La croce sul muro…
Chi ha messo quei due legnetti contorti e scuri in forma di croce sul muro bianco della mia celletta doveva avere il cuore d’artista. Ha un messaggio essenziale que- st’opera tanto povera e sofferta. Scolpisce un messaggio chiaro e diretto, meglio di cento dotti discorsi. E sembra fatta per essere collocata lì e soltanto lì, su quella parete ruvida e bianca di calce. E a guardare bene sembra ancora che, da parte sua, quel muro non richieda altro che quell’unico oggetto così eloquente. Mi sto accorgendo che, forse, anch’io non starei facilmente altrove, fuori da questo piccolo luogo di silenzio e di pace… e già, non starei da nessun’altra parte che qui, come questa povera croce, avvolto dall’accecante candore di questi muri, che separano da sguardi indiscreti e dal rumore, sì quel frastuono assordante del mondo, quel chiasso delle tante parole, parole saudenti che confondono, distraggono e ti impediscono di cogliere la realtà, quella realtà profonda delle cose, come di questa vecchia croce che solo vuole esprimere il significato di una continua offerta, di un dono d’amore incondizionato, verso tutti, nessuno escluso… e verso tutto, e GRATIS. Sì gratis.
Ecco sorridete pure, fa sorridere la gratuità vero? Dove tutto ha un prezzo ed un ritorno dovuto, altro che sorridere. Ed io qui, come in una palestra ad esercitarmi nella gratuità e guardando al modello, due pezzi di legno contorti e scuri, allungo prima una mano e poi l’altra in un continuo movimento di offerta, offerta di “pane”, è necessario mangiare, offerta di una parola immediatamente comprensibile… e praticabile, chiara, come questo fascio di sole che irrompe dalla finestra e illumina tutto ciò che tocca. Che sia sempre un giorno di sole, così da riuscire in semplicità e verità ad attendere a questo continuo debito d’amore.☺
