armi e droga
1 Ottobre 2011 Share

armi e droga

 

Il ritrovamento dell’arsenale in via Mazzini a Termoli, nel corso di questa calda estate, rappresenta un fatto di una gravità inaudita. Cosa c’è dietro questo insolito e grave ritrovamento? Dietro le armi ci sono traffici illeciti di droga e prostituzione. Le armi vengono utilizzate come merce di scambio proprio per ottenere droga e favorire la tratta delle donne, soprattutto dai paesi dell’est Europa. Non è un caso che il giro di prostituzione, individuato in più di una occasione dalle locali forze dell’ordine, stia proliferando a dismisura e dietro questo vi sia anche lo smisurato numero di locali notturni aperti e, forse non tutti autorizzati, secondo le norme vigenti.

Perché in una regione come il Molise un sistema consolidato di potere non coglie la gravità dei fatti? Forse dovremmo chiedere conto anche di questo ai politici che ci hanno governato e che si apprestano a candidarsi! Perché Termoli, ed in generale il basso Molise, è teatro di traffici illeciti di rifiuti, donne, droga, senza che questo diventi un problema sociale e politico? Se releghiamo la sofferenza a reato, come ad esempio facciamo con i senza fissa dimora, gli immigrati e i poveri, perché non riusciamo a fare il contrario? Dietro ogni reato c’è una sofferenza e quindi un problema sociale che ci appartiene. Si tratta di non considerare l’ordine pubblico di esclusiva competenza di alcune persone preposte. La sicurezza è una questione di coesione sociale, di valori, di principi e di regole su cui fondare la nostra società. È vero, dietro il ritrovamento di armi c’è un disegno criminoso ben preciso che poco ha a che fare con la sofferenza e molto con la delinquenza, ma se consideriamo delinquenti gli ubriaconi molesti e violenti, i tossici, i senza fissa dimora e gli immigrati, come dovremmo considerare gli autori dei traffici illeciti di rifiuti, armi, droga e prostituzione?

Comunque lo si cerchi di affrontare il problema è grave e fa di questa “isola felice”, il Molise, una terra di transito, pericolosa per chi ci vive perché ufficialmente a scarsa densità mafiosa e perciò apparentemente meno “controllata”. Chi deve controllare si carica di una responsabilità che non è inferiore a quella di chi ha governato e governa questa città e questa Regione, cercando a volte di assopire, addomesticare o distrarre con falsi problemi la mente dei cittadini e forse di un popolo cattolico guidato da una Chiesa che ha il dovere di vigilare e di educare tutti ad una coscienza critica. Perché non viene convocato un consiglio monotematico sulla legalità? Perchè continuiamo a parlare di rotonde ed improbabili storie di dubbia moralità e non ci occupiamo dei problemi veri? Viviamo in una città dai mille volti e dobbiamo avere il coraggio di guardarli tutti.☺

adelellis@virgilio.it

 

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