la religione dell’oro
2 Marzo 2011 Share

la religione dell’oro

 

Come mai le notizie che debordano da tutti i mass media,  riguardanti la vita pubblica e privata del premier, hanno di fatto avuto una rilevanza quasi impercettibile a livello di spostamento di elettorato?

Chi è Berlusconi e cosa rappresenta? È un capo carismatico, formalmente di un partito, ma in realtà di una religione, quella dell’oro. La religione che ha come idolo il denaro, il potere, il successo, la ricerca ossessiva di visibilità, la soluzione raggiungibile attraverso modelli sessuali e che ha come suoi sudditi gli indifferenti, i pensatori unici, gli ambiziosi e gli arrivisti a qualunque prezzo, i giocatori incalliti e dipendenti da un miraggio di felicità senza problemi. Solo un approccio fideista e non partitico, spiegherebbe perché è ancora lì ad ingombrare con la sua presenza, preoccupante, discutibile, imbarazzante e, dal punto di vista educativo, profondamente squalificante.

Non vi è nulla di provato! Ma nessun uomo potrebbe accompagnarsi abitualmente ad uno stuolo di donne giovanissime, alcune anche minorenni, (che vendono, per scelta discutibile e dannosa) senza essere considerato un “sultano”. Per di più in questo circolo vizioso c’è anche il rischio di una copertura di reati gravi. Ma questo è solo l’ultimo caso in cui il premier ha abusato della propria posizione per interessi personali. Ma se può permetterselo è perché glielo permettiamo.

Esiste un popolo numeroso che coglie la gravità del momento e da allora nasce una imprescindibile questione: ma chi ha bisogno di un uomo così? La verità è che c’è un paese che soffre e lotta ogni giorno, che non è più rappresentato, tutelato e sostenuto da chi si è candidato per avviare a soluzione i suoi problemi. La maggioranza però è disposta a rinunciare ai propri diritti in cambio di una promessa di benessere che viene dispensata con apparente “generosità” ed un reale egoismo. Questa è la religione dell’oro! Ecco perché la Chiesa dovrebbe liberarsi da queste logiche e dai personaggi che ad esse si ispirano e propongono di fatto una nuova fede nel materialismo usando le logiche spirituali ed incarnate nella storia per scopi contrari alla loro autentica natura.

Cosa accadrebbe oggi se vi fosse un nuovo Giovanni Battista fuori dalle mura delle case del “sultano”? Quante volte avrebbe detto: “non ti è lecito…”? Cosa accadrebbe se Gesù in persona ritornasse a verificare quanti cambiavalute offendono il Tempio di Dio? Stiamo barattando la verità con la convenienza? Sento tuonare dentro di me le parole del Vangelo: “Guai a voi scribi e farisei che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci”.

“Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei non entrerete nel regno dei cieli”: è un ideale di coerenza, di misericordia, di pulizia interiore, di umiltà, di carità. Ma qualche residuo farisaico può nascondersi nell’animo dei cristiani e credenti di ogni tipo. E pertanto le parole “dure” di Gesù conservano la loro forza anche oggi. ☺

adelellis@virgilio.it

 

Tags 2011, Marzo2011
eoc

eoc