Empatia a pelle
Una sera di fine estate. Termoli, profumo. Una leggera brezza. L’empatia “a pelle”.
Confronti senza fine: diritto, giurisdizione, politica, Napoli, la città, ma anche “il Napoli”, la sua squadra, la mia. I battibecchi con Aldo, tifoso della Juve.
La scommessa sul contenuto di uno zaino.
Le risate di quando sei ancora giovane e l’allegria scorre leggera, come il vino di quella sera. La sera in cui ci parlò della sua malattia. Quasi per caso. Ci sembrò incredibile.
Come poi, negli anni, sempre ci ha stupito per il coraggio, la forza, la tenacia, la caparbietà con la quale ha affrontato ogni “battaglia” professionale e personale.
Ha lasciato a ciascuno di noi in dono qualcosa.
Dove il segno della vita è più profondo, c’è in chi l’ha conosciuta e le ha voluto bene, il ricordo della sua arguta intelligenza, della competenza, del rigore e della dedizione professionale, ma soprattutto del suo sorriso e della sua forza interiore.
Aldo e Antonella Ceniccola
