Indice del numero 185 – Settembre 2021
Nel numero di Settembre:
– nel santuario del cuore
di Rosalba Manes
– ripartiamo dalle ceneri (Lettera aperta a quanti vogliono competenza e pulizia)
di Antonio Di Lalla
– scatto d’autore foto: “ceneri”
di Guerino Trivisonno
– rito per iniziati
di Michele Tartaglia
– liberarsi del superfluo
di Dario Carlone
– pittura: 5 settembre 1972 (Monaco di Baviera)
di Antonio Scardocchia
– una regione alla deriva
di Giuseppe La Serra
– la retorica del borgo
di Rossano Pazzagli
– foto: “incontri”
di Silvio Mencarelli
– il monarca e la sanità
di Antonio Celio
– il molise brucia
di Patrizia Manzo
– pittura: “Dittature”
di Ana Maria Erra Guevara
– morire di lavoro
di Marco Branca
– inerzie e buone pratiche
di Tina De Michele
– kamal, 10 anni
di Enzo Bacca
– larino: il caso in tribunale
di Nicolino Civitella
– non siamo in umbria
di Claudio Cianfaglioni
– quanta vita in una vita breve
di Christiane Barckhausen-Canale
– un futuro possibile
di Redazione
– memorie scolpite nella pietra
di Luciana Zingaro
– tela: “graffiti”
– bernini e gli anni bui
di Gaetano Jacobucci
– un appello per i beni culturali frentani
di Adolfo Stinziani
– etica della comunicazione
di Gabriella de Lisio
– piano nazionale della prevenzione
di Franco Novelli
– essere poveri
di Antonio De Lellis
– l’alveare
di Luca Mancini
– oltre le mura
di Anna Di Gregorio
– il carcere
di Claudio Iamele
– fare discernimento
di Maurizio Corbo
– gli ultimi 20
di Pasquale Di Lena
– quel che resta del giorno
di Fabio Vanni
– turismo rurale sostenibile
di Angelo Sanzò
– montagna e prevenzione
di Franco Pollutri
– inquinamento plastico
di Angelo Milone
– la pianta delle meraviglie
di Gildo Giannotti
– vi seguo
di Arturo Timperio
– sulle orme calpestate dei padri
di Enzo Bacca
– foto: “gioia di colori”
di Antonietta Parente
– vivere l’attenzione
di Lucia Berrino
– si è rotto l’incantesimo
di Redazione
– dialogo e amicizia sociale
di Silvio Malic
– la città della lingua
di Filomena Giannotti
– la miseria delle classi dirigenti
di Famiano Crucianelli
editoriale
ripartiamo dalle ceneri (Lettera aperta a quanti vogliono competenza e pulizia)
– di Antonio Di Lalla a pag.3
Sono anni che i nostri amministratori regionali giocano col fuoco. Hanno bruciato la speranza della ricostruzione delle zone terremotate, la possibilità di sviluppo delle aree interne, l’opportunità di fare del villaggio provvisorio di San Giuliano di Puglia un centro di formazione artigianale per immigrati richiedenti asilo, la salvaguardia dell’ambiente devastato da torri eoliche sempre più impattanti, come quelle previste nei dintorni di Campomarino con pale fino a duecento metri di altezza, e da fotovoltaico che occuperà centinaia di ettari di terreno agricolo fertile.