Prendo spunto volentieri dall’articolo apparso sul numero di gennaio a firma del direttore Antonio Di Lalla che nel perseguire fino in fondo la causa pacifista ha detratto dalle tasse la quota che lo stato destinava per le armi. Risultato: un contenzioso (irrisorio) col fisco e la sorpresina riservata da Equitalia che per €. 64 e qualche centesimo praticava il fermo amministrativo dell’automobile. Inaudito? No, reale purtroppo! Equitalia è stata fatta oggetto di una inchiesta, di recente apparsa sull’Espresso. L’agenzia per la riscossione, nata per far pagare gli evasori fiscali, persegue invece i contribuenti più piccoli, arrivando perfino ad ipotecare una casa per pochi euro. A Torino i contribuenti hanno preparato un bel falò con le cartelle esattoriali. Non di certo per difendere gli evasori ma per denunciare in maniera forte i metodi a dir poco usurari per cui l’interesse annuale arriva a superare la quota di debito. Un uomo di 46 anni, licenziato, bimba a carico, si è visto ipotecare l’appartamento per non aver pagato il canone Rai. Sembra uno scherzo di cattivo gusto? No, è proprio così, purtroppo. Sarebbero più di 600mila le ipoteche iscritte dal 2007 ad oggi. Da uno studio della Federcontribuenti si prevede che nei primi tre mesi dell’anno verranno messi all’asta oltre 6000 immobili di imprese e contribuenti morosi e che almeno il 40% di coloro che hanno rateizzato in 72 rate il loro debito stanno riscontrando forti difficoltà nel pagamento delle rate. Sei milioni di famiglie e un milione e mezzo di imprese sono coinvolte in pignoramenti, ipoteche e fermi amministrativi. “La verità è che da un anno l’Agenzia delle Entrate ha ridotto le commesse per Equitalia – dice l’Espresso – meno riscossioni con la forza, più disponibilità a trattare, per ottenere in via bonaria ed in tempi più rapidi il dovuto”.
Ed è così che il vero evasore, quello con i conti esteri e le società off shore se la cava con un concordato, mentre un comune cittadino, che ogni anno compila il modello Unico ma non ce la fa, viene spogliato di ogni sostanza. Si può ben immaginare il mare di ricorsi che i contribuenti hanno attivato perché magari per una vecchia multa si sono ritrovati con l’ipoteca sulla casa. Eppure la Cassazione ha dichiarato illegittima l’ipoteca sulla casa per cifre inferiori ad ottomila euro. Si parla di abuso, di vessazione. Per loro se sei un onesto cittadino o uno spudorato evasore il trattamento non muta. Equitalia è una società pubblica partecipata (51% agenzia delle Entrate e 49% l’Inps), con un carico di ottomila dipendenti. Gli introiti delle cartelle esattoriali consentono di applicare un interesse pari al 9%.Tante le aziende di commercianti e artigiani che hanno preferito sospendere l’Inps piuttosto che licenziare un dipendente. Una specie di auto-ammortizzatore sociale per una sopravvivenza di corto respiro. Quanti imprenditori si trovano nelle grinfie di Equitalia, pur dovendo riscuotere crediti dalla pubblica amministrazione! Gabbati due volte praticamente. Un debito può crescere anche del 120% e, se non viene pagato, scatta il blocco dei beni. Da quest’anno la società potrà autorizzare indagini finanziarie eseguibili per via amministrativa guardando nei conti correnti del contribuente. Nel periodo dello scudo fiscale, però, sono state acquistate tante case messe all’asta da Equitalia, a prezzi stracciati. Non è per fare insinuazioni, ma ora chi ha fatto “l’affare” da proprietario almeno le tasse le dovrà pagare.
Insomma, di fronte ad una crisi economica di portata epocale, che colpisce una larga fetta di contribuenti italiani, occorrerebbe un urgente intervento legislativo che consenta di ristrutturare i debiti tributari e renda sostenibile il pagamento delle imposte e delle tasse arretrate. Del resto gli stessi dati Equitalia mostrano che l’attuale normativa non funziona, riscontrando incassi pari solo al 17%. La discussione potrebbe rientrare al Parlamento sul famoso decreto “mille proroghe”.
Discuteremo in maniera più ampia il problema, riconducendolo nello specifico ad una indagine in tal senso sul territorio regionale. Dicono che i centralini delle diciassette agenzie di riscossione sparse su tutto il territorio nazionale e facenti capo ad Equitalia Spa. non abbiano retto al colpo inferto dal Report di Milena Gabanelli nella trasmissione dell’11/04/2010. Tanti i cittadini esasperati dalla gestione tutt’altro che equa e trasparente dell’esazione delle tasse da parte di una società privata, ma ad azionariato esclusivamente pubblico, armata di clava con i piccoli contribuenti e di piuma con gli “amici” ed i vari potentati, imprenditoriali e politici. Intanto per riflettere e concludere cito la frase di un comico del passato Ettore Petrolini che possiamo leggere costantemente sul sito de La Fonte: “Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco ma sono in tanti”. Vivere nel sospetto che la corruzione diffusa ostacoli e peggiori la qualità della vita anche in quei luoghi ed in quelle funzioni pubbliche che dovrebbero esserci garantite non ci fa sicuramente sentire di essere in uno Stato solo a parole democratico. (Ringrazio per le informazioni, anche gli amici del comitato nazionale “Imprese che resistono” per aver portato alla luce con Report uno scandalo autorizzato).☺
giuliadambrosio@hotmail.it
Prendo spunto volentieri dall’articolo apparso sul numero di gennaio a firma del direttore Antonio Di Lalla che nel perseguire fino in fondo la causa pacifista ha detratto dalle tasse la quota che lo stato destinava per le armi. Risultato: un contenzioso (irrisorio) col fisco e la sorpresina riservata da Equitalia che per €. 64 e qualche centesimo praticava il fermo amministrativo dell’automobile. Inaudito? No, reale purtroppo! Equitalia è stata fatta oggetto di una inchiesta, di recente apparsa sull’Espresso. L’agenzia per la riscossione, nata per far pagare gli evasori fiscali, persegue invece i contribuenti più piccoli, arrivando perfino ad ipotecare una casa per pochi euro. A Torino i contribuenti hanno preparato un bel falò con le cartelle esattoriali. Non di certo per difendere gli evasori ma per denunciare in maniera forte i metodi a dir poco usurari per cui l’interesse annuale arriva a superare la quota di debito. Un uomo di 46 anni, licenziato, bimba a carico, si è visto ipotecare l’appartamento per non aver pagato il canone Rai. Sembra uno scherzo di cattivo gusto? No, è proprio così, purtroppo. Sarebbero più di 600mila le ipoteche iscritte dal 2007 ad oggi. Da uno studio della Federcontribuenti si prevede che nei primi tre mesi dell’anno verranno messi all’asta oltre 6000 immobili di imprese e contribuenti morosi e che almeno il 40% di coloro che hanno rateizzato in 72 rate il loro debito stanno riscontrando forti difficoltà nel pagamento delle rate. Sei milioni di famiglie e un milione e mezzo di imprese sono coinvolte in pignoramenti, ipoteche e fermi amministrativi. “La verità è che da un anno l’Agenzia delle Entrate ha ridotto le commesse per Equitalia – dice l’Espresso – meno riscossioni con la forza, più disponibilità a trattare, per ottenere in via bonaria ed in tempi più rapidi il dovuto”.
Ed è così che il vero evasore, quello con i conti esteri e le società off shore se la cava con un concordato, mentre un comune cittadino, che ogni anno compila il modello Unico ma non ce la fa, viene spogliato di ogni sostanza. Si può ben immaginare il mare di ricorsi che i contribuenti hanno attivato perché magari per una vecchia multa si sono ritrovati con l’ipoteca sulla casa. Eppure la Cassazione ha dichiarato illegittima l’ipoteca sulla casa per cifre inferiori ad ottomila euro. Si parla di abuso, di vessazione. Per loro se sei un onesto cittadino o uno spudorato evasore il trattamento non muta. Equitalia è una società pubblica partecipata (51% agenzia delle Entrate e 49% l’Inps), con un carico di ottomila dipendenti. Gli introiti delle cartelle esattoriali consentono di applicare un interesse pari al 9%.Tante le aziende di commercianti e artigiani che hanno preferito sospendere l’Inps piuttosto che licenziare un dipendente. Una specie di auto-ammortizzatore sociale per una sopravvivenza di corto respiro. Quanti imprenditori si trovano nelle grinfie di Equitalia, pur dovendo riscuotere crediti dalla pubblica amministrazione! Gabbati due volte praticamente. Un debito può crescere anche del 120% e, se non viene pagato, scatta il blocco dei beni. Da quest’anno la società potrà autorizzare indagini finanziarie eseguibili per via amministrativa guardando nei conti correnti del contribuente. Nel periodo dello scudo fiscale, però, sono state acquistate tante case messe all’asta da Equitalia, a prezzi stracciati. Non è per fare insinuazioni, ma ora chi ha fatto “l’affare” da proprietario almeno le tasse le dovrà pagare.
Insomma, di fronte ad una crisi economica di portata epocale, che colpisce una larga fetta di contribuenti italiani, occorrerebbe un urgente intervento legislativo che consenta di ristrutturare i debiti tributari e renda sostenibile il pagamento delle imposte e delle tasse arretrate. Del resto gli stessi dati Equitalia mostrano che l’attuale normativa non funziona, riscontrando incassi pari solo al 17%. La discussione potrebbe rientrare al Parlamento sul famoso decreto “mille proroghe”.
Discuteremo in maniera più ampia il problema, riconducendolo nello specifico ad una indagine in tal senso sul territorio regionale. Dicono che i centralini delle diciassette agenzie di riscossione sparse su tutto il territorio nazionale e facenti capo ad Equitalia Spa. non abbiano retto al colpo inferto dal Report di Milena Gabanelli nella trasmissione dell’11/04/2010. Tanti i cittadini esasperati dalla gestione tutt’altro che equa e trasparente dell’esazione delle tasse da parte di una società privata, ma ad azionariato esclusivamente pubblico, armata di clava con i piccoli contribuenti e di piuma con gli “amici” ed i vari potentati, imprenditoriali e politici. Intanto per riflettere e concludere cito la frase di un comico del passato Ettore Petrolini che possiamo leggere costantemente sul sito de La Fonte: “Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco ma sono in tanti”. Vivere nel sospetto che la corruzione diffusa ostacoli e peggiori la qualità della vita anche in quei luoghi ed in quelle funzioni pubbliche che dovrebbero esserci garantite non ci fa sicuramente sentire di essere in uno Stato solo a parole democratico. (Ringrazio per le informazioni, anche gli amici del comitato nazionale “Imprese che resistono” per aver portato alla luce con Report uno scandalo autorizzato).☺
Prendo spunto volentieri dall’articolo apparso sul numero di gennaio a firma del direttore Antonio Di Lalla che nel perseguire fino in fondo la causa pacifista ha detratto dalle tasse la quota che lo stato destinava per le armi. Risultato: un contenzioso (irrisorio) col fisco e la sorpresina riservata da Equitalia che per €. 64 e qualche centesimo praticava il fermo amministrativo dell’automobile. Inaudito? No, reale purtroppo! Equitalia è stata fatta oggetto di una inchiesta, di recente apparsa sull’Espresso. L’agenzia per la riscossione, nata per far pagare gli evasori fiscali, persegue invece i contribuenti più piccoli, arrivando perfino ad ipotecare una casa per pochi euro. A Torino i contribuenti hanno preparato un bel falò con le cartelle esattoriali. Non di certo per difendere gli evasori ma per denunciare in maniera forte i metodi a dir poco usurari per cui l’interesse annuale arriva a superare la quota di debito. Un uomo di 46 anni, licenziato, bimba a carico, si è visto ipotecare l’appartamento per non aver pagato il canone Rai. Sembra uno scherzo di cattivo gusto? No, è proprio così, purtroppo. Sarebbero più di 600mila le ipoteche iscritte dal 2007 ad oggi. Da uno studio della Federcontribuenti si prevede che nei primi tre mesi dell’anno verranno messi all’asta oltre 6000 immobili di imprese e contribuenti morosi e che almeno il 40% di coloro che hanno rateizzato in 72 rate il loro debito stanno riscontrando forti difficoltà nel pagamento delle rate. Sei milioni di famiglie e un milione e mezzo di imprese sono coinvolte in pignoramenti, ipoteche e fermi amministrativi. “La verità è che da un anno l’Agenzia delle Entrate ha ridotto le commesse per Equitalia – dice l’Espresso – meno riscossioni con la forza, più disponibilità a trattare, per ottenere in via bonaria ed in tempi più rapidi il dovuto”.
Ed è così che il vero evasore, quello con i conti esteri e le società off shore se la cava con un concordato, mentre un comune cittadino, che ogni anno compila il modello Unico ma non ce la fa, viene spogliato di ogni sostanza. Si può ben immaginare il mare di ricorsi che i contribuenti hanno attivato perché magari per una vecchia multa si sono ritrovati con l’ipoteca sulla casa. Eppure la Cassazione ha dichiarato illegittima l’ipoteca sulla casa per cifre inferiori ad ottomila euro. Si parla di abuso, di vessazione. Per loro se sei un onesto cittadino o uno spudorato evasore il trattamento non muta. Equitalia è una società pubblica partecipata (51% agenzia delle Entrate e 49% l’Inps), con un carico di ottomila dipendenti. Gli introiti delle cartelle esattoriali consentono di applicare un interesse pari al 9%.Tante le aziende di commercianti e artigiani che hanno preferito sospendere l’Inps piuttosto che licenziare un dipendente. Una specie di auto-ammortizzatore sociale per una sopravvivenza di corto respiro. Quanti imprenditori si trovano nelle grinfie di Equitalia, pur dovendo riscuotere crediti dalla pubblica amministrazione! Gabbati due volte praticamente. Un debito può crescere anche del 120% e, se non viene pagato, scatta il blocco dei beni. Da quest’anno la società potrà autorizzare indagini finanziarie eseguibili per via amministrativa guardando nei conti correnti del contribuente. Nel periodo dello scudo fiscale, però, sono state acquistate tante case messe all’asta da Equitalia, a prezzi stracciati. Non è per fare insinuazioni, ma ora chi ha fatto “l’affare” da proprietario almeno le tasse le dovrà pagare.
Insomma, di fronte ad una crisi economica di portata epocale, che colpisce una larga fetta di contribuenti italiani, occorrerebbe un urgente intervento legislativo che consenta di ristrutturare i debiti tributari e renda sostenibile il pagamento delle imposte e delle tasse arretrate. Del resto gli stessi dati Equitalia mostrano che l’attuale normativa non funziona, riscontrando incassi pari solo al 17%. La discussione potrebbe rientrare al Parlamento sul famoso decreto “mille proroghe”.
Discuteremo in maniera più ampia il problema, riconducendolo nello specifico ad una indagine in tal senso sul territorio regionale. Dicono che i centralini delle diciassette agenzie di riscossione sparse su tutto il territorio nazionale e facenti capo ad Equitalia Spa. non abbiano retto al colpo inferto dal Report di Milena Gabanelli nella trasmissione dell’11/04/2010. Tanti i cittadini esasperati dalla gestione tutt’altro che equa e trasparente dell’esazione delle tasse da parte di una società privata, ma ad azionariato esclusivamente pubblico, armata di clava con i piccoli contribuenti e di piuma con gli “amici” ed i vari potentati, imprenditoriali e politici. Intanto per riflettere e concludere cito la frase di un comico del passato Ettore Petrolini che possiamo leggere costantemente sul sito de La Fonte: “Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco ma sono in tanti”. Vivere nel sospetto che la corruzione diffusa ostacoli e peggiori la qualità della vita anche in quei luoghi ed in quelle funzioni pubbliche che dovrebbero esserci garantite non ci fa sicuramente sentire di essere in uno Stato solo a parole democratico. (Ringrazio per le informazioni, anche gli amici del comitato nazionale “Imprese che resistono” per aver portato alla luce con Report uno scandalo autorizzato).☺
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