avanti il terzo
14 Aprile 2010 Share

avanti il terzo

 

Sono scesi in campo giornalisti piccoli e grandi per soccorrere il  Presidente Iorio che si è fatto male da solo alla puntata di “EXIT”, trasmessa da La7 il 12 maggio, dedicata quasi esclusivamente alla gestione del post terremoto nel Molise. Qualcuno lo ha fatto per contratto, qualcun altro perché in attesa di  occupazione, nessuno per amore della verità. Per rimediare alla figuraccia del Presidente si sono spesi anche parlamentari e consiglieri regionali, come se li pagassimo, e non poco, per soccorrere Iorio nei sui scivoloni quotidiani, tutti fortemente preoccupati che le critiche alla gestione della ricostruzione possano pregiudicare l’interesse ad ottener un consistente abbattimento dei tributi e contributi non versati allo Stato. Tradotto significa: se a Roma scoprono che la ricostruzione è ancora all’inizio in quanto i fondi stanziati sono stati dilapidati nel defunto “Modello Molise”, voi, molisani brava gente, sarete costretti a restituire ciò che non avete ancora versato e tutto per colpa di giornalisti faziosi che non parlano bene del Molise e del suo Presidente.

Questa volta, però, a parlare sono stati i cittadini di Pesche che non conoscono, se non per ataviche reminiscenze, la patata turchesca per la quale il Sindaco, al solo scopo di acculturare la sua comunità, ha commissionato una ricerca all’Università molisana, costata 100.000 euro; o gli anziani di Trivento che hanno denunciato sprechi nell’assegnazione di contributi per la sistemazione autonoma per abitazioni che sono diroccate da almeno cinquant’anni.

Giornaliste canaglie quelle che hanno intervistato i cittadini dell’isernino, i quali ricordano ancora bene il terremoto che ha colpito le loro zone nell’84 ma non si sono accorti di quello del 2002 e neanche dell’alluvione del 2003, eventi per i quali sono stati stanziati i fondi dell’art.15.

Giornaliste faziose quelle che hanno intervistato le vecchiette della chiesa prefabbricata di Bonefro che non hanno più la voglia né il tempo di aspettare il ritorno nelle loro case; forse “comunista” è l’amministratore di Ururi che si dichiara all’oscuro dell’itinerario sentimentale finanziato coi fondi per il terremoto; si è detto invece a conoscenza della situazione di difficoltà finanziaria in cui versa il suo comune proprio a causa degli eventi sismici.

Ficcanaso sono quelle giornaliste che hanno indagato a proposito del catamarano ormeggiato nel porto di Termoli, sempre acquistato con fondi pubblici, illegittimamente assegnati ad una impresa molisana, a detta dei magistrati amministrativi e confermato dallo stesso Iorio. Particolare attenzione è stata riservata al progetto di Di Risio che si è impegnato a dare lavoro a centinaia di persone per costruire autovetture; peccato che quelli già assunti erano quasi tutti a visita medica, avremmo potuto offrire uno spaccato del mondo del lavoro diverso da quello offerto ai giornalisti di EXIT.

Si sarebbe potuto avere anche una particolare attenzione per le aziende che hanno chiesto di insediarsi nelle zone del cratere ed usare la stessa procedura usata per Di Risio, purtroppo qui un contratto d’area non c’è e si devono seguire le vie ordinarie. Ora, se i risultati ottenuti sono il frutto di un’azione amministrativa efficiente ed efficace come sostiene il Presidente della Regione, perché preoccuparsi tanto dell’impatto che può avere una trasmissione televisiva, quando a Roma c’è un governo amico presieduto da un figlio, elettoralmente parlando, di questa terra? Il Presidente Berlusconi, grande conoscitore della televisione, non vorrà mica credere alle “stronzate” raccontate dalle giornaliste di EXIT?

Ad ascoltare Iorio in televisione ci è tornata alla mente un'altra storia raccontata tempo addietro da Report nella quale il ruolo da protagonista che spende e spande, rivestito dal Commissario Iorio, era stato interpretato dal sindaco di Guardialfiera. Per un attimo, ma solo per un attimo, le due figure si sono sovrapposte. Per i sei personaggi in cerca di autore necessitano ancora quattro, e solo allora lo spettacolo potrà andare in scena veramente completo e con successo. Quale trasmissione li scoverà in questo Molise così telegenico?

Per quanto riguarda, invece, la delibera CIPE n° 32/03, alla quale si riferisce la neoparlamentare frentana, che non sfigurerebbe tra le ministre del governo in carica, quella relativa all’approvazione del programma di sviluppo ex articolo 15, solo per questa volta prendendo le difese del suo ruolo di ex consigliere regionale del Molise, vorremmo precisare che la competenza in materia di sviluppo spetta al consiglio regionale e non alla giunta, ed è per questo che ancora attendiamo di conoscere l’esito dell’inchiesta ministeriale, oltre che di giustizia contabile, visto che i sessanta giorni concessi dal Ministero per relazionare in proposito sono trascorsi da oltre un anno.☺

 

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