Essere o non essere
29 Aprile 2017
La Fonte (351 articles)
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Essere o non essere

Credo che tutti conosciamo questa domanda di Amleto. È l’inizio del monologo di un uomo che deve decidere fra esserci o non esserci in questo mondo. Ed è una domanda che credo nessuno di noi vorrebbe essere costretto a porsi.
Io conosco due persone a me vicine che hanno scelto il “non essere”, il non vivere più in questo mondo, perche questo mondo andava in una direzione che a loro non piaceva. Conoscendoli bene so che a determinare la loro scelta non è stato il loro futuro personale, ma il futuro di tutta l’umanità, ed anche se non mi sono mai posta questa terribile domanda, capisco e rispetto la loro scelta.
La scelta che ho davanti a me in questi giorni non è cosi importante, cosi determinante. Ma è sempre una scelta che avrà un’influenza sulla mia vita di ogni giorno, sui miei rapporti con il mondo che mi circonda. Mi domando se rimanere o no in Italia, se ritornare o no in Germania, se rimanere in questa Europa dei muri, della xenofobia, del razzismo, o cercare un altro posto nel mondo dove posso fare finta che, insomma, tutto vada bene.
La scelta più immediata che ho davanti a me è se rimanere iscritta a facebook o uscire da quella piattaforma. Confesso che qualche piacere me lo ha regalato, come ad esempio quando ho ritrovato delle amiche e degli amici che vivono nell’altro estremo del globo e che non avrei ritrovato senza facebook. Mi permette anche di essere in contatto con mia figlia e con i miei nipoti che vivono in diverse zone del mondo.
Ma quasi ogni giorno, soprattutto negli ultimi mesi, facebook mi bombarda con fake news, con notizie false, con minacce sulla fine del mondo provocata o da un altro pianeta, o dalla collusione fra terra e luna, o dal residuo di qualche nave spaziale che gira intorno alla terra e può cadere in qualsiasi istante sulla mia testa. È vero: posso credere o non credere a Nostradamus o alle previsioni di una babushka (nonna) bulgara. Ma non posso chiudere gli occhi quando facebook mi presenta il ritratto di un mondo – soprattutto di un continente europeo – pieno di odio, di disprezzo per l’altro, di “orgoglio di essere” italiano o tedesco o francese…
La voglia di uscire da facebook mi è venuta soprattutto quando ho visto che amiche ed amici miei, reali e virtuali, figurano sulla lista degli amici di un fascista, o quando condividono le pagine che divulgano i “valori” della destra nuova e storica. Credo che l’amicizia sia un valore troppo grande che non si può dare a destra e a sinistra. E scrivendo queste parole mi accorgo che è stato facebook che ha fatto sì che la parola “amicizia” si prenda sempre di più alla leggera.
Oggi, su questo stesso facebook, un amico e collaboratore de la fonte ha scritto che “questo è il momento di discutere e di scegliere”. Forse si riferiva solo al problema interno al Partito Democratico italiano, ma per me questa frase vale anche per molte altre cose nella nostra vita che ci costringono a decidere, per esempio se “essere o non essere amica o amico”.

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