Il coyote
2 Gennaio 2014 Share

Il coyote

La gara è fra il coyote ed una stella

a chi sa e vuol raccontare

il gruppo più fantastico di storie

che si possa ricordare.

Ma mentre il coyote è un mancatore

di parola e un mentitore

la stella, che è cadente, è la più bella, con la coda

che si muove con splendore.

E su una pietra i due stanno nel fuoco della notte

a raccontarsi, a turno, con le voci calde o rotte;

la stella parla adagio e il coyote grida forte,

buttàti in questo gioco per chi perde c’è la morte.

 

Ma col passar del tempo la stella

fa fatica a raccontare,

e invece le parole del coyote

corrono come acqua di un fiume verde verso il mare;

e mentre passa il vento in alto o un’aquila si desta

(e carica di voci è tutta la foresta

la notte passa e il cielo è rosso di mattino)

finisce questa gara incominciata dal destino.

La stella allora si dichiara spenta e muore

ed ora è un pugno di cenere il suo splendore.

 

Perché vince il coyote, il racconto

non lo dice ma lo lascia immaginare:

la vita è fantasia, è coraggio, è lotta dura

o la voglia di inventare;

e se la stella con la coda tante storie raccontava

la fantasia del coyote col suo fuoco la bruciava

e poi faceva ascoltare l’erba crescere sulla mano

o il grido della risacca di un prossimo uragano.

 

(da Il giorno aveva cinque teste. Dieci canzoni di Lucio Dalla su testi di Roberto Roversi, RCA [1973])

 

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