Il quadro statistico sull’ immigrazione in Molise che si ricava dal Rapporto UNAR 2013 (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) fornisce dati significativi per tessere iniziative e progetti rivolti alla promozione di una stagione interculturale sul nostro territorio.
L’incontro tra persone diverse può arricchire tutti. La diversità di lingua, di provenienza territoriale, di colore della pelle, di cultura e di religione può favorire la crescita di persone, gruppi e popoli. Questo lo dimostra la storia dell’intero universo. In caso contrario si possono intrecciare dissidi, guerre e stragi tra popoli e nazioni.
Il Molise sta dando segnali di accoglienza nei confronti degli immigrati provenienti anche da terre molto lontane. Se ne possono giovare i Molisani e i nuovi arrivati che possono anche costituire per questa regione d’Italia un’occasione di riscoperta e valorizzazione delle sue risorse in ambito culturale, storico, artistico, paesaggistico e agroalimentare. Accade spesso che chi ci sorprende nel segnalarci le cose belle di casa nostra è l’ospite invitato o occasionale che punta il dito e ci fa scoprire meraviglie alle quali siamo così abituati che non ce ne accorgiamo più. È successo un po’ dappertutto e anche in terra molisana. Sono occasioni che si vanno registrando in molte regioni d’Italia.
Il già citato Rapporto UNAR fornisce dati e disamine che sono decisamente stimolanti per quanti tra di noi si adoperano per una società volta all’apertura, al dialogo, alla solidarietà tra soggetti, gruppi e popoli segnati da culture diverse. Intanto nel voluminoso Rapporto UNAR si consolida una influenza positiva in termini di collettività diverse per lingua, cultura e tradizioni in comuni quali: Ururi, Acquaviva Collecroce, Montemitro e San Felice del Molise. Si tratta di paesi del basso Molise geograficamente aperti ad orizzonti che nella storia hanno favorito interscambio di rapporti intensi, l’approdo tra continenti agevolato da un mare, l’ Adriatico, che si è prestato non solo a costituire un fronte bellicoso fra civiltà diverse alimentando conflitti tra popoli ma anche a far da ponte tra culture, tradizioni e fedi diverse.
Un dato significativo sul rapporto UNAR 2013 è quello che registra un minimo grado di attrattività e di stabilizzazione di immigrati in Molise. Rispetto all’intera Italia la regione risulta 16° rispetto agli indici di attrazione e di residenza stabilizzata di emigrati nelle altre regioni. Nel contempo si evidenzia una ricettività migratoria di più alto livello rispetto ad altri territori. Difatti l’inserimento sociale degli stranieri colloca il Molise al 10° posto, in una fascia intermedia tra le 20 regioni. Ancora un dato significativo di rilievo, che sprona la cittadinanza attiva del Molise, è quello che evidenzia il basso livello dell’inserimento occupazionale degli stranieri segnalando una fragile integrazione dei migranti. Su tale aspetto si rileva anche la diversità di approccio comunitario degli stranieri nelle diverse zone geografiche della nostra regione. I comuni del basso Molise segnalano un indice più elevato rispetto a quelli delle zone interne.
In un momento di crisi come quello che ci circonda e ci coinvolge, l’ Associazione Primo Marzo, che opera in tutta Italia, è determinata ad alimentare esperienze di integrazione tra immigrati e molisani. Il cammino è già avviato. E qui riconosciamo con piacere la disponibilità del comune di Campobasso che ha assegnato un locale spazioso nel centro storico del capoluogo, in vico Carnaio n°15, all’Associazione Primo Marzo che è presente anche a Campobasso e opera con slancio nel promuovere iniziative e progetti che favoriscono l’accoglienza degli emigrati, l’attivazione di opportunità lavorative e l’interscambio di valori e di esperienze tra culture diverse. La stessa rimessa a punto della sede, malandata da tempo, ha visto collaborare emigrati, associazioni e gruppi giovanili della città in un clima di fraterna condivisione di ruoli e scambio di competenze.
Il Molise non è nuovo su questo fronte e ben lo testimonia l’impegno attivo e le iniziative di sostegno che da molti anni porta avanti l’Associazione “Solidarietà senza confini” a Campobasso, che ha procurato spazi di accoglienza, tutoraggio e attività turistiche e ricreative in periodo estivo per mille bambini provenienti dall’Ucraina. Inoltre per quella terra ha promosso numerose iniziative di sostegno su fronti diversi attinenti l’assistenza sanitaria, la promozione e il sostegno di opportunità lavorative e di recupero per persone bisognose.
La stagione prosegue a tutt’oggi e conferma la disponibilità di questa terra nell’adoperarsi per guardare avanti e promuovere una cultura di fratellanza e di solidarietà a sostegno dei più deboli. ☺
Il quadro statistico sull’ immigrazione in Molise che si ricava dal Rapporto UNAR 2013 (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) fornisce dati significativi per tessere iniziative e progetti rivolti alla promozione di una stagione interculturale sul nostro territorio.
L’incontro tra persone diverse può arricchire tutti. La diversità di lingua, di provenienza territoriale, di colore della pelle, di cultura e di religione può favorire la crescita di persone, gruppi e popoli. Questo lo dimostra la storia dell’intero universo. In caso contrario si possono intrecciare dissidi, guerre e stragi tra popoli e nazioni.
Il Molise sta dando segnali di accoglienza nei confronti degli immigrati provenienti anche da terre molto lontane. Se ne possono giovare i Molisani e i nuovi arrivati che possono anche costituire per questa regione d’Italia un’occasione di riscoperta e valorizzazione delle sue risorse in ambito culturale, storico, artistico, paesaggistico e agroalimentare. Accade spesso che chi ci sorprende nel segnalarci le cose belle di casa nostra è l’ospite invitato o occasionale che punta il dito e ci fa scoprire meraviglie alle quali siamo così abituati che non ce ne accorgiamo più. È successo un po’ dappertutto e anche in terra molisana. Sono occasioni che si vanno registrando in molte regioni d’Italia.
Il già citato Rapporto UNAR fornisce dati e disamine che sono decisamente stimolanti per quanti tra di noi si adoperano per una società volta all’apertura, al dialogo, alla solidarietà tra soggetti, gruppi e popoli segnati da culture diverse. Intanto nel voluminoso Rapporto UNAR si consolida una influenza positiva in termini di collettività diverse per lingua, cultura e tradizioni in comuni quali: Ururi, Acquaviva Collecroce, Montemitro e San Felice del Molise. Si tratta di paesi del basso Molise geograficamente aperti ad orizzonti che nella storia hanno favorito interscambio di rapporti intensi, l’approdo tra continenti agevolato da un mare, l’ Adriatico, che si è prestato non solo a costituire un fronte bellicoso fra civiltà diverse alimentando conflitti tra popoli ma anche a far da ponte tra culture, tradizioni e fedi diverse.
Un dato significativo sul rapporto UNAR 2013 è quello che registra un minimo grado di attrattività e di stabilizzazione di immigrati in Molise. Rispetto all’intera Italia la regione risulta 16° rispetto agli indici di attrazione e di residenza stabilizzata di emigrati nelle altre regioni. Nel contempo si evidenzia una ricettività migratoria di più alto livello rispetto ad altri territori. Difatti l’inserimento sociale degli stranieri colloca il Molise al 10° posto, in una fascia intermedia tra le 20 regioni. Ancora un dato significativo di rilievo, che sprona la cittadinanza attiva del Molise, è quello che evidenzia il basso livello dell’inserimento occupazionale degli stranieri segnalando una fragile integrazione dei migranti. Su tale aspetto si rileva anche la diversità di approccio comunitario degli stranieri nelle diverse zone geografiche della nostra regione. I comuni del basso Molise segnalano un indice più elevato rispetto a quelli delle zone interne.
In un momento di crisi come quello che ci circonda e ci coinvolge, l’ Associazione Primo Marzo, che opera in tutta Italia, è determinata ad alimentare esperienze di integrazione tra immigrati e molisani. Il cammino è già avviato. E qui riconosciamo con piacere la disponibilità del comune di Campobasso che ha assegnato un locale spazioso nel centro storico del capoluogo, in vico Carnaio n°15, all’Associazione Primo Marzo che è presente anche a Campobasso e opera con slancio nel promuovere iniziative e progetti che favoriscono l’accoglienza degli emigrati, l’attivazione di opportunità lavorative e l’interscambio di valori e di esperienze tra culture diverse. La stessa rimessa a punto della sede, malandata da tempo, ha visto collaborare emigrati, associazioni e gruppi giovanili della città in un clima di fraterna condivisione di ruoli e scambio di competenze.
Il Molise non è nuovo su questo fronte e ben lo testimonia l’impegno attivo e le iniziative di sostegno che da molti anni porta avanti l’Associazione “Solidarietà senza confini” a Campobasso, che ha procurato spazi di accoglienza, tutoraggio e attività turistiche e ricreative in periodo estivo per mille bambini provenienti dall’Ucraina. Inoltre per quella terra ha promosso numerose iniziative di sostegno su fronti diversi attinenti l’assistenza sanitaria, la promozione e il sostegno di opportunità lavorative e di recupero per persone bisognose.
La stagione prosegue a tutt’oggi e conferma la disponibilità di questa terra nell’adoperarsi per guardare avanti e promuovere una cultura di fratellanza e di solidarietà a sostegno dei più deboli. ☺
Il quadro statistico sull’ immigrazione in Molise che si ricava dal Rapporto UNAR 2013.
Il quadro statistico sull’ immigrazione in Molise che si ricava dal Rapporto UNAR 2013 (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) fornisce dati significativi per tessere iniziative e progetti rivolti alla promozione di una stagione interculturale sul nostro territorio.
L’incontro tra persone diverse può arricchire tutti. La diversità di lingua, di provenienza territoriale, di colore della pelle, di cultura e di religione può favorire la crescita di persone, gruppi e popoli. Questo lo dimostra la storia dell’intero universo. In caso contrario si possono intrecciare dissidi, guerre e stragi tra popoli e nazioni.
Il Molise sta dando segnali di accoglienza nei confronti degli immigrati provenienti anche da terre molto lontane. Se ne possono giovare i Molisani e i nuovi arrivati che possono anche costituire per questa regione d’Italia un’occasione di riscoperta e valorizzazione delle sue risorse in ambito culturale, storico, artistico, paesaggistico e agroalimentare. Accade spesso che chi ci sorprende nel segnalarci le cose belle di casa nostra è l’ospite invitato o occasionale che punta il dito e ci fa scoprire meraviglie alle quali siamo così abituati che non ce ne accorgiamo più. È successo un po’ dappertutto e anche in terra molisana. Sono occasioni che si vanno registrando in molte regioni d’Italia.
Il già citato Rapporto UNAR fornisce dati e disamine che sono decisamente stimolanti per quanti tra di noi si adoperano per una società volta all’apertura, al dialogo, alla solidarietà tra soggetti, gruppi e popoli segnati da culture diverse. Intanto nel voluminoso Rapporto UNAR si consolida una influenza positiva in termini di collettività diverse per lingua, cultura e tradizioni in comuni quali: Ururi, Acquaviva Collecroce, Montemitro e San Felice del Molise. Si tratta di paesi del basso Molise geograficamente aperti ad orizzonti che nella storia hanno favorito interscambio di rapporti intensi, l’approdo tra continenti agevolato da un mare, l’ Adriatico, che si è prestato non solo a costituire un fronte bellicoso fra civiltà diverse alimentando conflitti tra popoli ma anche a far da ponte tra culture, tradizioni e fedi diverse.
Un dato significativo sul rapporto UNAR 2013 è quello che registra un minimo grado di attrattività e di stabilizzazione di immigrati in Molise. Rispetto all’intera Italia la regione risulta 16° rispetto agli indici di attrazione e di residenza stabilizzata di emigrati nelle altre regioni. Nel contempo si evidenzia una ricettività migratoria di più alto livello rispetto ad altri territori. Difatti l’inserimento sociale degli stranieri colloca il Molise al 10° posto, in una fascia intermedia tra le 20 regioni. Ancora un dato significativo di rilievo, che sprona la cittadinanza attiva del Molise, è quello che evidenzia il basso livello dell’inserimento occupazionale degli stranieri segnalando una fragile integrazione dei migranti. Su tale aspetto si rileva anche la diversità di approccio comunitario degli stranieri nelle diverse zone geografiche della nostra regione. I comuni del basso Molise segnalano un indice più elevato rispetto a quelli delle zone interne.
In un momento di crisi come quello che ci circonda e ci coinvolge, l’ Associazione Primo Marzo, che opera in tutta Italia, è determinata ad alimentare esperienze di integrazione tra immigrati e molisani. Il cammino è già avviato. E qui riconosciamo con piacere la disponibilità del comune di Campobasso che ha assegnato un locale spazioso nel centro storico del capoluogo, in vico Carnaio n°15, all’Associazione Primo Marzo che è presente anche a Campobasso e opera con slancio nel promuovere iniziative e progetti che favoriscono l’accoglienza degli emigrati, l’attivazione di opportunità lavorative e l’interscambio di valori e di esperienze tra culture diverse. La stessa rimessa a punto della sede, malandata da tempo, ha visto collaborare emigrati, associazioni e gruppi giovanili della città in un clima di fraterna condivisione di ruoli e scambio di competenze.
Il Molise non è nuovo su questo fronte e ben lo testimonia l’impegno attivo e le iniziative di sostegno che da molti anni porta avanti l’Associazione “Solidarietà senza confini” a Campobasso, che ha procurato spazi di accoglienza, tutoraggio e attività turistiche e ricreative in periodo estivo per mille bambini provenienti dall’Ucraina. Inoltre per quella terra ha promosso numerose iniziative di sostegno su fronti diversi attinenti l’assistenza sanitaria, la promozione e il sostegno di opportunità lavorative e di recupero per persone bisognose.
La stagione prosegue a tutt’oggi e conferma la disponibilità di questa terra nell’adoperarsi per guardare avanti e promuovere una cultura di fratellanza e di solidarietà a sostegno dei più deboli. ☺
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