la finanziaria regionale
20 Febbraio 2010 Share

la finanziaria regionale

L’inizio del nuovo anno è contrassegnato, tra le tante cose, dalle leggi finanziarie nazionale e regionale.

Molto spesso sono dei Babbo Natale che, invece di dare, prendono in termini di risorse, tasse, provvedimenti. Come spesso accade questi provvedimenti entrano con una configurazione ed escono, approvati,  totalmente stravolti rispetto al testo originario.

La Finanziaria 2010 è stata caratterizzata dal maxiemendamento presentato dal relatore costituito da ben 250 commi, un modo come un altro per tagliare fuori i comuni mortali dalla lettura del provvedimento.

Si è data molta enfasi al taglio del 22% di consiglieri e assessori comunali e provinciali, ma non si è affatto messo mano a Regioni e Parlamento che sono i veri pozzi senza fondo della spesa della politica.

Il popolo molisano, se avesse ancora un minimo di reazione o di libertà intellettuale, avrebbe dovuto fare la rivoluzione e scendere in piazza a protestare contro la nomina di altre commissioni speciali regionali che hanno un costo notevole per la finanza regionale. Senza parlare della questione degli Assessori esterni, ora 8, che costano in media circa 16 mila euro al mese ognuno, escluse le segreterie e altri annessi.

La Finanziaria nazionale prevede anche il taglio delle risorse per le Comunità Montane, che restano a carico delle Regioni, e dei piccoli comuni che presentano parametri critici di carattere demografico. Il trasferimento delle risorse è ridotto di complessivi 10 milioni di euro per i comuni che presentano un’elevata percentuale di popolazione residente over 65 o inferiore agli anni 5; altro taglio è per i comuni inferiori a 3.000 abitanti. La riduzione  delle risorse aumenterà negli anni 2011 e 2012.

Sorge il dubbio che i nostri responsabili politici nazionali e regionali non abbiamo letto bene tale disposizione di legge: colpisce quasi tutta la nostra realtà regionale. Per poter continuare ad esistere dovranno essere accorpati tutti i servizi di gestione ed anche quelli di  anagrafe. Il processo di aggregazione e di riorganizzazione dei servizi doveva essere governato da tempo e non lasciato al caso o ad una norma di legge fredda che alla fine segnerà la morte delle aree interne.

A conferma di quanto asserito basta leggere la legge finanziaria regionale sulla questione Comunità Montane e si comprende la logica perversa di amministrare: è stanziato un milione di euro per tener in piedi le vecchie e le nuove comunità montane, per non fare nulla e per tenere anche in uno stato di apprensione tutto il personale dipendente.

La stessa cosa nella sanità: non solo non si è rientrati dal debito accumulato negli anni precedenti, ma è stato aumentato di altri 85 milioni di euro. In questo settore vanno fatte scelte forti e chiare, garantendo i servizi essenziali su tutto il territorio e centri di qualificazione che possano limitare ricoveri o interventi in strutture extraregionali. Certo è che se si propongono altri dottor Jekyll è evidente che i molisani scappano e malati di altre regioni non vengono in Molise.

Non è pensabile di risolvere il problema sanità Molise con tagli di posti letto nei vari ospedali, che non risolvono il problema, anzi lo aggravano. Così come non è pensabile il continuo ricorrere ad assunzioni di mutui che sono un indebitamento per i cittadini molisani. Nella finanziaria regionale 2010 è prevista la contrazione di un ulteriore mutuo di 26,5 milioni di euro di cui solo 16,5 saranno destinati all’edilizia scolastica. Gli altri dieci milioni sono spese per interventi a pioggia o di breve respiro. È un danno enorme che viene fatto alla comunità molisana che continua a tacere e ad aspettare che venga un nuovo Messia a liberarla dallo stato di semilibertà in cui viene concesso di vivere.☺

riformista85@libero.it

 

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