La mal formazione
2 Ottobre 2014 Share

La mal formazione

Poteva mancare la tesserina della Formazione Professionale nel puzzle delle emergenze del Molise? La situazione di crisi del settore è stata portata all’attenzione del Consiglio regionale del Molise lo scorso 17 settembre con due mozioni presentate dall’opposizione che chiedevano entrambe, sostanzialmente, lo slittamento al 31 dicembre del progetto Sistema regionale di Orientamento Permanente, così come era stato annunciato in aula dal Presidente e dall’Assessore alla Formazione Professionale nella precedente seduta del 18 marzo, ma che si infrangeva contro il muro dell’assenza di fondi. Come per tante altre cose la politica ha deciso di non decidere e così, pur di non dar peso a quanto l’opposizione sosteneva, la maggioranza ha preparato un ordine del giorno con il quale la Giunta si impegnava a riferire nella seduta successiva circa la disponibilità di fondi necessari (circa 900 mila euro) per proseguire fino alla fine dell’anno. Approvazione unanime da parte della maggioranza perché gli altri consiglieri avevano abbandonato un’aula che non era più sede di confronto e discussione.

La richiesta di proroga era nata dalla constatazione che il progetto finanziato dal Fondo Sociale Europeo aveva scadenza al 30 settembre, quindi i circa 90 lavoratori impegnati nella Formazione Professionale da almeno 8 anni sarebbero rimasti inoccupati a partire dal 1° ottobre.

Nella vicenda erano intervenuti anche i diretti interessati con una lettera inviata ai consiglieri regionali nella quale chiedevano una rivoluzione del sistema della formazione diversificando i due problemi: da una parte la salvaguardia dei posti di lavoro, dall’altra la necessità di una riforma strutturale, in linea con quanto richiesto dall’Europa e proposto dal Governo nazionale, che possa essere finalmente al servizio dei giovani e delle imprese locali, utile a che la formazione smetta una volta per tutte di svolgere il ruolo “sociale” di sostegno al reddito. La proposta di cambiamento del sistema, da parte degli 11 enti accreditati che si occupano di formazione professionale, era già stata redatta lo scorso mese di maggio perché potesse essere presa in considerazione per la programmazione regionale 2014-2020 e si basa su quattro punti cardine: investire su trasparenza e qualità; riconoscere la centralità dell’ impresa; rilevazione efficace dei fabbisogni formativi dei giovani; semplificazione burocratica.

La programmazione è ancora molto lontana dal vedere la luce, così non resta che brancolare nel buio, come pienamente dimostrato nel corso della seduta di Consiglio del 17, con arroganza ed assenza di democrazia. Eppure la nostra Costituzione individua la formazione professionale fra le materie legislative che spettano alle Regioni, quindi non ci si può esimere da tale ruolo se veramente si ambisce a ribadire l’importanza della autonomia regionale. Sul perché il progetto abbia scadenza 30 settembre piuttosto che 31 dicembre c’è da fare tutta un’altra discussione, ma con ogni probabilità la verità è che già il 18 marzo scorso si decise di spostare la pietra più in là, finanziando un intervento della durata di sei mesi con le economie di spesa maturate per iniziative concluse nell’ambito POR Molise FSE 2007-2013.

Al momento in cui scriviamo non è dato sapere se la Giunta regionale riuscirà, con abilità mirabolanti, a rinvenire i fondi necessari a far proseguire il progetto di formazione fino all’attivazione dei nuovi finanziamenti dei fondi europei. C’è da augurarselo per i dipendenti degli enti, per coloro che in forme diverse lavorano nel settore della programmazione, ma quello che più conta è puntare su un criterio di formazione professionale che possa essere veramente efficace e dare qualche risposta alle esigenze di chi cerca di entrare nel mondo del lavoro e di chi deve continuare ad aggiornarsi per rimanere al passo con i tempi.

Una cosa appare chiara: la Formazione Professionale è stata per lungo tempo un bacino di consensi elettorali, se si continua ad utilizzarla in tal senso rischia semplicemente di restare vittima dello spoil system. In attesa di essere smentiti ci auguriamo che la rivoluzione tratteggiata nel buio attuale possa prendere forma e riaccendere le speranze di giovani, lavoratori ed imprese. ☺

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