La nuova era del lupo e dell’agnello
3 Febbraio 2015 Share

La nuova era del lupo e dell’agnello

Una sera di dicembre dell’anno faunistico 2010, il Giovane Agnello, fuggito dai tranquilli pascoli del Granducato, si avvicinò con passo guardingo ai cancelli del Regno di Arbore.

Giunto al cospetto del Gran Lupo, il potente Signore del Regno di Arbore, l’agnello esordì: “Signore, vengo umilmente a chiederti di farmi diventare simile a te, un grande Lupo come te. Insegnami, ti prego, i metodi ed i trucchi giacché sono già – geneticamente – insite in me, benché all’apparenza mostri sembianze d’agnello, tutte le caratteristiche di un vero e proprio Lupo. Perciò è mia volontà arruolarmi nella tua schiera. Dopo decenni di vessazioni e patimenti subiti da parte dei Lupi, io ed il gruppo di agnelli che rappresento intendiamo assaporare l’erba odorosa dei Pascoli Pacificati, al riparo da agguati ed aggressioni. In cambio, ti garantisco solennemente il sacrificio occasionale di qualche agnello troppo irrequieto o troppo intelligente per accettare le regole ed i vincoli del Gregge Comune”.

Chi sei? chiese il Gran Lupo.

Sono il Nuovo-che-avanza: colui che rottamerà i vecchi agnelli.

Il Gran Lupo ascoltò con sommo interesse quelle parole che parevano musica per le sue orecchie. Convocati i suoi fidi consiglieri Lupi Anziani, così parlò loro: Miei fidi Lupi Anziani, il vento della storia obbliga a mutamenti repentini. Se non vogliamo farci travolgere dal Nuovo-che-avanza, stabiliremo con il Nuovo un Patto:memori delle tante vicende in cui abbiamo sempre ricoperto il ruolo di animali feroci e famelici, gli tenderemo la zampa con fare innocuo e gli porgeremo un ramoscello d’olivo. Gli faremo credere di aver perso la partita. Conoscete il detto: “Il Lupo cambia il pelo, ma …”

I Lupi Anziani annuirono, rassegnati ma confortati. Perciò, richiamato il Giovane Agnello, il Gran Lupo così si espresse: Giovane Agnello, ben convengo con te sull’idea di cessare le antiche ostilità. All’alba del terzo Millennio, è saggio e conveniente per entrambi piegarci alle nuove logiche del Governo Faunistico Planetario.

Il Giovane Agnello stentava a capire. – Nelle leggende e nelle favole d’ogni tempo, noi lupi abbiamo sempre interpretato la parte dei “cattivi”. A forza di ricoprire questo ruolo, anche i meno cruenti della mia specie sono diventati oggetto di persecuzioni e pregiudizi, odiati da tutti a causa d’una cattiva reputazione acquisita da tempi immemorabili. Ad esempio San Francesco ammansì il lupo di Gubbio, mica “l’agnello”!E ad omaggiare il Bambino Gesù ci andarono i pastori con le loro greggi, mica branchi di lupi. A forza di passare per “cattivi”, siamo stati messi al bando da forme di consociativismo e cooperazione  nel contesto della fauna animale. Occorre dunque favorire un nuovo clima, che dia origine alla Grande Pacificazione. Sicché, ascolta che cosa ti propongo.

Darò ordine man mano alle varie specie del Mondo Faunistico di scegliere, quale futuro Capo del Governo del regno Animale, proprio te, in quanto rappresentante degli Agnelli. Sarai tu, Giovane Agnello – e non più io – il  Gestore dei Grandi Poteri (agli occhi di tutti). Tu deciderai su ogni cosa, ma non senza aver – velatamente – concordato con me, punto per punto, il da farsi. Io me ne starò zitto e buono, anzi faremo  finta ch’io debba pagare per qualche errore passato, con lievi arresti domiciliari che sconterò in forma ridotta andando ad assistere i Lupi Anziani nell’Ospizio Animale Dipartimentale. Così che si possa dire: “Nella Nuova Era ecco la Giustizia che funziona!”. Avrai carta bianca su tutto. Siccome sei il Nuovo-che-avanza, nessuno avrà da ridire sull’Agnello Santo ed Immacolato. Vecchi e nuovi sudditi, per almeno 20 anni, ti proclameranno Beato. La Comunità Religiosa, per la quale l’agnello è vittima sacrificale, proclamerà: “Ecco il tempo della Nuova Alleanza, annunciata dai profeti: “Finalmente l’Agnello siede sul Trono …”. Anche  i Sindacati Confederati Animali si mostreranno mansueti. Per secoli ti hanno difeso quale parte debole da tutelare. Ora che hai tu il potere, non oseranno muoverti critiche né crearti fastidi. Sei disinvolto, appena quarantenne, susciti simpatia perchè sei quello che vorrebbe “ rottamare tutto”. Ci metteranno tempo a capire che sei soltanto un sigarettaio che vende prevalentemente … fumo.

Chiamerai nel nuovo Governo di Pacificazione qualche mio emissario, detasserai le mie Aziende faunistiche, le mie Tane e Consorterie. Continuerò a tenere a libro paga i cosiddetti Saggi del Regno Animale, di cui faranno parte anche gli agnelli rampanti a te più cari.

A suggello delle antiche profezie, “ … i figli della lupa pascoleranno con  i giovani agnelli, insieme a Lupetti e Coccinelle di reparti scout … ” Insieme, stabiliremo i Nuovi Equilibri. E se, talvolta, rare voci impertinenti fuori dal coro dovessero cercare di turbarli,  troveremo modo di zittirle.

Così parlò quel giorno il Gran Lupo nella sua dimora di Arbore.

Il Giovane Agnello sorrise, compiaciuto. Dopo secoli di patimenti e vessazioni, finalmente era arrivato il suo turno: un Agnello solo al comando. Aprì le pagine bianche del Pentagramma, intenzionato a riscrivere l’antico Spartito ed a comporre il nuovo Inno del Regno Nazionale Animale, in sostituzione di quell’orribile, arcaico, stantio “Fratelli (agnelli) d’Italia” … Fratelli (agnelli) de che? si lasciò sfuggire a bassa voce. Cominciò a scrivere sulle righe del Pentagramma:

“Chi ha avuto, ha avuto / Chi ha dato, ha dato / Scurdammece ‘o passato / Mo’ governo io, Paisà!” ☺

Anonimo molisano

 

eoc

eoc