Il più antico anestetico
19 Ottobre 2017
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Il più antico anestetico

L’erba morella, o più semplicemente morella, è una pianta erbacea annuale molto comune, diffusa su tutto il territorio italiano, dal piano fino a 900 m s.l.m. poi. Ma poiché è ritenuta un’infestante, è combattuta sconsideratamente, al pari delle altre infestanti, con i più svariati erbicidi in commercio, e ha finito quindi per essere presente quasi esclusivamente negli incolti, tra le macerie e i rifiuti, e lungo i bordi delle strade. Alta circa 80 cm e a portamento ascendente, ha un fusto molto ramoso, che può essere legnoso nella parte basale. Le foglie, a disposizione alterna, hanno la lamina di forma lanceolata-ovata della larghezza di 3-5 cm. I fiori sono ermafroditi, con la corolla di colore bianco. I frutti sono delle bacche di colore prima verde e poi nero lucido.

Solanum nigrum è il suo nome scientifico, ma la morfologia e il portamento sono molto variabili, tanto da originare un lungo elenco di sottospecie. Quelle presenti nel nostro territorio sono Solanum nigrum, morella e Solanum luteum, morella rossa. Le due specie si differenziano soprattutto per la diversa colorazione dei frutti, che sono delle piccole bacche: prima verdi e poi nere a maturazione quelle della prima; aranciato, quasi giallo o rosse quelle della seconda. Come si può evincere dal nome generico Solanum, l’erba morella appartiene alla famiglia della Solanacee, la stessa di cui fanno parte diverse specie commestibili come le patate, i pomodori, le melanzane: famiglia vegetale importante con oltre 2000 specie, di cui una decina spontanee in Italia. È interessante ricordare anche che, mentre il nome della specie, nigrum, indica il colore scuro dei frutti, il nome generico solanum, derivante dal latino solamen, ovvero “consolazione, conforto”, si riferisce alle proprietà narcotiche e sedative della pianta.

Si tratta infatti di una specie officinale tossica, pericolosa per la sua velenosità dovuta alla presenza, in particolare nelle foglie e nei frutti, di solanina – riscontrata anche nelle specie commestibili -, oltre che di tropeina, rutina, saponina e tannini. Tuttavia questa pianta è conosciuta e usata fin dall’antichità per le sue proprietà curative, soprattutto antispasmodiche, analgesiche, febbrifughe, diuretiche e narcotico-sedative. Sembra che sia stata una delle prime sostanze usate per addormentare i pazienti durante gli interventi chirurgici. Infatti pare che dieci bacche di morella possano provocare la paralisi degli organi motori. Insieme ad altre droghe, faceva parte di una pozione che nel XIII secolo, Teodorico, medico e vescovo di Bitonto e poi di Cervia, consigliava per narcotizzare i pazienti prima degli interventi chirurgici. Questo fu uno dei primi tentativi di anestesia di cui si abbia notizia. Sempre nel XIII secolo, il succo ricavato dalla pianta era usato come anestetico e come sedativo per il mal di denti.

Una curiosità sulla Solanum luteum è che per le sue bacche aranciato e giallo, che sembrano dei piccoli pomodori, in Puglia ed in altre regioni del sud Italia viene chiamata “pomodorino” o “pomodoro delle serpi”: diversi rettili (sauri, testuggini) si cibano volentieri delle bacche mature, che hanno una minore concentrazione di principi attivi potenzialmente tossici, oppure non esercitano la loro azione a causa della diversa fisiologia di questi animali.

Altre curiosità si riferiscono all’uso che si faceva in passato delle diverse specie di questa pianta, nelle varie parti del mondo. Così, per esempio, in Boemia, le foglie venivano messe nelle culle dei bambini, per favorirne il sonno. Nelle isole Mauritius, le foglie venivano consumate come quelle degli spinaci; pare che anche i soldati inglesi di stanza a Kaffraria, in Sud Africa, ne facessero uso alimentare. In Brasile era coltivata quale colorante indaco e sembra che il succo dei frutti fosse utilizzato per colorare le guance delle donne peruviane e delle donne delle isole Canarie. Sempre i frutti erano utilizzati in Perù, al posto del sapone, per lavare la biancheria, e in Etiopia per la concia delle pelli.☺

 

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