Analizzando questa frase del Vangelo, vediamo il Dio d’amore che unisce una coppia secondo l’amore, il rispetto, l’accettazione positiva per la crescita spirituale della famiglia. Ma la coppia che si divide, lo fa perché viene a mancare l’amore, elemento essenziale del giuramento all’altare di Dio. Venendo a mancare l’amore, per un qualsiasi motivo, non c’è più unione, non c’è più coppia. Quindi non si può prendere in giro Dio facendo finta che tutto va bene, salvando l’ufficialità del matrimonio.
Di fronte alle molteplici e sempre più numerose separazioni, la Chiesa non può far finta che tutto va bene e che il suo compito è stato egregiamente espletato. Deve assumersi la responsabilità del “mangiatene tutti” e non soltanto per gli integrati nel sistema, perché sopportano la legge. La Chiesa deve continuare a spendersi affinché i futuri sposi comprendano realmente il significato dell’unione matrimoniale e deve essere consapevolmente responsabile mettendo di fronte ai futuri sposi tutte le possibilità di riuscita e non riuscita del matrimonio. Dio è amore e non può sottostare alle leggi dell’uomo. Se una coppia è di fatto, senza vincoli o sposata soltanto al municipio, perché, se si ama, non deve essere riconosciuta agli occhi divini? A volte l’amore di chi non è sposato in chiesa o non è sposato affatto, è più forte di chi ha giurato dinanzi a Dio amore eterno e poi infrange ogni legge d’amore rinnegando e negando al coniuge la pace e la tranquillità che Dio vuole per questa umanità.
Ho visto, nella coppia, amarsi, aiutarsi e rispettarsi persone dello stesso sesso molto più di persone di sesso diverso, che si sono uccise dentro e non certo per amore.
La Chiesa dovrebbe prendere in considerazione l’abrogazione del concordato riguardo la famiglia ed il matrimonio concordatario, in nome di “date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”, per cui la Chiesa possa accogliere come “non peccatori” coloro che si sposano senza rito religioso ma con amore, elemento fondamentale di qualsiasi unione. Se Dio è amore, ove c’è amore c’è Dio, quindi come allontanare da Dio colui che ama? La Chiesa ha una grande responsabilità e sa che molti giovani si sono da essa allontanati perché si contraddice. ☺
Timoteo Limongi
“L’uomo non divida ciò che Dio ha unito”.
Analizzando questa frase del Vangelo, vediamo il Dio d’amore che unisce una coppia secondo l’amore, il rispetto, l’accettazione positiva per la crescita spirituale della famiglia. Ma la coppia che si divide, lo fa perché viene a mancare l’amore, elemento essenziale del giuramento all’altare di Dio. Venendo a mancare l’amore, per un qualsiasi motivo, non c’è più unione, non c’è più coppia. Quindi non si può prendere in giro Dio facendo finta che tutto va bene, salvando l’ufficialità del matrimonio.
Di fronte alle molteplici e sempre più numerose separazioni, la Chiesa non può far finta che tutto va bene e che il suo compito è stato egregiamente espletato. Deve assumersi la responsabilità del “mangiatene tutti” e non soltanto per gli integrati nel sistema, perché sopportano la legge. La Chiesa deve continuare a spendersi affinché i futuri sposi comprendano realmente il significato dell’unione matrimoniale e deve essere consapevolmente responsabile mettendo di fronte ai futuri sposi tutte le possibilità di riuscita e non riuscita del matrimonio. Dio è amore e non può sottostare alle leggi dell’uomo. Se una coppia è di fatto, senza vincoli o sposata soltanto al municipio, perché, se si ama, non deve essere riconosciuta agli occhi divini? A volte l’amore di chi non è sposato in chiesa o non è sposato affatto, è più forte di chi ha giurato dinanzi a Dio amore eterno e poi infrange ogni legge d’amore rinnegando e negando al coniuge la pace e la tranquillità che Dio vuole per questa umanità.
Ho visto, nella coppia, amarsi, aiutarsi e rispettarsi persone dello stesso sesso molto più di persone di sesso diverso, che si sono uccise dentro e non certo per amore.
La Chiesa dovrebbe prendere in considerazione l’abrogazione del concordato riguardo la famiglia ed il matrimonio concordatario, in nome di “date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”, per cui la Chiesa possa accogliere come “non peccatori” coloro che si sposano senza rito religioso ma con amore, elemento fondamentale di qualsiasi unione. Se Dio è amore, ove c’è amore c’è Dio, quindi come allontanare da Dio colui che ama? La Chiesa ha una grande responsabilità e sa che molti giovani si sono da essa allontanati perché si contraddice. ☺
Analizzando questa frase del Vangelo, vediamo il Dio d’amore che unisce una coppia secondo l’amore, il rispetto, l’accettazione positiva per la crescita spirituale della famiglia. Ma la coppia che si divide, lo fa perché viene a mancare l’amore, elemento essenziale del giuramento all’altare di Dio. Venendo a mancare l’amore, per un qualsiasi motivo, non c’è più unione, non c’è più coppia. Quindi non si può prendere in giro Dio facendo finta che tutto va bene, salvando l’ufficialità del matrimonio.
Di fronte alle molteplici e sempre più numerose separazioni, la Chiesa non può far finta che tutto va bene e che il suo compito è stato egregiamente espletato. Deve assumersi la responsabilità del “mangiatene tutti” e non soltanto per gli integrati nel sistema, perché sopportano la legge. La Chiesa deve continuare a spendersi affinché i futuri sposi comprendano realmente il significato dell’unione matrimoniale e deve essere consapevolmente responsabile mettendo di fronte ai futuri sposi tutte le possibilità di riuscita e non riuscita del matrimonio. Dio è amore e non può sottostare alle leggi dell’uomo. Se una coppia è di fatto, senza vincoli o sposata soltanto al municipio, perché, se si ama, non deve essere riconosciuta agli occhi divini? A volte l’amore di chi non è sposato in chiesa o non è sposato affatto, è più forte di chi ha giurato dinanzi a Dio amore eterno e poi infrange ogni legge d’amore rinnegando e negando al coniuge la pace e la tranquillità che Dio vuole per questa umanità.
Ho visto, nella coppia, amarsi, aiutarsi e rispettarsi persone dello stesso sesso molto più di persone di sesso diverso, che si sono uccise dentro e non certo per amore.
La Chiesa dovrebbe prendere in considerazione l’abrogazione del concordato riguardo la famiglia ed il matrimonio concordatario, in nome di “date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”, per cui la Chiesa possa accogliere come “non peccatori” coloro che si sposano senza rito religioso ma con amore, elemento fondamentale di qualsiasi unione. Se Dio è amore, ove c’è amore c’è Dio, quindi come allontanare da Dio colui che ama? La Chiesa ha una grande responsabilità e sa che molti giovani si sono da essa allontanati perché si contraddice. ☺
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