Il duomo di larino
21 Luglio 2019
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Il duomo di larino

La Cattedrale romanico-gotica di Larino, insignita del prestigioso titolo di Basilica (la prima ad averlo ottenuto nel Molise) con Breve pontificio del 13 luglio 1928, è una delle più pregevoli opere d’arte dell’Italia centromeridionale.

Edificata, con ogni probabilità, nel corso dell’XI secolo, fu poi ampliata e compiuta, assumendo la forma attuale, agli albori del XIV secolo. L’iscrizione incisa sull’ architrave dell’ingresso principale attesta che l’inaugurazione del tempio avvenne il 31 luglio del 1319. Essa recita testualmente: “Si praesens scriptum plane videbis, tempora nostrae locationis habebis. A. D. MCCCXIX ultimo Julii in Christo Pontificatus Domini Nostri Joannis PP. XXII anno III, regnorum serenissimi regis Roberti anno XI, sub praesulatu Raonis De Comestabulo huius civitatis omnibus memoria fuit”, (l’esatta traduzione dal latino della dizione è la seguente: “Se leggerai questo scritto saprai il tempo del compimento di questo sacro luogo: sia a tutti noto che esso fu l’anno del Signore 1319 nell’ultimo giorno di luglio, correndo il III anno di Pontificato di Papa Giovanni XXII e l’anno XI di regno del serenissimo Re Roberto ed essendo Vescovo di questa città Raone de’ Comestabulo”). Lo scritto in questione, quindi, rammenta che il monumentale sacro edificio fu completato il 31 luglio del 1319, nel 3° anno del Pontificato di Giovanni XXII, nell’11° anno di regno di Roberto d’Angiò, essendo Vescovo della città (Larino e sua diocesi) Raone de’ Comestabulo.

La facciata, a coronamento orizzontale, rappresenta l’ultimo lavoro dell’ ampliamento-trasformazione dell’edificio preesistente e propone, nel portale, elementi molto simili a quelli presenti nell’area d’ingresso di Santa Maria Maggiore in Lanciano, edificio, quest’ultimo, realizzato dall’artista locale Francesco Petrini e completato nel 1317.

Il ricco portale, con le eleganti colonne esterne contenenti, tra loro, leoni e grifoni, offre, nel timpano, l’Agnus Dei, riproposto sulla sommità del rosone. La lunetta contiene le immagini scolpite di Gesù Crocifisso, con ai due lati la Madonna e l’Apostolo San Giovanni, ed un Angelo precipite che, con la mano sinistra posta verso il basso e pertanto quasi a volerla nascondere, regge la corona di spine, mentre con la mano destra pone sul capo del Cristo la corona regale.

La parte superiore, segnata da una cornice divisoria, propone al centro l’elegante rosone a tredici raggi (potrebbe simboleggiare il Cristo con i dodici Apostoli) situato in una cornice che si eleva da due mensole laterali su cui poggiano altrettanti leoni. All’interno dell’orlo, oltre al già citato secondo Agnus Dei, sono presenti i simboli dei quattro Evangelisti: il leone (Marco); l’uomo-angelo (Matteo); il vitello (Luca); l’aquila (Giovanni). Sulla punta esterna della cornice poggia una figura in abiti episcopali che potrebbe identificarsi in San Pardo, Patrono di Larino e diocesi. Ai due lati del rosone sono situate due distinte bifore realizzate con il puro intento decorativo in quanto, a differenza del rosone che riesce anche a dar luce all’interno, esse sono più alte rispetto alle volte delle due navate laterali.☺

 

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