I paesaggi del vino
14 Dicembre 2018
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I paesaggi del vino

“Il 2018 è l’anno del cibo; una delle sue espressioni con maggiori implicazioni per il paesaggio e l’ambiente è quella costituita dal vino e dai vigneti in cui viene prodotto”. È la frase di apertura, riportata nella locandina di presentazione, del convegno Paesaggi del vino. Valori, esperienze, rischi, opportunità, tenutosi a Roma lo scorso 25 Ottobre nella villa Celimontana, sede della Società Geografica Italiana che, unitamente al CATAP (Coordinamento delle Associazioni Tecnico-scientifiche per l’Ambiente e il Paesaggio), tra cui la Sigea, ne ha curato l’organizzazione. Scopo dell’incontro era quello di approfondire ulteriormente la ben nota, ormai da tempo, stretta interconnessa relazione tra la qualità del vino e quella dei suoi luoghi di produzione ovvero tra il vigneto e il terroir che lo accompagna, compresi il paesaggio e il territorio in cui s’inserisce.

La qualità del vino e dei vigneti è legata ad un complesso di fattori ambientali, ben conosciuto sul piano agronomico e produttivo, tra cui il suolo, le cui caratteristiche dipendono strettamente dal substrato roccioso da cui deriva. È, inoltre, determinante la situazione geografico-fisica dei luoghi, quali la pendenza e l’esposizione dei versanti, come pure la natura dei materiali rocciosi presenti in superficie, variamente atti a sequestrare frazioni diverse del calore solare immagazzinato nelle ore diurne.

Altrettanto importanti sono gli inevitabili rischi, sia naturali (vedi cambiamenti climatici), sia tecnologici, quali i nuovi strumenti disponibili per meglio favorire i rapporti sinergici, tra vino, vitigni e il paesaggio nel suo insieme; nei loro confronti, bisogna cominciare a pensare sia alle modalità di contrasto immediato, che a quelle di medio-lungo periodo di adattamento alle variazioni in atto.

È, perciò, fondamentale acquisire la massima quantità possibile di conoscenze enologiche, paesaggistiche ed ambientali dei luoghi, perché i diversi soggetti coinvolti possano condividerli nel modo giusto e consapevole. Senza trascurare di impreziosire, fuori dei luoghi di produzione (etichette, imballaggi, opuscoli, ecc) il prodotto di riferimento, con informazioni capaci di mettere il fruitore in condizione di poter apprezzare, con la massima, possibile cognizione emotiva, i luoghi e i paesaggi di origine.

Aziende vitivinicole, operatori turistici e Istituzioni sono i molteplici soggetti che non possono non essere coinvolti nella definizione della qualità del rapporto tra le viti e i luoghi relativi, al fine di valorizzarne i prodotti, l’ambiente e il paesaggio. Un complesso di fattori per fornire, al turista enogastronomico, un’esperienza sia di alta qualità del prodotto, sia dell’ essenza intrinseca dei luoghi di lavorazione, senza trascurare, nei casi in cui se ne determinano le condizioni, ogni altro prodotto, biologico e/o naturale, della tradizione locale.

Non va, infine, mai dimenticata l’importanza di affiancare, alla qualità del prodotto, il contenimento degli impatti ambientali negativi derivanti dalle attività di produzione, quali possono essere il consumo e la qualità di energia, come dell’acqua, ma anche del trattamento dei rifiuti, del contenimento dell’uso del suolo ovvero di tutte le azioni rispettose della qualità dell’ambiente, nella sua generale complessità. ☺

 

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