ci salvi la speranza
17 Aprile 2010 Share

ci salvi la speranza

 

Inizia un nuovo anno ed ognuno spera ed auspica una vita migliore, in tutti i sensi.

Papa Benedetto XVI ha anticipato tutti con la nuova enciclica “Spe Salvi”. Per i cristiani sperare è credere in Gesù Redentore che accompagna l’uomo per tutta la vita. I cristiani, afferma il Papa, devono impegnarsi nel mondo sapendo che lo fanno per tendere alla vita eterna.

Non so quanto sia in linea con il messaggio evangelico e con la profonda riflessione del Pontefice, ma sul piano personale spero che il 2008 ci regali due profondi mutamenti.

Il primo sul piano politico, nazionale e regionale. Siamo di fronte ad una frammentazione sociale mai vista; le responsabilità sono tutte della politica che non ha un rapporto corretto con il cittadino. Gli interessi di parte hanno cancellato le esigenze delle comunità e delle famiglie che devono superare mille difficoltà per arrivare alla fine del mese.

Il Governo Prodi è ormai prigioniero di se stesso e dei numerosi partitini che senza alcun rispetto delle Istituzioni attaccano ogni giorno “Forte Apache”. La riforma elettorale che torni a dare al cittadino il potere di scegliere gli eletti non è più rinviabile. Poi possiamo andare anche a nuove elezioni, dove l’area dei cattolici democratici e riformisti possa giocare una partita alla pari con gli altri, senza dover scegliere di stare per forza in raggruppamenti non omogenei. Il referendum non serve a nulla, se non vi è la volontà di cambiare effettivamente le cose.

Sul piano regionale spero che le forze politiche lavorino finalmente per gli interessi dei cittadini e non per fare i loro sporchi e privati interessi. L’aria è irrespirabile. Nonostante le numerose denunce e prese di posizione, la Regione ha continuato a spendere allegramente risorse economiche rilevanti, finendo di indebitare il popolo molisano. Sono saltate le regole della democrazia e della Amministrazione. Tace totalmente il vertice regionale del partito democratico, che dimostra di non avere alcuna linea politica ed autonomia propositiva. Apprendiamo dai giornali, meno male, di acquisti di immobili che non serviranno a nessuno; di stipula di patti territoriali per finanziare opere non utili ai cittadini, attingendo al fondo obbligazionario, ossia al famoso debito regionale; di finanziamenti denominati “derivati” che produrranno interessi di dimensioni abissali. Siamo sull’orlo del fallimento economico. Nei prossimi anni diventerà un lusso abitare nel Molise. Perché non dire ai cittadini come stanno effettivamente le cose? E’ così difficile dire la verità.?

Siamo non solo nella stagione del trionfo dell’arroganza e dell’ignoranza, come dice il mio amico fidato, ma anche nella stagione della negazione della verità, come ha affermato qualche giorno fa Mons. Angelo Spina, neo Vescovo di Sulmona. E’ necessario uno scatto di reni da parte di tutti quelli che contestano il modello politico che è davanti ai nostri occhi. Dobbiamo superare eventuali risentimenti personali e metterci in gioco per dare un contributo positivo al miglioramento della comunità.

Il secondo mutamento è quello della Chiesa locale. Il 19 gennaio entrerà ufficialmente in carica il nuovo vescovo di Campobasso-Boiano, mons. Giancarlo Bregantini. La fama che lo precede fa ben sperare. Sperare, soprattutto, che la Chiesa della mia diocesi torni ad interessarsi delle problematiche sociali. Molti preti sono fuori strada. Pensano di assolvere al loro dovere celebrando la Messa, senza mai essere presenti nella comunità. Per molti di loro la dottrina sociale della Chiesa è riposta in remoti cassetti ed hanno sepolto  i testi di teologia. Essere prete, parroco non è semplice. Ma molti hanno scelto una  strada di convenienza, priva di assunzione di qualsiasi responsabilità. Ponzio Pilato al cospetto di diversi sacerdoti che conosco è un leone di coraggio.

In molte realtà, triste constatazione, tutto si risolve nel cosiddetto catechismo ed in una sfornata di comunioni e cresime ogni anno. Famiglie che divorziano, droga che circola, alcool consumato, difficoltà economiche di diverse famiglie: questi sono temi che non interessano, né hanno mai interessato la Curia campobassana. Finisce, mi auguro, un periodo di solo “apparire”, senza sostanza. I pochi che hanno creduto necessario un impegno sul piano sociale e familiare, di fronte al muro di gomma, hanno gettato la spugna.

I miei amici dicono che sono un illuso, ma sono certo che prima o poi la stagione del “trionfo dell’arroganza e dell’ignoranza” finirà e che la verità tornerà ad essere al centro del sistema. “Spe salvi facti sumus” – nella speranza siamo stati salvati. Con le parole del Pontefice auguro a tutti un felice e grande 2008. ☺

mario@ialenti.it

 

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