“Non crediate che siano venuti ad abolire la legge ma – dopo averla inosservata – solo a modificarla”. Splendidi? Macché di più! I nostri politici regionali del centro-sinistra che – candidati nel 2011 – furono eletti nel 2013 sono a dir poco fantastici nel promuovere la nostra regione. Da subito, appena insediati, ricevono l’attenzione dei media nazionali e, nel superare ampiamente i predecessori del centro-destra a proposito di notorietà e fama, senza alcun pudore, riescono nel contempo a far conoscere e vergognare i molisani nel mondo. Inizialmente, istituito il fondo per i colleghi non rieletti, hanno rischiato lo scioglimento per non aver adempiuto in tempo alla riduzione dello “stipendio” richiesto dal decreto Monti. Poi giunsero le Iene “acchiappa-fantasmi” – ben 2 volte – a svelarci l’inesistenza dei portaborse quale ingegnoso espediente per aggirare e superare il detto limite. Il presidente nell’occasione promise solennemente in tv che i soldi sarebbero stati restituiti e destinati ai cittadini bisognosi (40.000 euro circa la spesa mensile). Di tutto questo poi nulla s’è saputo! Occupati nelle loro cose trascurano – come i predecessori – di rimborsare ai terremotati la quota (50%) a carico della Regione relativa ai consumi dell’energia elettrica come previsto dalla legge regionale (n.19 del 2010). Tale legge – è opportuno ribadirlo – non solo fu voluta e votata da tutti i componenti, allora numerosi, del consiglio regionale, ma costituì anche materia di propaganda elettorale di tutti i candidati-pellegrini che, nelle molteplici occasioni (2011-2013), visitarono il cratere. Questo il passato.
A dicembre quest’anno, memori di quanto accaduto o mal consigliati, l’ennesima figuraccia nazionale la conseguono con l’estrema facilità della supponenza: tacendo! “Il particolarmente educato e garbato giovane giornalista”, come riporta Nunzia Lattanzio nella sua pagina fb, che chiede lumi sul nuovo regime pensionistico a contribuzione mista, scelto dai nostri consiglieri, riceve un eloquente ed arrogante silenzio come risposta, interrotto solo dalla dichiarazione di menefreghismo (“non mi interessa!”) del Di Nunzio. Ignari del proprio ruolo non intendono render conto delle scelte operate in nome e soprattutto a carico dei cittadini elettori! L’interruzione del silenzio è successivamente messo in pratica da ambedue i consiglieri gemelli onomatopeici [Nunzia e Di Nunzio] Sicura e rintanata nel proprio recinto del social-network, la consigliera non solo tenta di giustificare agli amici la pessima figura, rinviando ad un suo intervento su Tele-Regione ove – secondo lei – spiegava tutto quanto richiesto dal giovane cronista, ma minaccia che non permetterà a nessuno di calpestare i suoi diritti (acquisiti) ed i sacrifici fatti per ottenerli. Siccome al peggio non c’è mai fine, al consigliere Di Nunzio tocca, per tentare di rimediare al triste precedente forse, di illustrare l’assestamento di bilancio regionale.
Apprendiamo dal comunicato stampa che finalmente i rimborsi ENEL verranno erogati, previa modifica alla legge n. 19 del 2010, soltanto ed esclusivamente ai terremotati resistenti che risiedono ancora nei villaggi provvisori alla data del 30 novembre 2015. Per chi ha lasciato il “villaggio” prima di tale data? Nisba, niente! Assestata la batosta, appaiono decisi e determinati a modificare non solo la legge regionale ma anche la Costituzione se necessario, pur di difendere la loro “scelta politica” volta a racimolare qualche spicciolo utile da versare nel capitolo relativo al finanziamento del neovitalizio “contributivo” (la quota del contributo a carico del consiglio per novembre e dicembre 2015 è di 58.080 euro mentre non è dato sapere il “risparmio” che si ottiene modificando la legge dei rimborsi). Cinque anni di “rimborsi non rimborsati” rappresentano per i nostri amministratori un ghiotto “tesoretto-natalizio” e, poiché “a Natale puoi fare quello che non puoi fare mai”, trasformare i rimborsi dei terremotati in contributi pensionistici a favore dei consiglieri risulta più che agevole. L’intangibilità del diritto acquisito, da queste parti, riguarda solo la casta dei consiglieri; intoccabile è il “vitalizio” che, contrariamente alla sua definizione, in caso di “trapasso” del titolare è somministrato ai vari superstiti.
Stabilito che il Molise non è un paese per terremotati, attendiamo con estrema ansia e rinnovato interesse, prima della fine della legislatura, un post “blindato” su fb ovvero un discorso presso le Nazioni Unite della consigliera Nunzia Lattanzio, quale esperta della materia, che tratti della “Salvaguardia e tutela dei propri diritti e sacrifici dopo aver calpestato quelli altrui”.☺
“Non crediate che siano venuti ad abolire la legge ma – dopo averla inosservata – solo a modificarla”. Splendidi? Macché di più! I nostri politici regionali del centro-sinistra che – candidati nel 2011 – furono eletti nel 2013 sono a dir poco fantastici nel promuovere la nostra regione. Da subito, appena insediati, ricevono l’attenzione dei media nazionali e, nel superare ampiamente i predecessori del centro-destra a proposito di notorietà e fama, senza alcun pudore, riescono nel contempo a far conoscere e vergognare i molisani nel mondo. Inizialmente, istituito il fondo per i colleghi non rieletti, hanno rischiato lo scioglimento per non aver adempiuto in tempo alla riduzione dello “stipendio” richiesto dal decreto Monti. Poi giunsero le Iene “acchiappa-fantasmi” – ben 2 volte – a svelarci l’inesistenza dei portaborse quale ingegnoso espediente per aggirare e superare il detto limite. Il presidente nell’occasione promise solennemente in tv che i soldi sarebbero stati restituiti e destinati ai cittadini bisognosi (40.000 euro circa la spesa mensile). Di tutto questo poi nulla s’è saputo! Occupati nelle loro cose trascurano – come i predecessori – di rimborsare ai terremotati la quota (50%) a carico della Regione relativa ai consumi dell’energia elettrica come previsto dalla legge regionale (n.19 del 2010). Tale legge – è opportuno ribadirlo – non solo fu voluta e votata da tutti i componenti, allora numerosi, del consiglio regionale, ma costituì anche materia di propaganda elettorale di tutti i candidati-pellegrini che, nelle molteplici occasioni (2011-2013), visitarono il cratere. Questo il passato.
A dicembre quest’anno, memori di quanto accaduto o mal consigliati, l’ennesima figuraccia nazionale la conseguono con l’estrema facilità della supponenza: tacendo! “Il particolarmente educato e garbato giovane giornalista”, come riporta Nunzia Lattanzio nella sua pagina fb, che chiede lumi sul nuovo regime pensionistico a contribuzione mista, scelto dai nostri consiglieri, riceve un eloquente ed arrogante silenzio come risposta, interrotto solo dalla dichiarazione di menefreghismo (“non mi interessa!”) del Di Nunzio. Ignari del proprio ruolo non intendono render conto delle scelte operate in nome e soprattutto a carico dei cittadini elettori! L’interruzione del silenzio è successivamente messo in pratica da ambedue i consiglieri gemelli onomatopeici [Nunzia e Di Nunzio] Sicura e rintanata nel proprio recinto del social-network, la consigliera non solo tenta di giustificare agli amici la pessima figura, rinviando ad un suo intervento su Tele-Regione ove – secondo lei – spiegava tutto quanto richiesto dal giovane cronista, ma minaccia che non permetterà a nessuno di calpestare i suoi diritti (acquisiti) ed i sacrifici fatti per ottenerli. Siccome al peggio non c’è mai fine, al consigliere Di Nunzio tocca, per tentare di rimediare al triste precedente forse, di illustrare l’assestamento di bilancio regionale.
Apprendiamo dal comunicato stampa che finalmente i rimborsi ENEL verranno erogati, previa modifica alla legge n. 19 del 2010, soltanto ed esclusivamente ai terremotati resistenti che risiedono ancora nei villaggi provvisori alla data del 30 novembre 2015. Per chi ha lasciato il “villaggio” prima di tale data? Nisba, niente! Assestata la batosta, appaiono decisi e determinati a modificare non solo la legge regionale ma anche la Costituzione se necessario, pur di difendere la loro “scelta politica” volta a racimolare qualche spicciolo utile da versare nel capitolo relativo al finanziamento del neovitalizio “contributivo” (la quota del contributo a carico del consiglio per novembre e dicembre 2015 è di 58.080 euro mentre non è dato sapere il “risparmio” che si ottiene modificando la legge dei rimborsi). Cinque anni di “rimborsi non rimborsati” rappresentano per i nostri amministratori un ghiotto “tesoretto-natalizio” e, poiché “a Natale puoi fare quello che non puoi fare mai”, trasformare i rimborsi dei terremotati in contributi pensionistici a favore dei consiglieri risulta più che agevole. L’intangibilità del diritto acquisito, da queste parti, riguarda solo la casta dei consiglieri; intoccabile è il “vitalizio” che, contrariamente alla sua definizione, in caso di “trapasso” del titolare è somministrato ai vari superstiti.
Stabilito che il Molise non è un paese per terremotati, attendiamo con estrema ansia e rinnovato interesse, prima della fine della legislatura, un post “blindato” su fb ovvero un discorso presso le Nazioni Unite della consigliera Nunzia Lattanzio, quale esperta della materia, che tratti della “Salvaguardia e tutela dei propri diritti e sacrifici dopo aver calpestato quelli altrui”.☺
“Non crediate che siano venuti ad abolire la legge ma – dopo averla inosservata – solo a modificarla”. Splendidi? Macché di più! I nostri politici regionali del centro-sinistra che – candidati nel 2011 – furono eletti nel 2013 sono a dir poco fantastici nel promuovere la nostra regione. Da subito, appena insediati, ricevono l’attenzione dei media nazionali e, nel superare ampiamente i predecessori del centro-destra a proposito di notorietà e fama, senza alcun pudore, riescono nel contempo a far conoscere e vergognare i molisani nel mondo. Inizialmente, istituito il fondo per i colleghi non rieletti, hanno rischiato lo scioglimento per non aver adempiuto in tempo alla riduzione dello “stipendio” richiesto dal decreto Monti. Poi giunsero le Iene “acchiappa-fantasmi” – ben 2 volte – a svelarci l’inesistenza dei portaborse quale ingegnoso espediente per aggirare e superare il detto limite. Il presidente nell’occasione promise solennemente in tv che i soldi sarebbero stati restituiti e destinati ai cittadini bisognosi (40.000 euro circa la spesa mensile). Di tutto questo poi nulla s’è saputo! Occupati nelle loro cose trascurano – come i predecessori – di rimborsare ai terremotati la quota (50%) a carico della Regione relativa ai consumi dell’energia elettrica come previsto dalla legge regionale (n.19 del 2010). Tale legge – è opportuno ribadirlo – non solo fu voluta e votata da tutti i componenti, allora numerosi, del consiglio regionale, ma costituì anche materia di propaganda elettorale di tutti i candidati-pellegrini che, nelle molteplici occasioni (2011-2013), visitarono il cratere. Questo il passato.
A dicembre quest’anno, memori di quanto accaduto o mal consigliati, l’ennesima figuraccia nazionale la conseguono con l’estrema facilità della supponenza: tacendo! “Il particolarmente educato e garbato giovane giornalista”, come riporta Nunzia Lattanzio nella sua pagina fb, che chiede lumi sul nuovo regime pensionistico a contribuzione mista, scelto dai nostri consiglieri, riceve un eloquente ed arrogante silenzio come risposta, interrotto solo dalla dichiarazione di menefreghismo (“non mi interessa!”) del Di Nunzio. Ignari del proprio ruolo non intendono render conto delle scelte operate in nome e soprattutto a carico dei cittadini elettori! L’interruzione del silenzio è successivamente messo in pratica da ambedue i consiglieri gemelli onomatopeici [Nunzia e Di Nunzio] Sicura e rintanata nel proprio recinto del social-network, la consigliera non solo tenta di giustificare agli amici la pessima figura, rinviando ad un suo intervento su Tele-Regione ove – secondo lei – spiegava tutto quanto richiesto dal giovane cronista, ma minaccia che non permetterà a nessuno di calpestare i suoi diritti (acquisiti) ed i sacrifici fatti per ottenerli. Siccome al peggio non c’è mai fine, al consigliere Di Nunzio tocca, per tentare di rimediare al triste precedente forse, di illustrare l’assestamento di bilancio regionale.
Apprendiamo dal comunicato stampa che finalmente i rimborsi ENEL verranno erogati, previa modifica alla legge n. 19 del 2010, soltanto ed esclusivamente ai terremotati resistenti che risiedono ancora nei villaggi provvisori alla data del 30 novembre 2015. Per chi ha lasciato il “villaggio” prima di tale data? Nisba, niente! Assestata la batosta, appaiono decisi e determinati a modificare non solo la legge regionale ma anche la Costituzione se necessario, pur di difendere la loro “scelta politica” volta a racimolare qualche spicciolo utile da versare nel capitolo relativo al finanziamento del neovitalizio “contributivo” (la quota del contributo a carico del consiglio per novembre e dicembre 2015 è di 58.080 euro mentre non è dato sapere il “risparmio” che si ottiene modificando la legge dei rimborsi). Cinque anni di “rimborsi non rimborsati” rappresentano per i nostri amministratori un ghiotto “tesoretto-natalizio” e, poiché “a Natale puoi fare quello che non puoi fare mai”, trasformare i rimborsi dei terremotati in contributi pensionistici a favore dei consiglieri risulta più che agevole. L’intangibilità del diritto acquisito, da queste parti, riguarda solo la casta dei consiglieri; intoccabile è il “vitalizio” che, contrariamente alla sua definizione, in caso di “trapasso” del titolare è somministrato ai vari superstiti.
Stabilito che il Molise non è un paese per terremotati, attendiamo con estrema ansia e rinnovato interesse, prima della fine della legislatura, un post “blindato” su fb ovvero un discorso presso le Nazioni Unite della consigliera Nunzia Lattanzio, quale esperta della materia, che tratti della “Salvaguardia e tutela dei propri diritti e sacrifici dopo aver calpestato quelli altrui”.☺
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