Sembra veramente indicata per questo 8 marzo, giornata internazionale delle donne, la commovente storia di Maud Chifamba. La rivista statunitense Forbes l’ha segnalata tra le cinque giovani donne più influenti d’Africa. Testimonial della federazione internazionale “Terres des Hommes” per la difesa dei diritti dei bambini, sta ricevendo numerosi premi, dall’Africa alla Gran Bretagna, da Roma a Dubai.
A soli 14 anni Maud è stata la più giovane studentessa universitaria africana, pur essendo orfana di entrambi i genitori e pur provenendo da una realtà rurale poverissima, quella del centro nord dello Zimbabwe. Si svegliava alle cinque del mattino, in una camera dove dormivano altre tredici persone, e percorreva a piedi sette km su strade dissestate e impraticabili durante la stagione delle piogge. Ad attenderla, una scuola non degna di questo nome, senza banchi, senza sedie, senza tetto. “Ce l’ho fatta grazie al mio amore per lo studio – ha raccontato Maud – perché le difficoltà sono state tantissime”.
Ma il motivo per cui Maud è oggi più orgogliosa è il fatto di rappresentare un modello e una speranza per tante ragazze che all’istruzione non possono accedere. Ragazze il cui destino è spesso quello di doversi sposare a 13 o 14 anni. O peggio, di finire sfruttate e vittime di abusi. L’istruzione è per loro l’unica possibilità di cambiare tale destino. Per questo Maud ha chiesto di poter portare la sua testimonianza e la voce di milioni di ragazze che vivono in contesti di povertà come il suo all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si terrà a New York a settembre, e nel corso della quale sarà stilata l’agenda dello sviluppo post 2015. Chiede che la loro istruzione diventi prioritaria per la Comunità internazionale e che venga inserita tra i nuovi obiettivi di sviluppo di qui al 2030.
L’istruzione delle ragazze deve essere tra questi obiettivi. Perché, come diceva nella sua ormai leggendaria saggezza Nelson Mandela, premio Nobel per la Pace nel 1993, “l’istruzione è l’arma più potente che puoi usare per cambiare il mondo”.
Filomena Giannotti
Sembra veramente indicata per questo 8 marzo, giornata internazionale delle donne, la commovente storia di Maud Chifamba. La rivista statunitense Forbes l’ha segnalata tra le cinque giovani donne più influenti d’Africa. Testimonial della federazione internazionale “Terres des Hommes” per la difesa dei diritti dei bambini, sta ricevendo numerosi premi, dall’Africa alla Gran Bretagna, da Roma a Dubai.
A soli 14 anni Maud è stata la più giovane studentessa universitaria africana, pur essendo orfana di entrambi i genitori e pur provenendo da una realtà rurale poverissima, quella del centro nord dello Zimbabwe. Si svegliava alle cinque del mattino, in una camera dove dormivano altre tredici persone, e percorreva a piedi sette km su strade dissestate e impraticabili durante la stagione delle piogge. Ad attenderla, una scuola non degna di questo nome, senza banchi, senza sedie, senza tetto. “Ce l’ho fatta grazie al mio amore per lo studio – ha raccontato Maud – perché le difficoltà sono state tantissime”.
Ma il motivo per cui Maud è oggi più orgogliosa è il fatto di rappresentare un modello e una speranza per tante ragazze che all’istruzione non possono accedere. Ragazze il cui destino è spesso quello di doversi sposare a 13 o 14 anni. O peggio, di finire sfruttate e vittime di abusi. L’istruzione è per loro l’unica possibilità di cambiare tale destino. Per questo Maud ha chiesto di poter portare la sua testimonianza e la voce di milioni di ragazze che vivono in contesti di povertà come il suo all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si terrà a New York a settembre, e nel corso della quale sarà stilata l’agenda dello sviluppo post 2015. Chiede che la loro istruzione diventi prioritaria per la Comunità internazionale e che venga inserita tra i nuovi obiettivi di sviluppo di qui al 2030.
L’istruzione delle ragazze deve essere tra questi obiettivi. Perché, come diceva nella sua ormai leggendaria saggezza Nelson Mandela, premio Nobel per la Pace nel 1993, “l’istruzione è l’arma più potente che puoi usare per cambiare il mondo”.
Sembra veramente indicata per questo 8 marzo, giornata internazionale delle donne, la commovente storia di Maud Chifamba.
Sembra veramente indicata per questo 8 marzo, giornata internazionale delle donne, la commovente storia di Maud Chifamba. La rivista statunitense Forbes l’ha segnalata tra le cinque giovani donne più influenti d’Africa. Testimonial della federazione internazionale “Terres des Hommes” per la difesa dei diritti dei bambini, sta ricevendo numerosi premi, dall’Africa alla Gran Bretagna, da Roma a Dubai.
A soli 14 anni Maud è stata la più giovane studentessa universitaria africana, pur essendo orfana di entrambi i genitori e pur provenendo da una realtà rurale poverissima, quella del centro nord dello Zimbabwe. Si svegliava alle cinque del mattino, in una camera dove dormivano altre tredici persone, e percorreva a piedi sette km su strade dissestate e impraticabili durante la stagione delle piogge. Ad attenderla, una scuola non degna di questo nome, senza banchi, senza sedie, senza tetto. “Ce l’ho fatta grazie al mio amore per lo studio – ha raccontato Maud – perché le difficoltà sono state tantissime”.
Ma il motivo per cui Maud è oggi più orgogliosa è il fatto di rappresentare un modello e una speranza per tante ragazze che all’istruzione non possono accedere. Ragazze il cui destino è spesso quello di doversi sposare a 13 o 14 anni. O peggio, di finire sfruttate e vittime di abusi. L’istruzione è per loro l’unica possibilità di cambiare tale destino. Per questo Maud ha chiesto di poter portare la sua testimonianza e la voce di milioni di ragazze che vivono in contesti di povertà come il suo all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si terrà a New York a settembre, e nel corso della quale sarà stilata l’agenda dello sviluppo post 2015. Chiede che la loro istruzione diventi prioritaria per la Comunità internazionale e che venga inserita tra i nuovi obiettivi di sviluppo di qui al 2030.
L’istruzione delle ragazze deve essere tra questi obiettivi. Perché, come diceva nella sua ormai leggendaria saggezza Nelson Mandela, premio Nobel per la Pace nel 1993, “l’istruzione è l’arma più potente che puoi usare per cambiare il mondo”.
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