i due di coppe
13 Aprile 2010 Share

i due di coppe

 

Che i parlamentari molisani, tranne uno, contino, in Parlamento, quanto conta il due di coppe nel gioco della briscola lo sapevano in pochi; che Michele Iorio conti meno di loro, questo oggi lo sanno tutti.

Nell’aula del Senato alcuni giorni fa si è consumata una ingiustizia di portata storica, nella quale si è statuito che i cittadini delle Marche e dell’Umbria hanno più diritti di quelli che vivono nel Molise. Il Presidente Berlusconi, appena dopo la tragedia di San Giuliano ebbe a dire che non avrebbe operato così come si era fatto per Marche ed Umbria, esempi negativi, secondo lui, di pessima gestione. Bisogna riconoscerlo, per una volta ha mantenuto la promessa. L’emendamento che si proponeva di riconoscere uguali diritti a Marchigiani, Umbri e Molisani è stato bocciato dai Senatori del centrodestra. Il fatto singolare in questa vicenda è che alle Regioni amministrate dal centrosinistra sono stati concessi sgravi fiscali mentre, al Molise, Governato da Iorio, il Parlamento a maggioranza di destra, oltre a non stanziare fondi per la ricostruzione, ha negato anche le agevolazioni fiscali concesse alle altre Regioni italiane. Eppure il Presidente del Consiglio accompagnato dal capo della Protezione civile, in occasione dell’inaugura- zione della scuola di San Giuliano di Puglia, ha comunicato ai Sindaci del cratere che il Molise avrebbe avuto lo stesso trattamento delle Marche e dell’Umbria e Silvio, si sa, è uomo di parola; già sette anni fa aveva  promesso che avrebbe ricostruito San Giuliano in due anni, ma è noto a tutti che i terremotati vivono ancora nelle casette di legno. Nella stessa occasione ha comunicato, sempre ai Sindaci, che di soldi per i prossimi tre anni non ce ne saranno per via della recessione che affligge l’intero paese. Quello che potrebbe sembrare un atto di sincerità nasconde invece, come sempre, una berlusconata, perché, il più amato degli italiani, anche se ci si mette d’impegno, a redimersi proprio non riesce, mente senza esserne consapevole e la prova sta nel fatto che, proprio per arginare gli effetti della recessione, il suo Governo quest’anno spenderà, per gli investimenti infrastrutturali, più di quanto ha speso negli anni precedenti, con buona pace per i vincoli imposti dall’Europa. Purtroppo, gratta gratta e scopri che i nostri amministratori insieme al Presidente Iorio pensano ancora di stare alla fiera di Morrone, dove, tra galantuomini, bastava una stretta di mano per perfezionare un’intesa.

 Che i tempi sono cambiati lo ha compreso invece il Governatore delle Marche che, militante nelle file della sinistra, pretese dal Parlamento dell’epoca, a maggioranza di centrosinistra,  l’approvazione di una legge che gli avrebbe consentito di affrontare i problemi della sua terra, anch’essa colpita da eventi sismici, senza che né lei né i suoi corregionali dovessero, rinunciando alla propria dignità, mendicare finanziamenti, anno dopo anno, dal padrone di turno. Nella prossima legge finanziaria per l’anno 2009, mentre per la nostra regione non ci saranno finanziamenti, al contrario per Marche ed Umbria, ancora una volta, e noi diciamo giustamente, saranno assegnate nuove risorse, per effetto di quella legge che anche il Governo centrale è tenuto a rispettare.

Sin dai primi giorni del terremoto, in completa solitudine, abbiamo sollecitato il Parlamento, per l’approvazione di una legge che stabilisse  gli obiettivi, le priorità e le risorse, per far fronte alla situazione, riservando al Consiglio regionale il compito di programmare gli interventi per la ricostruzione e il rilancio dell’economia. Oggi più di prima, alla luce delle esternazioni berlusconiane, ne siamo ancora più convinti, perché sono le leggi a garantire i diritti dei cittadini e non le strette di mano tra Silvio e Michele.

Per queste opinioni, definite arcaiche, abbiamo ricevuto insulti dal Presidente Iorio, derisione dagli stessi giornali che oggi fanno a gara per accattivarsi le grazie del Governo regionale, prontamente ripagati con una proposta di legge intesa a foraggiarli.

Nella seduta del 31/10/2005, il Presidente della Regione Iorio così si rivolse al Consiglio: “gli interventi dovranno essere graduati e graduali, anche se la loro approvazione da parte dei Comuni garantisce un diritto inequivocabile ed inalienabile che possiamo definire oggettivo, protetto dalle leggi dello Stato, ad aver quell’in- dennizzo necessario per la ricostruzione”.

 Abbiamo più volte tentato, per la verità senza successo, di individuare quelle leggi dello Stato che “proteggono il diritto ad ottenere quell’indennizzo”, tuttavia confidiamo nelle capacità del Governatore e dei suoi numerosi consulenti, perché almeno ci indichino a quale giudice ci dobbiamo rivolgere per ottenere il rispetto di questo diritto e soprattutto chi dobbiamo citare in giudizio. ☺

 

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