La regione Molise sta preparando una nuova legge sul commercio che sia più attuale e consona ai repentini cambiamenti in materia. La vigente legge 33 risale al 1999 e necessita di un aggiornamento che guardi al futuro, ma dovrà essere anche un forte argine a tutela di un territorio che non potrà sicuramente ottenere successi con lo sguardo rivolto alla globalizzazione senza aver risolto i grandi problemi che derivano dalla carenza di infrastrutture, da un turismo alla fase embrionale, e da uno scarso incremento della produttività locale. La legge 33 ha visto disatteso l'impegno formale alla creazione di un osservatorio economico che avrebbe garantito insediamenti di grandi strutture di vendita organizzate nel rispetto degli "obiettivi di presenza", cioè a misura della popolazione residente e fluttuante. Questa mancanza ha prodotto conseguenze pesanti non solo sulla distribuzione del prodotto agro-alimentare regionale ma ha aggravato la già difficile condizione del commercio dislocato nei vari comuni che soffrono dello spopolamento progressivo.
Gli esercizi di vicinato svolgono un ruolo di servizio e di utilità sociale che la nuova legge vorrà salvaguardare, ma che necessita di una volontà organizzativa da parte dei vari comuni limitrofi tale da formare dei nuclei commerciali in grado di coordinarsi tra loro per conservare un commercio possibile e solidale. Il ruolo del commercio va ben oltre la sua funzione economica, deve avere lo scopo di valorizzare il ruolo sociale, culturale e la qualità della vita nell'interesse dei frequentatori, dei residenti, dei turisti e delle attività economiche che vi operano. Il Molise deve fare in fretta a trovare spunti che facciano sperare nel superamento di questo momento grave per l'economia sempre più affidata a lobbies che governano il mercato imponendo i prezzi al consumo e che alla fine non hanno prodotto una sana concorrenza ma una lievitazione dei prezzi senza precedenti.
L'altro aspetto determinante della nuova legge dovrà essere la regola sulle "aperture domenicali" che pone evidenti difficoltà organizzative soprattutto ai piccoli commercianti e che speriamo voglia tener conto di un piano regionale ben definito. Ai commercianti molisani non resta che fare ancora uno sforzo per resistere, sperando che regole importanti si pongano in campo per metterci in grado di operare in un territorio pronto ai cambiamenti e positivo nelle scelte mirate alla valorizzazione e all'incremento della produttività locale. Non vogliamo essere "colonizzati" ma trasferire e diffondere le nostre risorse oltre i confini regionali per "portar dentro" nuova linfa economica e progresso, convinti che le noste tradizioni e la nostra cultura siano risorse vive.
La regione Molise sta preparando una nuova legge sul commercio che sia più attuale e consona ai repentini cambiamenti in materia. La vigente legge 33 risale al 1999 e necessita di un aggiornamento che guardi al futuro, ma dovrà essere anche un forte argine a tutela di un territorio che non potrà sicuramente ottenere successi con lo sguardo rivolto alla globalizzazione senza aver risolto i grandi problemi che derivano dalla carenza di infrastrutture, da un turismo alla fase embrionale, e da uno scarso incremento della produttività locale. La legge 33 ha visto disatteso l'impegno formale alla creazione di un osservatorio economico che avrebbe garantito insediamenti di grandi strutture di vendita organizzate nel rispetto degli "obiettivi di presenza", cioè a misura della popolazione residente e fluttuante. Questa mancanza ha prodotto conseguenze pesanti non solo sulla distribuzione del prodotto agro-alimentare regionale ma ha aggravato la già difficile condizione del commercio dislocato nei vari comuni che soffrono dello spopolamento progressivo.
Gli esercizi di vicinato svolgono un ruolo di servizio e di utilità sociale che la nuova legge vorrà salvaguardare, ma che necessita di una volontà organizzativa da parte dei vari comuni limitrofi tale da formare dei nuclei commerciali in grado di coordinarsi tra loro per conservare un commercio possibile e solidale. Il ruolo del commercio va ben oltre la sua funzione economica, deve avere lo scopo di valorizzare il ruolo sociale, culturale e la qualità della vita nell'interesse dei frequentatori, dei residenti, dei turisti e delle attività economiche che vi operano. Il Molise deve fare in fretta a trovare spunti che facciano sperare nel superamento di questo momento grave per l'economia sempre più affidata a lobbies che governano il mercato imponendo i prezzi al consumo e che alla fine non hanno prodotto una sana concorrenza ma una lievitazione dei prezzi senza precedenti.
L'altro aspetto determinante della nuova legge dovrà essere la regola sulle "aperture domenicali" che pone evidenti difficoltà organizzative soprattutto ai piccoli commercianti e che speriamo voglia tener conto di un piano regionale ben definito. Ai commercianti molisani non resta che fare ancora uno sforzo per resistere, sperando che regole importanti si pongano in campo per metterci in grado di operare in un territorio pronto ai cambiamenti e positivo nelle scelte mirate alla valorizzazione e all'incremento della produttività locale. Non vogliamo essere "colonizzati" ma trasferire e diffondere le nostre risorse oltre i confini regionali per "portar dentro" nuova linfa economica e progresso, convinti che le noste tradizioni e la nostra cultura siano risorse vive.
La regione Molise sta preparando una nuova legge sul commercio che sia più attuale e consona ai repentini cambiamenti in materia. La vigente legge 33 risale al 1999 e necessita di un aggiornamento che guardi al futuro, ma dovrà essere anche un forte argine a tutela di un territorio che non potrà sicuramente ottenere successi con lo sguardo rivolto alla globalizzazione senza aver risolto i grandi problemi che derivano dalla carenza di infrastrutture, da un turismo alla fase embrionale, e da uno scarso incremento della produttività locale. La legge 33 ha visto disatteso l'impegno formale alla creazione di un osservatorio economico che avrebbe garantito insediamenti di grandi strutture di vendita organizzate nel rispetto degli "obiettivi di presenza", cioè a misura della popolazione residente e fluttuante. Questa mancanza ha prodotto conseguenze pesanti non solo sulla distribuzione del prodotto agro-alimentare regionale ma ha aggravato la già difficile condizione del commercio dislocato nei vari comuni che soffrono dello spopolamento progressivo.
Gli esercizi di vicinato svolgono un ruolo di servizio e di utilità sociale che la nuova legge vorrà salvaguardare, ma che necessita di una volontà organizzativa da parte dei vari comuni limitrofi tale da formare dei nuclei commerciali in grado di coordinarsi tra loro per conservare un commercio possibile e solidale. Il ruolo del commercio va ben oltre la sua funzione economica, deve avere lo scopo di valorizzare il ruolo sociale, culturale e la qualità della vita nell'interesse dei frequentatori, dei residenti, dei turisti e delle attività economiche che vi operano. Il Molise deve fare in fretta a trovare spunti che facciano sperare nel superamento di questo momento grave per l'economia sempre più affidata a lobbies che governano il mercato imponendo i prezzi al consumo e che alla fine non hanno prodotto una sana concorrenza ma una lievitazione dei prezzi senza precedenti.
L'altro aspetto determinante della nuova legge dovrà essere la regola sulle "aperture domenicali" che pone evidenti difficoltà organizzative soprattutto ai piccoli commercianti e che speriamo voglia tener conto di un piano regionale ben definito. Ai commercianti molisani non resta che fare ancora uno sforzo per resistere, sperando che regole importanti si pongano in campo per metterci in grado di operare in un territorio pronto ai cambiamenti e positivo nelle scelte mirate alla valorizzazione e all'incremento della produttività locale. Non vogliamo essere "colonizzati" ma trasferire e diffondere le nostre risorse oltre i confini regionali per "portar dentro" nuova linfa economica e progresso, convinti che le noste tradizioni e la nostra cultura siano risorse vive.
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