di solito si commenta che l’unico a rimetterci è stato l’uccellino.

Se cambiamo sport nel football americano (quello con la palla ovale, non il calcio che negli Usa è denominato soccer) da anni esiste la possibilità di chiedere la supervisione a mezzo video da parte sia degli arbitri che dei coach sulle chiamate difficili. E nessuno si scandalizza se la decisione arbitrale viene cambiata, l’importante è lo sport, non l’orgoglio degli arbitri.

Nella Pallacanestro finalmente anche in Italia si è arrivati all’utilizzo delle registrazioni, così come nella Pallavolo, per non parlare del tennis sport in cui da anni sono in funzione tecnologie di supporto ai giudici.

Finché ad arbitrare sarà l’uomo e non una macchina, ci saranno errori, errori non certamente voluti ma che sono fisiologici nello svolgimento delle partite, siamo noi spettatori che dobbiamo abituarci alla possibilità degli stessi e finirla di fare dietrologia per ogni partita. Ho un piccolo sogno che credo comune a tutti coloro che per qualche motivo hanno dovuto arbitrare una partita di qualsiasi sport, che sia calcio o atletica leggera (vista e sentita da me in una gara di atletica allo stadio di Bologna, l’allenatore di un atleta che faceva salto in lungo, contestò il nullo su un salto. Piccolo problema, lui si trovava sulla tribuna a circa 75 metri di distanza dalla pedana del salto) ed è di veder condannato un qualche “tifoso ultra” ad arbitrare una partita di calcio, o di qualunque altro sport, … fra “scapoli e ammogliati”! Sono certo che da allora, se sopravvive, …sarà molto, molto più indulgente con i possibili errori arbitrali.☺

 

La Fonte

La Fonte