“Hai conservato il vino bello per questo momento…” (Gv 2,10).
Piazza san Pietro lunedì 11 febbraio 2013, data d’annuncio delle dimissioni del Pontefice. Entro in Basilica. La bellezza dell’arte, la fisicità del sacro e il profumo della preghiera mi rapiscono. Fatico a rispondere alla Messa, non per distrazione ma per gustare ogni sillaba. Mi freme il cuore. Sento il peso delle decisioni. Mi commuovo per l’eucaristia che vuole trasformare la mia vita. Ma anche per la Chiesa che semper reformanda est, per il piccione che mi saluta all’uscita della Basilica che è malato a una zampetta e zoppica, per la vita che è sempre più grande di ciò che assaporo nell’attimo presente e ricca di sorprese, per ogni uomo che è un “capolavoro” di libertà…
Piazza san Pietro mercoledì 13 marzo 2013, habemus papam! Piove sui fedeli. Lacrime del cielo che sposano quelle della terra. La piazza è una culla. Lo Spirito dà alla luce il nuovo Pastore. Porta il nome del povero d’Assisi. Viene da terra povera, ma ricca di risorse e umanità. Si affaccia il Pontefice. Semplice, raggiante, tocca il cuore. Ci porta al Padre. Sento i “carboni ardenti” del serafino di Isaia sulle mie labbra. Resto in silenzio e ascolto. Ascolto il soffio leggero dello Spirito signore della storia che ci accarezza e circonda inglobandoci in essa, rendendoci suoi protagonisti. Il calore del fuoco sulle mie labbra produce benedizione e sorrido…
Dalle giare d’acqua sporca della purificazione dei Giudei, a Cana, Gesù non estrasse forse vino nuovo pregiatissimo? Ogni parola di verità e ogni gesto d’amore cambiano l’acqua in vino. È successo e sempre accadrà. Le grosse decisioni sono un pungolo per far stillare dal cuore della vita il vino bello e dal nostro cuore un abbraccio più grande alla propria e all’altrui vocazione. ☺
r.manes@hotmail.it
“Hai conservato il vino bello per questo momento…” (Gv 2,10).
Piazza san Pietro lunedì 11 febbraio 2013, data d’annuncio delle dimissioni del Pontefice. Entro in Basilica. La bellezza dell’arte, la fisicità del sacro e il profumo della preghiera mi rapiscono. Fatico a rispondere alla Messa, non per distrazione ma per gustare ogni sillaba. Mi freme il cuore. Sento il peso delle decisioni. Mi commuovo per l’eucaristia che vuole trasformare la mia vita. Ma anche per la Chiesa che semper reformanda est, per il piccione che mi saluta all’uscita della Basilica che è malato a una zampetta e zoppica, per la vita che è sempre più grande di ciò che assaporo nell’attimo presente e ricca di sorprese, per ogni uomo che è un “capolavoro” di libertà…
Piazza san Pietro mercoledì 13 marzo 2013, habemus papam! Piove sui fedeli. Lacrime del cielo che sposano quelle della terra. La piazza è una culla. Lo Spirito dà alla luce il nuovo Pastore. Porta il nome del povero d’Assisi. Viene da terra povera, ma ricca di risorse e umanità. Si affaccia il Pontefice. Semplice, raggiante, tocca il cuore. Ci porta al Padre. Sento i “carboni ardenti” del serafino di Isaia sulle mie labbra. Resto in silenzio e ascolto. Ascolto il soffio leggero dello Spirito signore della storia che ci accarezza e circonda inglobandoci in essa, rendendoci suoi protagonisti. Il calore del fuoco sulle mie labbra produce benedizione e sorrido…
Dalle giare d’acqua sporca della purificazione dei Giudei, a Cana, Gesù non estrasse forse vino nuovo pregiatissimo? Ogni parola di verità e ogni gesto d’amore cambiano l’acqua in vino. È successo e sempre accadrà. Le grosse decisioni sono un pungolo per far stillare dal cuore della vita il vino bello e dal nostro cuore un abbraccio più grande alla propria e all’altrui vocazione. ☺
“Hai conservato il vino bello per questo momento…” (Gv 2,10).
Piazza san Pietro lunedì 11 febbraio 2013, data d’annuncio delle dimissioni del Pontefice. Entro in Basilica. La bellezza dell’arte, la fisicità del sacro e il profumo della preghiera mi rapiscono. Fatico a rispondere alla Messa, non per distrazione ma per gustare ogni sillaba. Mi freme il cuore. Sento il peso delle decisioni. Mi commuovo per l’eucaristia che vuole trasformare la mia vita. Ma anche per la Chiesa che semper reformanda est, per il piccione che mi saluta all’uscita della Basilica che è malato a una zampetta e zoppica, per la vita che è sempre più grande di ciò che assaporo nell’attimo presente e ricca di sorprese, per ogni uomo che è un “capolavoro” di libertà…
Piazza san Pietro mercoledì 13 marzo 2013, habemus papam! Piove sui fedeli. Lacrime del cielo che sposano quelle della terra. La piazza è una culla. Lo Spirito dà alla luce il nuovo Pastore. Porta il nome del povero d’Assisi. Viene da terra povera, ma ricca di risorse e umanità. Si affaccia il Pontefice. Semplice, raggiante, tocca il cuore. Ci porta al Padre. Sento i “carboni ardenti” del serafino di Isaia sulle mie labbra. Resto in silenzio e ascolto. Ascolto il soffio leggero dello Spirito signore della storia che ci accarezza e circonda inglobandoci in essa, rendendoci suoi protagonisti. Il calore del fuoco sulle mie labbra produce benedizione e sorrido…
Dalle giare d’acqua sporca della purificazione dei Giudei, a Cana, Gesù non estrasse forse vino nuovo pregiatissimo? Ogni parola di verità e ogni gesto d’amore cambiano l’acqua in vino. È successo e sempre accadrà. Le grosse decisioni sono un pungolo per far stillare dal cuore della vita il vino bello e dal nostro cuore un abbraccio più grande alla propria e all’altrui vocazione. ☺
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